CON UNA LETTERA DI BADILINI E' INIZIATA UNA POLEMICA CON GELMINI

  Una lettera di G.Badilini del 22 marzo 2002 La replica di Gelmini dell'8 aprile 2002  
  La posizione del P.P.M. del 9 aprile 2002 La replica dei membri della ex commissione urbanistica sull'ECO del 27 aprile 2002  

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UNA LETTERA INVIATACI DA GILIOLO BADILINI IL 22 MARZO

La Giunta Rosa al giro di boa

LA SCALATA DELL’ASSESSORE GELMINI

La Giunta comunale guidata dal sindaco Rosa, candidato della Lega e, fino a ieri, sostenuto anche da Forza Italia, ha ormai superato la metà del suo mandato quinquennale: fra due anni saremo in piena campagna elettorale.  È già tempo di qualche consuntivo dunque, politico e amministrativo. E non a caso in questi ultimi mesi la macchina della propaganda comunale ha dato fiato alle trombe (tra l’altro è appena stato ingaggiato un nuovo addetto stampa con un compenso di oltre 20 milioni).

Politicamente, nei due anni e mezzo di primo governo, la Lega ha fatto piazza pulita su tutti i fronti, anche degli alleati di F.I., che pure avevano sostenuto il candidato sindaco Rosa nel ballottaggio del 30 giugno ’99.

Non si può certo dire che la Lega conosca la parola moderazione nella gestione del potere, almeno a Montichiari, che sembra ormai essere il suo comune di più ambiziosa conquista, dove questa "nuova" forza politica, rampante e spregiudicata, collauda la grinta e la fedeltà cieca dei suoi uomini. Il comune di Montichiari che, per il prestigio derivante a chi lo amministra, rappresenta un efficace trampolino di lancio per più ambiziosi traguardi politici. Tutto secondo metodi e consociazioni della più vecchia e deprecata maniera.

L’esempio più evidente e clamoroso è rappresentato dall’assessore plenipotenziario Gelmini il quale, appena trentenne, ha raggiunto fresco fresco l’ambizioso traguardo di segretario politico provinciale della Lega.   E non c’è che dire: in quanto a gestione del potere, Gelmini a Montichiari ha dimostrato di essere un accentratore formidabile, un capo indiscusso e indiscutibile. Tanto che in municipio come al Centro fiera o alla Pro loco, nel bilancio come nelle opere pubbliche, nel commercio come nello sport, negli affari interni come negli accordi con Provincia e Regione, la sorte di persone e di cose pare dipendere unicamente dalla direzione del suo pollice: pollice dritto, la cosa si fa, pollice verso, la cosa non si fa. E se di mezzo ci sono persone, non importa: nell’arena resta il morto, direttore o assessore o dipendente chiunque sia.

Dal sindaco fino all’ultimo consigliere leghista, prima di decidere o di votare, il pensiero è uno solo: Gelmini cosa dice? Se si considera che questa situazione, tanto anomala quanto antidemocratica, gode anche del plauso pieno del Presidente del consiglio, il quale collabora volonterosamente e con convinzione a zittire i consiglieri di minoranza, non si vede come sia possibile accusare l’attuale Giunta di inerzia o di inettitudine, come molti invece si ostinano a sostenere. A meno che questi si riferiscano alle opere e ai programmi, e in questo caso non si può dar loro torto.   Intanto al forestiero Gelmini noi auguriamo una brillante carriera: diventi al più presto deputato e se ne vada da Montichiari. Da Concesio, dopo quattro anni di assessore lo spedirono gli elettori, licenziandolo con la magra consolazione di tre voti di preferenza nelle elezioni del '99. Possibile che invece i monteclarensi se lo vogliano godere altri due anni, pur non avendolo eletto?  E pensare che basterebbe una firmetta del sindaco Rosa, come egli ha ben saputo fare con gli assessori Leonardi e Pastorelli. Già, ma in quel caso, come per il direttore del Centro fiera, c’era il pollice verso di Gelmini. Il quale pare perseguire imperterrito i suoi scopi con uno sbrigativo "costi quel che costi": tanto paga il comune, cioè i cittadini di Montichiari.

Considerato che Gelmini, oltre alla sua ingombrante presenza ha sistemato nel nostro comune una decina di altri forestieri in veste di direttori, dirigenti, consiglieri, revisori, consulenti vari e addetto stampa di fiducia, e che i monteclarensi sembrano finalmente rendersi conto della strana e mal sopportata situazione, ci permettiamo un consiglio al sindaco Rosa: la metta quanto prima quella firma, avrà molte probabilità in più di essere rieletto nel 2004.   A meno che Gelmini non abbia giocato d’anticipo, collocando i suoi uomini in quel di Montichiari in vista di personali più alte cariche. Da dove le sue disposizioni giungerebbero comunque agli obbedienti amministratori leghisti di Montichiari, e con forza ancor più perentoria. Così alla iattanza si aggiungerebbe la beffa.

Marzo, 2002

Giliolo Badilini

 

MASSIMO GELMINI scrive una lettera ai quotidiani, che la pubblicano l'8 aprile, rispondendo a Badilini.

Quando Badilini "telecomandava"

Gentile direttore, a seguito della missiva del sig. Badilini (ex Dc), già sindaco di Montichiari dal 1977 al 1999, Le chiedo cortesemente spazio per consentire la mia replica. Non ritengo di entrare nel merito di quanto asserito dal Badilini, in quanto vi sono altre sedi più opportune per consentire all’ex sindaco di spiegare e giustificare. Ritengo, invece, sinteticamente opportuno, informare i lettori, e non solo, di quanto a Montichiari è avvenuto nel passato, anche recente. Con l’elezione del sindaco Rosa, la città di Montichiari ha saputo uscire da oltre vent’anni di ininterrotto dominio politico della democrazia cristiana nella variante badiliniana. Un ampio spazio temporale che aveva consentito alle diverse Amministrazioni ed in particolare al sig. Badilini di divenire il controllore incontrastato della gestione del territorio e non solo. Le varie Amministrazioni Badilini hanno potuto così governare la programmazione e la gestione urbanistica di Montichiari con i seguenti strumenti quali: i Piani regolatori generali e le relative varianti, i piani di completamento, i piani di lottizzazione, le iniziative di privati e le opere pubbliche. A Montichiari il settore urbanistico è sempre stato fortemente condizionato dalle volontà politiche dominanti in grado, così, di espandere la propria influenza anche nelle attività dei privati. Tutto questo avveniva attraverso la commissione edilizia che fino a poco tempo fa era composta da vecchi politici o tecnici - politici. Non solo l’attività dei privati attraverso le concessioni edilizie era fortemente condizionato dai politici. Gli strumenti urbanistici del Comune erano di fatto gestiti, ovvero telecomandati a distanza dai soliti personaggi. In sostanza un blocco di potere locale composto da imprenditori, tecnici e politici aderenti al vecchio status quo monteclarense gestiva di fatto la realtà urbanistica locale. Basta ricordare prima dell’ultima consultazione elettorale che, per consentire alla compagine dei Popolari di conquistarsi l’eredità badiliniana a pochi mesi dalle elezioni del 1999 l’ex sindaco aveva messo in cantiere di un centro commerciale di oltre 50.000 mq senza preoccuparsi di tutelare i commercianti locali ed un’area industriale di quasi 700.000 ma (la famosa Vulcania). Questi ultimi due episodi sono solo la punta dell’iceberg riguardante la passata politica monteclarense. La Lega Nord per l’indipendenza della Padania a Montichiari ha avviato un profondo cambiamento politico che ha visto la necessità di rallentare l’ipersviluppo del territorio per favorire una maggiore vivibilità della città. Il cambiamento consiste nell’opposizione ferma e decisa al vecchio modo di gestire il potere all’insegna della politica del "compromesso" e della contiguità con certi gruppi di imprenditori e di tecnici. Infatti, non si comprende per quale motivo a Montichiari per anni lo stesso studio tecnico ed in particolare lo stesso ingegnere riusciva ad ottenere le progettazioni delle opere pubbliche più costose (incarichi in taluni casi ancora in atto), dei padiglioni del centro fieristico monteclarense, mediazioni e progettazioni per piani di completamento (come il centro direzionale e commerciale fronte Centro Fiera), i piani di lottizzazione (come la ex Vulcania). Qualcuno potrà dire per capacità. Ma qualcuno potrebbe, invece, chiedere al sig. Badilini per quale motivo gli operatori privati, che sceglievano l’ingegnere di sua fiducia, realizzavano i loro investimenti? Possibile che in un arco così ampio di attività amministrativa chi doveva controllare dormiva? Possibile che gli atti depositati negli archivi comunali non sono di nessun interesse?

Massimo Gelmini - assessore Comune di Montichiari - segretario provinciale di Brescia della Lega Nord per l’indipendenza della Padania.

 

 

IL GRUPPO CONSILIARE DEL P.P.M. A SUA VOLTA, IL 9 APRILE COSI' REPLICA A GELMINI

Pur essendo sempre stati poco propensi a trasferire la normale dialettica amministrativa locale dalle legittime sedi istituzionali alle pagine dei quotidiani, non possiamo esimerci dal chiedere la Sua cortese ospitalità per esprimere alcune considerazioni scaturite dalla lettura della missiva inviataLe dal Sig. Gelmini (dipendente in aspettativa del Comune di Castelmella, già Assessore dimissionario della Giunta Manenti a Rovato, già Assessore del Comune di Concesio, votato dagli elettori alle ultime consultazioni con ben tre preferenze, attuale Assessore al Bilancio del Comune di Montichiari ed ora indagato per concussione ed abuso d’ufficio, come anche il suo Giornale ha riferito).   

Il Sig. Gelmini ha ritenuto opportuno prendere carta e penna per richiamare l’attenzione di tutta la Provincia e dei monteclarensi, in particolare, sulla infelice situazione venutasi a creare in questo piccolo ed anonimo paese della bassa bresciana, nel quale, per qualche motivo a lui incomprensibile, gli elettori hanno per oltre vent’anni confermato piena fiducia ad un Sindaco, il Prof. Giliolo Badilini che, con la testardaggine e la perseveranza tipica di tanti amministratori bresciani orgogliosamente democristiani, ha osato anteporre sempre ad ogni altra logica, anche a quella di partito, l’interesse ed il benessere della Sua Comunità (consuetudine che a noi sembra non più in auge in certi nuovi partiti, indipendentisti da tutto e da tutti ma non dalle loro Segreterie).

Quello che egli chiama "il dominio politico della Democrazia Cristiana nella variante badiliniana", ha lasciato conseguenze evidentemente inconcepibili per un amministratore come il Sig. Gelmini, ma invidiate da molti altri paesi: basti citare, tra le tante realizzazioni dell’Amministrazione Badilini, il Centro Fiera, il Palazzetto dello Sport, le Piscine comunali, la Casa di Riposo con annesso Centro Diurno, i numerosi Villaggi Marcolini e di edilizia economico popolare, la nuova Sede Municipale, l’acquisto del Castello Bonoris, il Piano generale delle Fognature comunali, l’ampliamento dell’Acquedotto, l’impulso all’insediamento della sede INPS e dell’Ufficio Unico delle Entrate, l’impulso alla costruzione della nuova Caserma della polizia stradale, le Scuole materne Marcolini e Pascoli, la sistemazione delle Scuole Elementari, la sistemazione dell’ex-Tiro a volo e del Colle S.Pancrazio, i mini-alloggi per anziani in via Mazzoldi e Battisti, l’attivazione di tutti i servizi socio-assistenziali previsti dalla normativa vigente, la sperimentazione di molte nuove forme d’intervento a favore della popolazione più in difficoltà, uno straordinario sviluppo delle attività economico-produttive con conseguente incremento dei posti di lavoro etc…  Un lunghissimo elenco di opere e di iniziative, che hanno intessuto un ventennio amministrativo intenso, contraddistinto anche da decisioni sofferte ed impopolari, ma che hanno fatto di Montichiari un paese apprezzato e rispettato: una storia amministrativa incontestabile, che rende assolutamente sterile e puerile il tentativo del sig. Gelmini di gettare fango sull’operato dei precedenti Amministratori.

Non vogliamo entrare nel merito delle pesanti considerazioni fatte dal Sig. Gelmini circa il lavoro svolto dalle passate Commissioni Edilizie o da alcuni operatori privati, poiché siamo certi, saranno gli stessi interessati a tutelare la propria professionalità e correttezza nelle sedi giudiziarie opportune, anche se dobbiamo sinceramente ammettere che ci risulta alquanto difficile considerare il Sig. Gelmini un attento ed affidabile conoscitore del passato monteclarense.  

Una sola affermazione della lettera in questione ci trova concordi ovvero "la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania ha sicuramente avviato un profondo cambiamento che ha visto la necessità di rallentare l’ipersviluppo di Montichiari…".   Il motto che, a nostro avviso, sembra infatti sostenere l’Amministrazione dell’Assessore Gelmini appare proprio quel "BASTA" scritto a caratteri cubitali sui numerosi manifesti affissi in questi giorni dalla sezione locale della Lega Nord in ogni posto o spazio disponibile o non disponibile, legittimo o illegittimo.   Un "BASTA" a tutto e a tutti, per lasciar posto solo a ciò che il "pensiero unico" della "Lega Nord per l’indipendenza della Padania" ritiene accettabile.

Anche attraverso questo ultimo episodio i monteclarensi si sono accorti del "profondo cambiamento" in atto, testimoniato anche da un’altra novità introdotta nel panorama amministrativo locale, dato che mai in passato il Sindaco, un Assessore ed un funzionario comunale avevano ricevuto avvisi di garanzia per reati di concussione ed abuso d’ufficio (dove il termine concussione – lo ricordiamo - non sta a significare un semplice errore procedurale, bensì, come si legge su qualsiasi vocabolario, definisce il reato di chi abusa di un pubblico ufficio per estorcere denaro o altri lucri illeciti).

Francamente non ci pare proprio, a questo punto, quella del sig. Gelmini la cattedra migliore per impartire lezioni di capacità e trasparenza amministrativa.

Per Il gruppo consiliare

"Popolari per Montichiari" 

Stefania Mosconi, Valerio Isola, Riccardo Tosoni

 

 

LETTERA DEI TECNICI DELLA SOPPRESSA COMMISSIONE EDILIZIA
CHE REPLICA ALL'ASSESSORE GELMINI

 

Ci riferiamo alla lettera dell'assessore Gelmini, pubblicata sui quotidiani locali l'8 aprile 2002. Secondo il signor Gelmini la commissione edilizia operante durante l'Amministrazione Badilini costituiva il braccio armato delle "volontà politiche dominanti" nel settore urbanistico ed aveva la funzione di condizionare, attraverso le concessioni edilizie, l'attività dei privati.

Cosa intenda il signor Gelmini con tali affermazioni non ci appare molto chiaro, sia perché il compito della Commissione edilizia è quello di verificare il rispetto della normativa, sia perché le concessioni sono atti pubblici che chiunque può visionare per verificare, qualora ne abbia il dubbio, la regolarità dell'operato della commissione stessa.

L'assessore Gelmini, se ha di questi dubbi, non deve fare altro che esaminare le pratiche e procedere, se del caso, nelle sedi opportune, evitando fumose insinuazioni che sembrano avere il solo scopo di distogliere l'attenzione dalle indagini per ipotesi di reato che lo riguardano, delle quali ha dato ampia notizia la stampa nelle ultime settimane.

Le Commissioni Edilizie nominate durante l'Amministrazione Badilini (l'ultima, di cui i sottoscritti erano membri, ha operato sino a pochi mesi fa) furono sempre rappresentative delle diverse forze politiche presenti in Consiglio, con sempre almeno 2 rappresentanti delle minoranze, e ciò ancorché non fosse un obbligo previsto dalla legge.

Questi tecnici, per scelta politica, erano individuati preferibilmente tra coloro che non svolgevano la libera professione o, in qualche caso raro, che la svolgevano preferibilmente fuori Montichiari.

Ora invece la nuova Commissione voluta dalla Giunta leghista è composta , oltre che dal tecnico comunale, solo da architetti che esercitano normalmente a Montichiari: architetti che nella situazione attuale risultano oltretutto tra loro cognati, nonché cognati del Vicesindaco e del Presidente del Consiglio.

Tali 2 architetti erano presenti anche nelle precedenti Commissioni solo come consulenti ambientalisti previsti dalla legge, mentre nella nuova Commissione essi sono di fatto gli unici componenti, insieme al tecnico comunale, della Commissione stessa, dove pertanto si trovano ad esprimere anche pareri sui loro stessi progetti.

Usando gli stessi criteri di giudizio applicati dal sig. Gelmini dovremmo di conseguenza pensare che la gestione urbanistica - edilizia a Montichiari è diventata prerogativa esclusiva della "volontà politica dominante" (ora Lega Nord).

I sottoscritti nei lunghi anni di presenza gratuita nella Commissione edilizia ritengono di avere sempre svolto il loro lavoro in piena autonomia e senza condizionamento di alcun tipo, esaminando le pratiche con spirito costruttivo, concorrendo in tal modo ad una crescita della città nel rispetto delle norme di legge.

MASINO DANZI'

GIANNI DE SILVESTRI

DANILO MOR

 

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