Il
giornale ha pubblicato il 29 agosto scorso una lettera del signor Ludovico Galli dal
titolo «La nuova piazza» di Montichiari. Senza entrare nel merito dei giudizi enfatici
espressi dallo stesso Galli, noto storico della guerra e della resistenza nel Bresciano,
mi preme fare da cittadino alcune precisazioni circa il monumentino ai caduti civili
nellincursione aerea al tram nel 1944. Il monumento in oggetto, seppur semplice e
dignitoso, appare oggi piuttosto mal messo, arrugginito, allapparenza abbandonato e
sicuramente non valorizzato. La cosiddetta piazza è in realtà uno slargo ricavato in un
pezzetto di campo in campagna dei Trivellini dei Novagli di Montichiari e trovarla è
difficilissimo senza chiedere informazioni ai locali. Anche un cartello segnaletico che
giace tra Carpenedolo e Montichiari è girato al contrario e lontano dal monumento senza
alcun altro richiamo lungo le stradine della frazioncina. Dico tutto ciò anche per
rispetto ai volontari e appassionati storici locali che hanno suggerito e forse realizzato
il manufatto, nella speranza che loccasione del prossimo anniversario della strage
possa portare migliorie alle citate situazioni. Allego fotografie per documentare quanto
segnalato.
DANIELE ZAMBONI Montichiari
Ma i Combattenti e
Reduci così replicano con una lettera al Gdb del 12/09/03
AI «TRIVELLINI»
Il monumento realizzato a
Montichiari
Le chiedo
ospitalità sulla sua rubrica «Lettere al direttore» in merito a quanto affermato dal
signor Daniele Zamboni e pubblicato in data 6 settembre 2004 dal titolo «Trascuratezze a
Montichiari». Con rammarico e molta delusione - conosco personalmente Daniele Zamboni, in
quanto collaboriamo ogni anno nellorganizzazione della ricorrenza del 25 Aprile -
leggo quanto da lui erroneamente affermato, e passo ai fatti. Quanto successo ai
Trivellini nel lontano 15 settembre 1944 era nella memoria storica dei monteclarensi di
quellepoca e per la prima volta se ne fa menzione per opera del dott. Albino Miceli
in una ricerca storica sul tram e pubblicata nel 1985, però di costruire un monumento e
ricordare con cadenza annuale levento bisogna attendere il 1996 e la proposta parte
dalla locale sezione Combattenti e reduci con lappoggio dellAssociazione
culturale «Dante Alighieri», gli abitanti della Contrada dei Trivellini e le
Amministrazioni comunali di Montichiari e Carpenedolo. È di quellanno
lassegnazione del posto a poca distanza dallaccaduto dove quattro anni fa ha
preso vita il tanto atteso monumento. Tutti i monumenti sono vere e proprie opere
darte, se non altro per quello che rappresentano storicamente, sentimentalmente e
moralmente e, nella fattispecie, il monumento in questione risulta di nobile fattura ed è
stato interamente realizzato con lintervento dei Comuni di Montichiari e
Carpenedolo, oltre allaiuto importantissimo e a titolo totalmente gratuito di ditte
e cittadini che non è il caso di nominare. Per chi non ha avuto ancora il piacere di
vedere, è costruito su una base formata da due blocchi di cemento sfalsati e sormontati
da tre vele in ferro di grandezza a scalare dove sulla più grande è ricavata una croce e
sono incisi in bronzo i nomi delle vittime dei mitragliamenti aerei avvenuti nei Comuni di
Montichiari e Carpenedolo, sulla mezzana un pensiero di riflessione già citato sulla
lettera di Lodovico Galli e sulla terza una formella artistica in bronzo che raffigura
laccaduto e realizzata dallo scultore monteclarense Dino Cofani. La cosa più
importante e che è completamente sfuggita a Daniele Zamboni è che la ruggine sulle vele
è stata provocata artificialmente dagli autori ed è costantemente tenuta bloccata con
uno strato di cera e se attualmente, nellimmediate vicinanze del monumento sta
sorgendo un complesso residenziale, questo potrà certo creare un momentaneo disturbo
visivo, ma certamente in futuro sarà a garanzia di ordine e cura più di quanto oggi noi
volontari e le istituzioni possiamo offrire. Non mi prolungo oltre, affermo comunque senza
timore che grazie alle attuali Amministrazioni di Montichiari e Carpenedolo e
allopera costante di coloro che vengono considerati «Volontari e appassionati» il
monumento esiste e così pure la piazza e anche se piccola da oggi cè per
testimoniare la nostra speranza che in futuro non avvengano più tragici e gravissimi
fatti come quello accaduto ai Trivellini di Montichiari nel lontano 15 settembre 1944. Per
quanto riguarda la segnaletica, sicuramente sarà migliorata. Concludo invitando tutti
alla celebrazione per il 59° anniversario domenica 14 settembre con inizio alle ore 10 in
località Trivellini di Montichiari.
ALFONSO TURCHETTI - Segretario Associazione combattenti e reduci
ULTIMA replica di
Zamboni per chiudere la vicenda
GRAZIE MARESCIALLO TURCHETTI
Ringrazio sentitamente il signor maresciallo Turchetti che, a nome dei
Combattenti e reduci di Montichiari, ha voluto cortesemente rispondere alla mia lettera,
pubblicata alcuni giorni fa sul giornale, circa la presunta trascuratezza in cui mi era
parso essere lasciato ai Trivellini il monumento alle vittime civili nel bombardamento tra
Montichiari e Carpenedolo nel 1944. Ho colto la positività della sua replica e mi scuso
se ho fatto degli errori circa la ruggine sul monumento (a me proprio non piace, anche se
è fatta apposta e sigillata da cere, ma non sono uno scultore ne tantomeno un artista).
Mi piace aver verificato che ci sono ancora persone che serenamente san dare alle
parimenti serene critiche riposte compiute e con stile. Purtroppo, per aver io voluto
"metter becco" anche in una questioncella come quella del monumento e della
relativa piazzetta (dopo la lettera su pari argomento di Ludovico Galli), mi sono
ritrovato lennesima lettera anonima nella cassetta delle lettere, lettera che non
entra nellargomento del monumento ma in altre vicende buttate con cattiveria e
falsità contro la mia famiglia. Grazie quindi allamico Turchetti, ai Combattenti e
a quanti hanno a cuore il paese e la sua storia.
Daniele Zamboni - Montichiari |