CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE

Monumento ai caduti civili del bombardamento del tram nel 1944

14 settembre 2002 - località Trivellini di Montichiari
 
I Sindaci di Montichiari e Carpenedolo, rigorosamente senza fascia tricolore, almeno in questi casi obbligatoria, depongono una corona dopo quella deposta dal Presidente della Amministrazione Provinciale

 

Alcune lettere circolate sui quotidiani in occasione dell'anniversario della strage

 

 

GIORNALE DI BRESCIA 29 agosto 2003

MONTICHIARI
La nuova piazza

Ho appreso dal suo giornale del 14 agosto con la più grande soddisfazione, che la città di Montichiari ha dedicato una piazza alle «Vittime bresciane delle incursioni aeree». Ogni tanto una buona notizia. Già quel Comune guidato dall’attuale sindaco il signor Gian Antonio Rosa (unitamente a Carpenedolo) nel 55° anniversario del terribile attacco aereo anglo-americano del 15-9-1944 al tram Brescia-Carpenedolo in località Trivellini, aveva eretto per non dimenticare quella strage, un bellissimo monumento con inciso i nomi e cognomi dei caduti. È stato il primo ed unico monumento costruito in terra bresciana nel lungo dopoguerra, a ricordo dei morti di una terribile incursione aerea. A quel tempo il suo quotidiano ne aveva parlato. Anche in altri Comuni della provincia (per la verità molto pochi) si è voluto specificamente ricordare in passato i morti dei bombardamenti aerei. Per esempio Gavardo, che ha avuto nel Bresciano il maggior numero di vittime, oltre cinquanta, ha intestato una via 29 gennaio 1945 (ma in paese purtroppo non figurano i loro nominativi); Bagnolo Mella (esiste una lapide in centro, ma non i nomi dei Caduti); Monte Isola (è affissa una lapide nei pressi del santuario della Madonna della Ceriola con iscritti i nomi e cognomi delle vittime del mitragliamento alla motonave «Iseo»); Gussago (è stata recentemente messa una lapide vicino alla parrocchiale a ricordo del sacrificio di Itala Temponi di anni 17). Ora con questa nuova intestazione di una piazza, il signor sindaco Gian Antonio Rosa e l’intera Giunta monteclarense hanno voluto ricordare ai bresciani tutti (ivi compreso il capoluogo che tuttora ignora quei nostri sfortunati fratelli), le oltre mille vittime dei bombardamenti aerei degli anni 1944-1945. La piazza alle «Vittime bresciane delle incursioni aeree» è sita nello spazio antistante la chiesetta alla Madonna del Rosario in località «Trivellini» di Montichiari. Sono sicuro che anche il prefetto di Brescia apprezzerà ed approverà la delibera comunale. Mi auguro che il lodevole e concreto comportamento dell’Amministrazione comunale della città di Montichiari che denota vera ed autentica sensibilità verso tutte quelle vittime bresciane, sia da esempio anche ad altri Comuni bresciani. Sono trascorsi è vero molti anni da quei tragici eventi, ma sul monumento al «Trivellini» sta scritto che «Mai dovrà venir il tradimento dell’oblio, perché ricordare i Caduti non è pensiero retorico, non è nazionalismo deteriore, ma dovere morale di tutti».

LODOVICO GALLI - Brescia

 

 

GIORNALE DI BRESCIA 6 settembre 2003

UN MONUMENTO
Trascuratezze a Montichiari

Il giornale ha pubblicato il 29 agosto scorso una lettera del signor Ludovico Galli dal titolo «La nuova piazza» di Montichiari. Senza entrare nel merito dei giudizi enfatici espressi dallo stesso Galli, noto storico della guerra e della resistenza nel Bresciano, mi preme fare da cittadino alcune precisazioni circa il monumentino ai caduti civili nell’incursione aerea al tram nel 1944. Il monumento in oggetto, seppur semplice e dignitoso, appare oggi piuttosto mal messo, arrugginito, all’apparenza abbandonato e sicuramente non valorizzato. La cosiddetta piazza è in realtà uno slargo ricavato in un pezzetto di campo in campagna dei Trivellini dei Novagli di Montichiari e trovarla è difficilissimo senza chiedere informazioni ai locali. Anche un cartello segnaletico che giace tra Carpenedolo e Montichiari è girato al contrario e lontano dal monumento senza alcun altro richiamo lungo le stradine della frazioncina. Dico tutto ciò anche per rispetto ai volontari e appassionati storici locali che hanno suggerito e forse realizzato il manufatto, nella speranza che l’occasione del prossimo anniversario della strage possa portare migliorie alle citate situazioni. Allego fotografie per documentare quanto segnalato.

DANIELE ZAMBONI  Montichiari


Ma i Combattenti e Reduci così replicano con una lettera al Gdb del 12/09/03

AI «TRIVELLINI»
Il monumento realizzato a Montichiari

Le chiedo ospitalità sulla sua rubrica «Lettere al direttore» in merito a quanto affermato dal signor Daniele Zamboni e pubblicato in data 6 settembre 2004 dal titolo «Trascuratezze a Montichiari». Con rammarico e molta delusione - conosco personalmente Daniele Zamboni, in quanto collaboriamo ogni anno nell’organizzazione della ricorrenza del 25 Aprile - leggo quanto da lui erroneamente affermato, e passo ai fatti. Quanto successo ai Trivellini nel lontano 15 settembre 1944 era nella memoria storica dei monteclarensi di quell’epoca e per la prima volta se ne fa menzione per opera del dott. Albino Miceli in una ricerca storica sul tram e pubblicata nel 1985, però di costruire un monumento e ricordare con cadenza annuale l’evento bisogna attendere il 1996 e la proposta parte dalla locale sezione Combattenti e reduci con l’appoggio dell’Associazione culturale «Dante Alighieri», gli abitanti della Contrada dei Trivellini e le Amministrazioni comunali di Montichiari e Carpenedolo. È di quell’anno l’assegnazione del posto a poca distanza dall’accaduto dove quattro anni fa ha preso vita il tanto atteso monumento. Tutti i monumenti sono vere e proprie opere d’arte, se non altro per quello che rappresentano storicamente, sentimentalmente e moralmente e, nella fattispecie, il monumento in questione risulta di nobile fattura ed è stato interamente realizzato con l’intervento dei Comuni di Montichiari e Carpenedolo, oltre all’aiuto importantissimo e a titolo totalmente gratuito di ditte e cittadini che non è il caso di nominare. Per chi non ha avuto ancora il piacere di vedere, è costruito su una base formata da due blocchi di cemento sfalsati e sormontati da tre vele in ferro di grandezza a scalare dove sulla più grande è ricavata una croce e sono incisi in bronzo i nomi delle vittime dei mitragliamenti aerei avvenuti nei Comuni di Montichiari e Carpenedolo, sulla mezzana un pensiero di riflessione già citato sulla lettera di Lodovico Galli e sulla terza una formella artistica in bronzo che raffigura l’accaduto e realizzata dallo scultore monteclarense Dino Cofani. La cosa più importante e che è completamente sfuggita a Daniele Zamboni è che la ruggine sulle vele è stata provocata artificialmente dagli autori ed è costantemente tenuta bloccata con uno strato di cera e se attualmente, nell’immediate vicinanze del monumento sta sorgendo un complesso residenziale, questo potrà certo creare un momentaneo disturbo visivo, ma certamente in futuro sarà a garanzia di ordine e cura più di quanto oggi noi volontari e le istituzioni possiamo offrire. Non mi prolungo oltre, affermo comunque senza timore che grazie alle attuali Amministrazioni di Montichiari e Carpenedolo e all’opera costante di coloro che vengono considerati «Volontari e appassionati» il monumento esiste e così pure la piazza e anche se piccola da oggi c’è per testimoniare la nostra speranza che in futuro non avvengano più tragici e gravissimi fatti come quello accaduto ai Trivellini di Montichiari nel lontano 15 settembre 1944. Per quanto riguarda la segnaletica, sicuramente sarà migliorata. Concludo invitando tutti alla celebrazione per il 59° anniversario domenica 14 settembre con inizio alle ore 10 in località Trivellini di Montichiari.

 
ALFONSO TURCHETTI - Segretario Associazione combattenti e reduci


ULTIMA replica di Zamboni per chiudere la vicenda

GRAZIE MARESCIALLO TURCHETTI

Ringrazio sentitamente il signor maresciallo Turchetti che, a nome dei Combattenti e reduci di Montichiari, ha voluto cortesemente rispondere alla mia lettera, pubblicata alcuni giorni fa sul giornale, circa la presunta trascuratezza in cui mi era parso essere lasciato ai Trivellini il monumento alle vittime civili nel bombardamento tra Montichiari e Carpenedolo nel 1944. Ho colto la positività della sua replica e mi scuso se ho fatto degli errori circa la ruggine sul monumento (a me proprio non piace, anche se è fatta apposta e sigillata da cere, ma non sono uno scultore ne tantomeno un artista). Mi piace aver verificato che ci sono ancora persone che serenamente san dare alle parimenti serene critiche riposte compiute e con stile. Purtroppo, per aver io voluto "metter becco" anche in una questioncella come quella del monumento e della relativa piazzetta (dopo la lettera su pari argomento di Ludovico Galli), mi sono ritrovato l’ennesima lettera anonima nella cassetta delle lettere, lettera che non entra nell’argomento del monumento ma in altre vicende buttate con cattiveria e falsità contro la mia famiglia. Grazie quindi all’amico Turchetti, ai Combattenti e a quanti hanno a cuore il paese e la sua storia.

Daniele Zamboni - Montichiari