IL CONVEGNO DEL 25 OTTOBRE 2000 - RELAZIONE INTRODUTTIVA

MONTICHIARI

SICUREZZA STRADALE E CENTRO STORICO

Alla ricerca di soluzioni concordate nella comunità

Egregi signore e signori cortesemente intervenuti, ci sia concesso introdurre l'incontro di questa sera utilizzando le parole di una prefazione al libro di Tommaso Campanella "La città del sole", testo scritto nel 1500 dal filosofo calabrese in un perido difficile per l'Italia, arretrata rispetto all'Europa; tale commento così sintetizza : "…sotto forma di dialogo il Campanella espone in quest'opera il suo ideale umano e sociale, concretizzato nell'ordinamento di un'immaginaria città, i cui abitanti conducono un'esistenza organizzata secondo ragione : ogni proprietà, sia di beni che di persone, è abolita, tutto è retto dall'alto e tutto è in comune, in armonia a una religione naturale affine al cristianesimo…". 

Non abbiamo certo l'intenzione di tediare il pubblico con una relazione d'ordine filosofico ma la "Città del sole" certo ci affascina, soprattutto per il concetto di armonia che fa da supporto naturale alla organizzazione delle cose nel paese ideale proposto dal Campanella.

Mettendo nel sottotitolo al convegno la frase : "Alla ricerca di soluzioni concordate nella comunità", l'Associazione ha inteso proporre uno sforzo partecipativo di analisi, alla ricerca di concrete e realistiche proposte che possano e vogliano fare di Montichiari (ed in particolare del suo Centro Storico) il luogo della civiltà ove si tenti di trovare per l'appunto l'armonizzazione tra aspettative di vita (intesa nei suoi molteplici aspetti) e ambiente urbano.

Quale argomentazione migliore si può trovare per invitare allo stesso tavolo urbanisti, ingegneri, autorità di polizia, operatori commerciali, turistici e culturali e soprattutto amministratori, al fine di riunire più uomini "di buona volontà" attorno alla prospettiva di una Montichiari più sicura e bella ?

Ed infine, per usare le parole di un altro illustre personaggio, Bruno Zevi, grande architetto e docente di storia dell'architettura, come non osservare che "… le vicende umane acquistano spessore visibile ed organico solo quando si proiettano sulla rete di insediamenti umani … (mentre) … la configurazione ambientale è, in ogni periodo storico, la risultante di un processo di modificazioni determinate dagli abitanti, dai loro aggregati, dalla maglia di comunicazioni che segnano il paesaggio". 

Ma è ai Cittadini che in particolare ci rivolgiamo, all'esigenza che noi tutti si abbia coscienza che è solo partecipando che si acquisiscono le conoscenze utili, per essere protagonisti ovvero parte attiva nelle decisioni, per saper valutare con cognizione di causa le proposte altrui.

Ma entriamo ora nel concreto e vediamo le linee guida su cui vorremmo che questo convegno si svolgesse.

Da tempo il Centro Storico di Montichiari (scritto con le lettere iniziali maiuscole, così come in maiuscolo si scrivono le iniziali delle località e delle frazioni) attende che si faccia luce attorno al suo stato.

Tre sono gli aspetti in cui si può dividere tale materia e riguardano :

  1. la circolazione interna, intesa sia come fluidità che come sicurezza per chi transita, sia che si tratti di persone motorizzate o con biciclette come di pedoni;
  2. l'arredo urbano, inteso come abbellimento ma anche come riordino, pulizia e manutenzione;
  3. le attività del Centro Storico, intese come attività commerciali e produttive così come sociali e culturali.

E' cosa facilmente comprensibile come non vi sia traffico in genere laddove non esistano motivi di richiamo, d'attrazione verso i luoghi, ne obbligo derivante dalla viabilità forzata per recarsi in altro luogo.

Nel Centro Storico di Montichiari si rilevano 2 realtà : il vecchio Centro propriamente detto (dal vecchio Municipio alle "4 Vie", passando dalle tre piazze, Teatro, Garibaldi e Treccani) e il nuovo Centro o "City", sorto sull'area ex-foro boario negli anni '90.

In un caso si nota un traffico notevole di scorrimento e/o parcheggio e una certa riduzione o trasformazione delle attività di servizio; nel secondo, ovvero nella "City" un forte movimento di persone per le realtà che vi operano e un qual certo traffico sul perimetro, essendo tale nuovo centro in gran parte pedonalizzato nel cuore palpitante attorno al nuovo Municipio.

Stante le cose attuali, sia in un caso come nell'altro gli spazi fisici concessi ad eventuali rivoluzioni viabilistiche appaiono scarsi e sono pensabili solo delle razionalizzazioni riguardanti parcheggi e sensi unici; un ragionamento che parta da zero è invece doveroso nel caso di drastici interventi.

Intanto, l'ipotesi che un maggior numero di parcheggi porterebbe al rifiorire di attività in Centro, è tutta da verificare, e ci vorrebbero analisi incentrate sulla clientela attuale e potenziale anche per capire meglio chi va o non va in Centro a fare acquisti o a consumare negli esercizi centrali.

La sensazione che taluni commercianti ed esercenti hanno, che si possa avere più clientela attirando in un modo o nell'altro persone verso il Centro è insomma da verificare, alla luce delle nuove abitudini sociali e familiari della nostra società, ove si tende ormai a differenziare gli acquisti tra giornalieri e periodici (quindicinali, mensili eccetera); tra selezionati, da boutique, o generici, da supermercato; tra complementari alle attività del tempo libero (acquisti in centri commerciali dotati anche di sale giochi e cinema) ed essenziali alla conduzione quotidiana della famiglia; tra locali di passaggio per un caffè e locali di lunga sosta per socializzare e fruire di strumenti per l'intrattenimento e il relax.

Una precisa attenzione va rivolta alla eventuale scelta circa la pedonalizzazione di tutto o di una parte del Centro Storico propriamente detto; è ovvio come tale scelta (sia nel caso che la si adotti sia nel caso che non la si adotti) non può che condizionare ogni altra scelta divenendo a nostro parere prioritaria.

Si guardi ad esempio all'arredo urbano (pavimentazioni, panchine, alberature, illuminazione, segnaletiche, raccolte rifiuti ecc.) e si vedrà che un conto è pavimentare per ottenere un nuovo fondo per ampi parcheggi pubblici costantemente pieni ed un altro è scegliere materiali e disegni per abbellire il "salotto", come spesso viene chiamato il Centro Storico.

Parimenti evidente appare la differenza tra la scelta urbanistica di congiungere tramite aree pedonalizzate vecchio Centro e "City" e la scelta di favorire lo scorrimento di autoveicoli da un Centro all'altro.

Non dimentichiamo infine le problematiche esposte in questi anni attorno al positivo crescere del Centro Fiera, rispetto alla crisi del mercato degli ambulanti.

Anche scelte come quella dell'acquisto del parco e della rocca Bonoris hanno il loro peso e sempre più ne dovranno avere tramite la fondazione della Pro-loco; ragionare del Centro scordandosi di queste realtà è ormai ingiustificatamente sbagliato.

Con questa nostra sintesi iniziale non ci è dato ne il ruolo ne il tempo per fare proposte o per ricostruire vicende che hanno nella storia di Montichiari, non solo quella degli ultimi trent'anni, ma quella plurisecolare del Centro Storico, gli antefatti che hanno portato alla situazione attuale.

Tale situazione è sotto gli occhi di tutti e viene quindi lasciato ad ognuno, secondo le varie sensibilità, l'espressione di un giudizio che deve comunque essere sereno e costruttivo.

Ci permettiamo solo un rapido escursus con immagini attuali, che hanno fotografato lo stato di fatto ai nostri giorni; la proiezione di alcune dispositive contribuirà a focalizzare al meglio le problematiche.

[PROIEZIONE DIAPOSITIVE]

LE DOMANDE

Riprendendo ed avviandoci alla chiusura, possiamo in sintesi formulare schematicamente le seguenti domande che da anni cercano risposte condivisibili e cioè :

Che facciamo ? :

  • teniamo l’attuale viabilità e gli attuali parcheggi su piazza Treccani e Garibaldi ?
  • rinnoviamo la viabilità, pedonalizzando qualche spazio e togliendo qualche parcheggio ?
  • creiamo "il salotto" o "l’autosilo" ?
  • ascoltiamo i desideri delle attività di piazza Treccani o di piazza Garibaldi o della City ?
  • ascoltiamo i commercianti o i loro clienti o tutti i cittadini residenti o i turisti ?
  • ascoltiamo i commercianti del centro o gli ambulanti del venerdì ?

Ci pare che queste domande siano tutte d'attualità e quindi da affrontare e che con i sassi nello stagno lanciati da questo convegno ci sia la possibilità di ragionarci al meglio.

"Cittadini per l'Attenzione" si offre in questa specifica occasione come supporto esclusivamente tecnico per consentire però che anche sul piano politico vi sia spazio per le considerazioni; in tal senso il Consiglio comunale, i Gruppi politici e soprattutto la Giunta hanno l'opportunità di aprire un capitolo nuovo.

Ai tecnici intervenuti proporremo invece le domande tecniche del caso e cioè :

  • "Quali sono stati i presupposti che portarono i gruppi di lavoro condotti rispettivamente dall'architetto Buccelleni e dall'architetto Tortelli a formulare le loro proposte in sede di estensione dei progetti di rivalutazione del centro Storico nel 1990 ? E' possibile attualizzare quelle proposte alla luce delle novità intervenute ?"
  • "Quali dati statistici offre la rilevazione viabilistica condotta dall'ingegner Maternini nel corso della prima fase di studio sulla viabilità di Montichiari e che cosa si può dedurne oggi, dato che nel frattempo sono state aperte le tangenziali ? E' possibile trovare un'alternativa all'attuale direzione dei flussi di traffico da e per il centro Storico ?".
  • "Le forze dell'ordine possono esprimere valutazioni di settore circa la situazione viabilistica e quindi con una particolare attenzione alla sicurezza stradale di uomini e mezzi ?"
  • "Esistono strumenti legislativi che consentano di procedere a scelte urbanistiche (PRG, regolamenti, norme locali varie) che possano influire direttamente sulla migliore vivibilità del Centro Storico ?".

Al pubblico poi la possibilità di intervento, dato che è al Cittadino che la serata è dedicata.


CONCLUSIONI

Ci sia concesso chiudere con un'ultima citazione, per completare in armonia la relazione introduttiva.

Carlo Cattaneo, in un saggio del 1858, scrisse che la città è "…l'unico principio per cui possano i trenta secoli delle istorie italiane ridursi a esposizione evidente e continua … senza questo filo ideale, la memoria si smarrisce nel labirinto delle conquiste, delle fazioni, delle guerre civili e nella assidua composizione e scomposizione degli stati; la ragione non può vedere lume in una rapida alternativa di potenza e debolezza, di virtù e corruttela, di senno e imbecillità, d'eleganza e barbarie, d'opulenza e desolazione; e l'animo ricade contristato e oppresso d'una tetra fatalità".

Noi siamo qui anche perché non inclini ad accettare il fato ma convinti assertori dell'esigenza di costruire nuove prospettive basate sul confronto, sull'apertura, sulla trasparenza, sull'umiltà e sulla saggezza.

Ogni contributo in tale senso è gradito e utile alla comunità.

Grazie.                                                                                        Montichiari 25 ottobre 2000

 

 

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