MASSIMO GELMINI : LO "STRANIERO" CHE COMANDA MONTICHIARI

MASSIMO GELMINI COL SINDACO ROSA

Tutto è cominciato nel giugno 1999, quando Gianantonio Rosa, candidato Sindaco vincente al ballottaggio, con l'appoggio della Lega e del centrodestra, divenne capo dell'Amministrazione comunale e chiamò a fargli da Assessore al Bilancio il signor Massimo Gelmini, impiegato in aspettativa del Comune di Castelmella e Assessore  uscente della Amministrazione di Concesio, passata col voto di primavera al nuovo sindaco popolare Diego Peli.  Gelmini aveva già fatto l'Assessore per il Sindaco "pistolero" Manenti a Rovato, sindaco a sua volta decaduto dopo essere stato abbandonato anche dalla sua Lega, per manifesta difficoltà a sostenere le sue idee (tra le quali quella di una zona di rispetto per gli extracomunitari che s'avvicinassero al Duomo del paese).  Appena arrivato girò la voce che fosse stato imposto a Rosa dalla Lega provinciale, una sorta di commissario politico per un primo cittadino che si vantava di non avere mai fatto politica.   In una qualche maniera deve essere andata così perchè alcuni illustri monteclarensi, contattati dal Sindaco per eventuali incarichi assessorili, in tal maniera sentirono Rosa illustrare la "dote" del Gelmini.  Nei fatti Massimo iniziò con cipiglio notevole attuando spostamenti e ricollocazioni interne al Municipio, con l'intento di spazzare via i dipendenti considerati "amici" delle precedenti Amministrazioni.  Vennero poi altri atti tutti di tipo leghista (come se il paese fosse a maggioranza leghista, cosa che non era) quali l'uscita dall'ANCI (Associazione Comuni Italiani) per iscrivere il Comune di Montichiari alla fantomatica associazione dei Comuni Padani; quale il convegno "culturale" pagato dal Comune ma di fatto a solo profitto d'immagine del gruppo parlamentare nazionale della Lega e così via.  Strada facendo ogni scelta strategica del Comune è apparsa a tutti gli analisti come una scelta dettata-imposta da Gelmini a Rosa.  Perfino i quotidiani consegnati ogni mattina al Comune cambiarono e così Montichiari può sempre trovare "La Padania" (supponiamo pagata dai soldi dei contribuenti) nei locali del Municipio.  Come ogni uomo forte del potere Gelmini attirò a sè odii e plausi, quasi contento dei primi e abbastanza indifferente ai secondi, lasciati alle plateali uscite populistiche del Sindaco, sempre pronto a mostrare la faccia del buon padre di famiglia ma di fede assoluta verso il Carroccio, costi quel che costi.  Ed i costi maggiori Montichiari li ha pagati dividendo il  paese, non tra cittadini attivi, sensibili, solidali, preparati, partecipi e quelli no, ma tra "chi stava con quelli di prima" e "chi sta con quelli che hanno vinto".  Proverbiale in tal senso la frase detta da Rosa in un Consiglio in cui ebbe a dire che, avendo lui ricevuto tot voti, poteva di conseguenza fare quel che credeva giusto!   E pure il fiume di lettere anonime e minatorie spedite ai cittadini "qualunque" minaccianti ogni bassezza in nome della difesa della razza padana e del suo migliore rappresentante, Rosa!  Ovvero: la cultura della divisione in nome dell'occupazione totale di ogni posto di rappresentanza, dal centro fieristico, alla casa-albergo degli anziani, alla biblioteca, alla pro-loco e così via sino alle recenti società di emanazione comunale quali l'ASSOM e la "Montichiari Servizi". In questo senso ogni partito ha subito l'estromissione dalla vita amministrativa e lo stesso Consiglio comunale è divenuto un'assemblea vuota di reale confronto perchè Gelmi, Rosa e pure gli stessi Consiglieri di maggioranza hanno spesso evitato il confronto sui temi caldi, cambiando coi voti i regolamenti, le consuetudini e quant'altro facesse comodo ad un modo di amministrare supponiamo legalmente corretto ma sicuramente molto discutibile sul piano della democrazia e del confronto civile.

Ma veniamo alla storia documentale, che, al di là delle opinioni personali, può dare notizie utili a farsi un parere libero, pur diverso da quello di questo Sito, evidentemente politicamente diffidente sulla figura di Massimo Gelmini, che, sino a prova contraria, è ovviamente da considerare al di sopra di ogni altro sospetto.


LA DIATRIBA CON L'EX SINDACO GIGLIOLO BADILINI E LE CONSEGUENZE

  Una lettera di Badilini sulla scalata di Gelmini nel 2002 La risposta di Gelmini a Badilini  
  E il PPM (gruppo dell'ex Badilini) ribatte E pure l'ex Commissione Edilizia contesta Gelmini  

E' chiaro che sin qui si tratta di posizioni d'opinione, magari documentate ma che stanno sostanzialmente ancora nell'ambito politico.


Ma intanto sempre nel 2002 e precisamente il 23 marzo, accade un fatto clamoroso (almeno così avrebbe dovuto essere): il Sindaco Rosa, l'Assessore Gelmini e il dirigente tecnico architetto Copeta inciampano con la magistratura. Tema : lo stadio !

VEDI I VARI ARTICOLI ALLA TABELLA SPECIFICA

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La stampa parla di indagine per concussione e il Sindaco... smentisce di avere ricevuto un avviso di garanzia !!!

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Insomma, pare che il distinguo stia tra l'avviso di garanzia e una qualsivoglia comunicazione della Magistratura, ma Rosa, anziché chiarire ai suoi cittadini cosa sta succedendo, gioca con le parole e chiede il loro sostegno !

MA COSA ERA SUCCESSO SULLO STADIO DEL BRESCIA A MONTICHIARI ?

LEGGIAMO L'ARTICOLO DE "L'ECO" DEL 12 FEBBRAIO 2005 E CERCHIAMO DI CAPIRE QUALCOSA

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IL NOSTRO PARERE

Il nostro parere redazionale è che la questione, al di là degli aspetti inerenti la magistratura, sia del tutto confusa e ci chiediamo ancora:

1) perché prima si è fatto un accordo con tanto di cerimonia con la presenza del Presidente provinciale Cavalli e poi si è passati ad una procedura di project financing che non interessava nessuno?;

2) che fine ha fatto la procedura di project financing?;

3) che ruolo ha avuto nella vicenda Gelmini, dato che era "semplice" Assessore a Montichiari?;

4) come mai se non c'è indagine in corso gli "indagati" non hanno querelato chi pubblicò quelle notizie?;

5) se invece l'indagine c'è o c'era che fine ha fatto?;

6) la questione ha qualche influenza sulla carriera politica dell'allora segretario provinciale della Lega?

Rispondere a queste domande, voler rispondere e rispondere con dati certi, sarebbe la cosa più democratica mai realizzata dall'Amministrazione Rosa.  L'aspettiamo ancora a nome di tutti i cittadini per l'attenzione !!!

 

RILEVIAMO INTANTO CHE IN CASA LEGHISTA QUALCOSA, GIA' NEL 2002, COMINCIA A MUOVERSI CONTRO LO STRAPOTERE DI GELMINI 

La frase ripresa da un articolo di Bresciaoggi del novembre 2002, dice : 

"Con il segretario provinciale Massimo Gelmini ridotto in condizioni di grande debolezza politica dopo l’iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito di un procedimento che ipotizza i reati di concussione e abuso d’ufficio per atti legati alla vicenda dei due progettati stadi di Montichiari, Bossi ha deciso il commissariamento di fatto della federazione (leghista) affidando all’on. Alessandro Cè la responsabilità  per le elezioni amministrative bresciane."

 


E POI COMINCIA LA LOTTA FRATRICIDA DENTRO LA LEGA PROVINCIALE
 

BRESCIAOGGI Venerdì 04 Novembre 2005

Il centrosinistra denuncia: «Rolfi, Rizzi e Franceschi al servizio di Gelmini». E fa ricorso alla Corte dei conti


Consulenti leghisti nel mirino
Dalla Provincia decine di migliaia di euro a dirigenti lùmbard

Giornale di Brescia Venerdì 4 novembre 2005  

Il Centrosinistra: in Provincia incarichi esterni a leghisti. La Lega: sono di fiducia

 L’OPPOSIZIONE: NEL 2004 NE SONO STATI ASSEGNATI TROPPI

 
 

BRESCIAOGGI Sabato 18 Febbraio 2006 

Non figurano nella rosa di nomi indicata dal direttivo provinciale

La Lega non ricandiderà i senatori Agoni e Tirelli

Fra le assenze significative, anche quelle degli assessori provinciali Massimo Gelmini e Aristide Peli

 

BRESCIAOGGI Sabato 04 Marzo 2006

I consiglieri provinciali del Carroccio bocciano gli emendamenti del centrosinistra e ne presentano 10
 

La Lega Nord presenterà al Consiglio una decina di emendamenti «di indirizzo politico» sul bilancio previsionale del Broletto (il cui Assessore al Bilancio è Gelmini)

 
 
 

BRESCIAOGGI Venerdì 28 Aprile 2006

Proseguono le polemiche e viene chiesto l’intervento di Milano. I vertici provinciali tacciono e Rolfi si chiude nel no comment

Lega nord ancora nella bufera

L’occupazione della sede da parte dei militanti congela le sospensioni

 

Giornale di Brescia 29 aprile 2006 

Il segretario provinciale dopo le contestazioni  

Acque agitate nella Lega «Ma nessuna espulsione» 

 
 
 

BRESCIAOGGI Martedì 09 Maggio 2006

I TORMENTI DELLA LEGA NORD

Bossi invia De Capitani
Brescia «commissariata»

 

 

SETTEMBRE 2006: LA CRONACA PRESENTA IL CASO "CAVA VERDE BIS"

 

Gelmini ancora sugli scudi, seppure (all'apparenza) in maniera indiretta

Si scopre che la società interamente comunale denominata "Montichiari Servizi" ha acquisito (come?) il 20% della società del gruppo ASM Brescia denominata "Montichiari Ambiente".  Scopo? Dividere gli introiti derivanti dalle discariche di Montichiari. O no?

La proverbiale non-chiarezza della Amministrazione Rosa non viene smentita neppure in questo caso; la Commissione Consigliare che potrebbe curarsi delle questioni ambientali non viene neppure informata e l'Assessore Sandro Zampedri, delegato all'Ecologia, pur sollecitato dai Consiglieri al confronto non sa (o finge di non sapere) che il Sindaco ha firmato un accordo per una nuova "Cava Verde bis" ovvero per una nuova discarica di rifiuti vari che è progettata nei pressi della prima "Cava Verde".

Ma che c'entra Gelmini: dunque Massimo è presidente della "Montichiari Servizi" ed in quanto tale delega Zampedri a rappresentarlo in "Montichiari Ambiente", ove il Comune conta di trarre vantaggi.  Il problema è che Gelmini ha varie incompatibilità, morali più che legali. Infatti dovrebbe esprimere il parere sulla nuova discarica come Assessore di Montichiari, come Vicepresidente e Assessore della Provincia e ... come comproprietario di "Montichiari Ambiente".  Un bel frullato di competenze e il sospetto che qualcosa di poco chiaro stia girando nella brughiera monteclarense.

Leggiamo gli articoli sui giornali di quei giorni :

 

Giornale di Brescia 20-09-06  

MONTICHIARI L’opposizione contesta il progetto per l’apertura di una discarica gestita anche da una società del Comune  

Cava verde, polemica al calor bianco  

I Ds: «Incompatibile il ruolo di Massimo Gelmini, controllato e controllore»

BRESCIAOGGI Giovedì 21 Settembre 2006

MONTICHIARI/2. Un’interpellanza

«Gelmini si dimetta

E’ incompatibile»

Tre cariche, un’unica richiesta: dimissioni.

 
 

BRESCIAOGGI Sabato 23 Settembre 2006

Le opposizioni sulla presidenza della Montichiari Multiservizi
Gelmini rassegna le dimissioni
ma il sindaco Rosa le respinge

Nella riunione del Consiglio comunale di giovedi sera a Montichiari Massimo Gelmini mantiene i suoi incarichi.

Giornale di Brescia 23-09-06  

Il sindaco non ravvisa incompatibilità  

Questione Cava Verde: respinte le dimissioni dell’assessore Gelmini 


Obiezione respinta. E le dimissioni pure.

 

 
 

 

Le "dimissioni" di Gelmini

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La "rifiducia" di Rosa

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La farsa delle dimissioni depositate e poi respinte

Il Sindaco si è assunto con ciò definitivamente ogni responsabilità

 

 

POI UN FATTO INCRESCIOSO E AMBIGUO ACCADE AL VICEPRESIDENTE GELMINI

BRESCIAOGGI

Giovedì 09 Novembre 2006 cronaca Pagina 18

Intimidazione o atto vandalico? Al vicepresidente espressa la solidarietà di Paola Vilardi

Forzata la porta dell’ufficio di Gelmini

Sono stati aperti cassetti ed armadi, ma non è stato rubato niente

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Insomma, dal novembre 2006, qualcosa di più delicato accade sulla testa del Massimo, che, pare, non riceve particolari solidarietà per il misterioso caso che gli è accaduto, anzi, è proprio in quel periodo che s'inizia a parale di possibile rimpasto in Giunta provinciale.

IL RIMPASTO

 

 

BRESCIAOGGI Venerdì 24 Novembre 2006

Lunedì, dopo il consiglio provinciale, summit fra i partiti della Cdl e Cavalli: al centro le priorità programmatiche. Ma non solo

Broletto, la verifica va in porto

Nel rebus degli assessorati «rischiano» Arturi, Gelmini e Peli. L’enigma-Lega

Giornale di Brescia 16 dicembre 2006 

UN COMUNICATO DELLA SEGRETERIA PROVINCIALE 

Lega: Broletto, decideranno gli organi dirigenti  

«È opportuno ribadire che le valutazioni in merito verranno fatte e comunicate dagli organi dirigenziali del movimento, unici titolari a trattare simili questioni».

 
 

Giornale di Brescia 18 dicembre 2006 

RIMPASTO IN PROVINCIA 

Broletto, la Lega cambia due assessori 

 La Lega cambia due assessori su tre

BRESCIAOGGI Mercoledì 17 Gennaio 2007

Una riunione del gruppo consiliare ha sancito la proposta per il nuovo assetto di Giunta. In serata il direttivo del partito

Rimpasto in Broletto, via libera della Lega

«Fuori Gelmini, dentro Bonomelli. Vice di Cavalli? Aristide Peli». Valzer di deleghe

 
 

Giornale di Brescia 17 gennaio 2007 

Ancora in sospeso il rimpasto di Giunta, che dovrebbe sostituire due membri di Udc e Lega e redistribuire una serie di deleghe  

Broletto, nelle mani di Cavalli il «nodo» Gelmini  

Il vicepresidente della Provincia non ha ancora dato le dimissioni nonostante le indicazioni del suo partito

Giornale di Brescia 17 gennaio 2007 

Bocche cucite fino all’ultimo, occhi puntati sul Direttivo della Lega protrattosi fino a tarda sera. L’Udc ha già compiuto la sua scelta  

Broletto, oggi il rimpasto di Giunta  

Si parla della sostituzione di due assessori tra cui il vicepresidente Gelmini

 
  BRESCIAOGGI Giovedì 18 Gennaio 2007

Confermate le decisioni prese dal gruppo consiliare del Carroccio in Provincia. Il segretario regionale Giorgetti non le sconfessa

La Lega Nord «scarica» Gelmini
Il direttivo del partito avalla il cambio della guardia. Via al rimpasto in Giunta

BRESCIAOGGI Venerdì 19 Gennaio 2007

L’ANALISI

Lega «cannibale»
Zampata di Scotti

 
  BRESCIAOGGI Venerdì 19 Gennaio 2007

Il presidente ha annunciato l’accordo raggiunto fra i partiti del centrodestra. Le priorità: aeroporto, mobilità, strade, piano rifiuti, sede unica

Chiusa la verifica, svolta in Provincia
Fuori Gelmini e Arturi, dentro Bonomelli e Mantelli. Cavalli: «Più forti di prima»

BRESCIAOGGI Venerdì 19 Gennaio 2007

LE REAZIONI DI MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE
Arturi: «Vittima di un baratto»
Ulivo: «Giunta in caduta libera»

Questione di temperamento. I due assessori estromessi dalla giunta Cavalli hanno vissuto in maniera opposta il primo giorno da dimissionati. Gelmini a cellulare acceso ma senza rispondere, come ha fatto del resto nei due anni della vicepresidenza. Arturi a cellulare spento ma con uno sfogo scritto che sembra preludere al distacco dall’Udc.
 
  BRESCIAOGGI Domenica 21 Gennaio 2007

RIFONDAZIONE COMUNISTA

«Crisi extraparlamentare»

Un tempo si chiamavano «crisi extraparlamentari» le crisi di governo dettate da ragioni di partito

Giornale di Brescia 19 gennaio 2007 

Dopo le dimissioni di Arturi e Gelmini il presidente Cavalli ha definito il nuovo assetto dell’esecutivo in Provincia  

Broletto: Mantelli e Bonomelli in Giunta  

Non è stato necessario ricorrere al decreto di sfiducia dei due assessori uscenti 

Prima quelle di Arturi, poi quelle di Gelmini. Con questo ordine sono arrivate sul tavolo del presidente della Provincia, Alberto Cavalli, le dimissioni dei due assessori
 
 

Giornale di Brescia 19 gennaio 2007

 L’OPPOSIZIONE 

«Le liti hanno bloccato le attività» 

 «Assistiamo da mesi alle ostilità tra i Gruppi della Maggioranza Polo-Leghista, soprattutto con protagonista la Lega contro il resto della coalizione - hanno scritto in una nota Carlo Fogliata e Pier Luigi Mottinelli dell’Ulivo

BRESCIAOGGI Domenica 21 Gennaio 2007

LEGA NORD

«Il nostro partito è unito»

La Lega ha rinunciato «motu proprio» alla delega del Territorio e ha preferito ottenere quella sulle Attività produttive. Il Carroccio è unito sulle scelte attuate in Provincia
 
 

BRESCIAOGGI Domenica 21 Gennaio 2007

CENTROSINISTRA

«Una riffa per le poltrone»

Critica sull’intera operazione di rimpasto della giunta provinciale la minoranza di centrosinistra, che la definisce una semplice corsa alle poltrone.

BRESCIAOGGI Martedì 23 Gennaio 2007

La Lega smentisce le analisi dei giorni scorsi e assicura: «Più vicini agli operatori economici»

«Abbiamo scelto noi di cambiare»

Gelmini: «Omicidio politico? Sto benissimo e sono a disposizione»

 
 

Giornale di Brescia 27 gennaio 2007

L’opposizione ha raccolto le firme per l’autoconvocazione dell’assemblea dopo la sostituzione di due assessori in Giunta  

Provincia, il rimpasto in Consiglio  

Tino Bino: «Vogliamo conoscere le ragioni delle novità e il nuovo programma»

 

 

Aggiornato al 1° Febbraio 2007

 

Abbiamo per ora conclusa la storia, questo Dossier speciale a futura memoria.  Nel pieno rispetto dello scopo di questa Associazione (informare, far partecipare e far confrontare i Cittadini, democrazia e trasparenza) crediamo di avere ancora una volta assolto il nostro compito.  Materiale ve n'è in abbondanza affinché ognuno si possa fare la propria liberissima opinione.  Se abbiamo commesso qualche sbaglio siamo pronti a correggere.  I pareri potranno essere opinabili ma sono chiaramente espressi e presentati in assoluta onestà intellettuale.   Ci aspettiamo che si smetta di credere che i Cittadini siano solo dei menefreghisti da coinvolgere solo in fase elettorale, senza mai fare chiarezza, senza porsi davvero in discussione.  Il signor Massimo Gelmini ha la nostra stima per le sue doti e le sue capacità ma non possiamo dimenticare che ha occupato i posti di potere (tanto) ovvero le cosiddette "sedie" senza passare mai dalla fase elettorale; non si è fatto cioè giudicare e quindi votare, ma è sempre stato nominato dai Sindaci leghisti, sostanzialmente per assecondare la volontà di controllo di un Partito, per giunta minoritario.

Voler far credere oggi che si possa sostituire a metà mandato il proprio rappresentante politico di maggiore grado amministrativo locale  (Vicepresidente provinciale del bresciano) per soli scopi di rotazione d'incarichi è veramente voler prendere in giro i Cittadini, farsi beffe di loro, della loro intelligenza, e del rapporto di fiducia che deve sempre essere mantenuto tra eletti ed elettori.  Ed infine: siamo pronti a scommettere che il signor Gelmini, come altri di altri Partiti prima e dopo di lui, assumerà incarichi superiori a livello regionale o provinciale ...  ma questo non farebbe che confermare lo strapotere della politica della partitocrazia rispetto alla politica della trasparenza.

CHIEDIAMO SCUSA A CHIUNQUE POSSA SENTIRSI OFFESO PER QUESTO DOSSIER E AFFERMIAMO CHE NON SI E' QUI ASSOLUTAMENTE INTESO ACCUSARE NESSUNO DI ALCUNA MALEFATTA, PER CUI OGNI DIVERSO PARERE, SERIO, DOCUMENTATO E MOTIVATO POTRA' ESSERE VALUTATO E, SE DI INTERESSE GENERALE, PUBBLICATO.

FINE

Grazie dell'attenzione, con un ringraziamento ai quotidiani per avere potuto usufruire del loro materiale

 

 

 





DOCUMENTI ALLEGATI

 

UNA LETTERA INVIATACI DA GILIOLO BADILINI IL 22 MARZO 2002

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La Giunta Rosa al giro di boa

LA SCALATA DELL’ASSESSORE GELMINI

La Giunta comunale guidata dal sindaco Rosa, candidato della Lega e, fino a ieri, sostenuto anche da Forza Italia, ha ormai superato la metà del suo mandato quinquennale: fra due anni saremo in piena campagna elettorale.  È già tempo di qualche consuntivo dunque, politico e amministrativo. E non a caso in questi ultimi mesi la macchina della propaganda comunale ha dato fiato alle trombe (tra l’altro è appena stato ingaggiato un nuovo addetto stampa con un compenso di oltre 20 milioni).   Politicamente, nei due anni e mezzo di primo governo, la Lega ha fatto piazza pulita su tutti i fronti, anche degli alleati di F.I., che pure avevano sostenuto il candidato sindaco Rosa nel ballottaggio del 30 giugno ’99.  Non si può certo dire che la Lega conosca la parola moderazione nella gestione del potere, almeno a Montichiari, che sembra ormai essere il suo comune di più ambiziosa conquista, dove questa "nuova" forza politica, rampante e spregiudicata, collauda la grinta e la fedeltà cieca dei suoi uomini. Il comune di Montichiari che, per il prestigio derivante a chi lo amministra, rappresenta un efficace trampolino di lancio per più ambiziosi traguardi politici. Tutto secondo metodi e consociazioni della più vecchia e deprecata maniera.   L’esempio più evidente e clamoroso è rappresentato dall’assessore plenipotenziario Gelmini il quale, appena trentenne, ha raggiunto fresco fresco l’ambizioso traguardo di segretario politico provinciale della Lega.   E non c’è che dire: in quanto a gestione del potere, Gelmini a Montichiari ha dimostrato di essere un accentratore formidabile, un capo indiscusso e indiscutibile. Tanto che in municipio come al Centro fiera o alla Pro loco, nel bilancio come nelle opere pubbliche, nel commercio come nello sport, negli affari interni come negli accordi con Provincia e Regione, la sorte di persone e di cose pare dipendere unicamente dalla direzione del suo pollice: pollice dritto, la cosa si fa, pollice verso, la cosa non si fa. E se di mezzo ci sono persone, non importa: nell’arena resta il morto, direttore o assessore o dipendente chiunque sia.  Dal sindaco fino all’ultimo consigliere leghista, prima di decidere o di votare, il pensiero è uno solo: Gelmini cosa dice? Se si considera che questa situazione, tanto anomala quanto antidemocratica, gode anche del plauso pieno del Presidente del consiglio, il quale collabora volonterosamente e con convinzione a zittire i consiglieri di minoranza, non si vede come sia possibile accusare l’attuale Giunta di inerzia o di inettitudine, come molti invece si ostinano a sostenere. A meno che questi si riferiscano alle opere e ai programmi, e in questo caso non si può dar loro torto.   Intanto al forestiero Gelmini noi auguriamo una brillante carriera: diventi al più presto deputato e se ne vada da Montichiari. Da Concesio, dopo quattro anni di assessore lo spedirono gli elettori, licenziandolo con la magra consolazione di tre voti di preferenza nelle elezioni del '99. Possibile che invece i monteclarensi se lo vogliano godere altri due anni, pur non avendolo eletto?  E pensare che basterebbe una firmetta del sindaco Rosa, come egli ha ben saputo fare con gli assessori Leonardi e Pastorelli. Già, ma in quel caso, come per il direttore del Centro fiera, c’era il pollice verso di Gelmini. Il quale pare perseguire imperterrito i suoi scopi con uno sbrigativo "costi quel che costi": tanto paga il comune, cioè i cittadini di Montichiari.  Considerato che Gelmini, oltre alla sua ingombrante presenza ha sistemato nel nostro comune una decina di altri forestieri in veste di direttori, dirigenti, consiglieri, revisori, consulenti vari e addetto stampa di fiducia, e che i monteclarensi sembrano finalmente rendersi conto della strana e mal sopportata situazione, ci permettiamo un consiglio al sindaco Rosa: la metta quanto prima quella firma, avrà molte probabilità in più di essere rieletto nel 2004.   A meno che Gelmini non abbia giocato d’anticipo, collocando i suoi uomini in quel di Montichiari in vista di personali più alte cariche. Da dove le sue disposizioni giungerebbero comunque agli obbedienti amministratori leghisti di Montichiari, e con forza ancor più perentoria. Così alla iattanza si aggiungerebbe la beffa.

Marzo, 2002

Giliolo Badilini

 

MASSIMO GELMINI scrive una lettera ai quotidiani, che la pubblicano l'8 aprile, rispondendo a Badilini.

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Quando Badilini "telecomandava"

Gentile direttore, a seguito della missiva del sig. Badilini (ex Dc), già sindaco di Montichiari dal 1977 al 1999, Le chiedo cortesemente spazio per consentire la mia replica. Non ritengo di entrare nel merito di quanto asserito dal Badilini, in quanto vi sono altre sedi più opportune per consentire all’ex sindaco di spiegare e giustificare. Ritengo, invece, sinteticamente opportuno, informare i lettori, e non solo, di quanto a Montichiari è avvenuto nel passato, anche recente. Con l’elezione del sindaco Rosa, la città di Montichiari ha saputo uscire da oltre vent’anni di ininterrotto dominio politico della democrazia cristiana nella variante badiliniana. Un ampio spazio temporale che aveva consentito alle diverse Amministrazioni ed in particolare al sig. Badilini di divenire il controllore incontrastato della gestione del territorio e non solo. Le varie Amministrazioni Badilini hanno potuto così governare la programmazione e la gestione urbanistica di Montichiari con i seguenti strumenti quali: i Piani regolatori generali e le relative varianti, i piani di completamento, i piani di lottizzazione, le iniziative di privati e le opere pubbliche. A Montichiari il settore urbanistico è sempre stato fortemente condizionato dalle volontà politiche dominanti in grado, così, di espandere la propria influenza anche nelle attività dei privati. Tutto questo avveniva attraverso la commissione edilizia che fino a poco tempo fa era composta da vecchi politici o tecnici - politici. Non solo l’attività dei privati attraverso le concessioni edilizie era fortemente condizionato dai politici. Gli strumenti urbanistici del Comune erano di fatto gestiti, ovvero telecomandati a distanza dai soliti personaggi. In sostanza un blocco di potere locale composto da imprenditori, tecnici e politici aderenti al vecchio status quo monteclarense gestiva di fatto la realtà urbanistica locale. Basta ricordare prima dell’ultima consultazione elettorale che, per consentire alla compagine dei Popolari di conquistarsi l’eredità badiliniana a pochi mesi dalle elezioni del 1999 l’ex sindaco aveva messo in cantiere di un centro commerciale di oltre 50.000 mq senza preoccuparsi di tutelare i commercianti locali ed un’area industriale di quasi 700.000 ma (la famosa Vulcania). Questi ultimi due episodi sono solo la punta dell’iceberg riguardante la passata politica monteclarense. La Lega Nord per l’indipendenza della Padania a Montichiari ha avviato un profondo cambiamento politico che ha visto la necessità di rallentare l’ipersviluppo del territorio per favorire una maggiore vivibilità della città. Il cambiamento consiste nell’opposizione ferma e decisa al vecchio modo di gestire il potere all’insegna della politica del "compromesso" e della contiguità con certi gruppi di imprenditori e di tecnici. Infatti, non si comprende per quale motivo a Montichiari per anni lo stesso studio tecnico ed in particolare lo stesso ingegnere riusciva ad ottenere le progettazioni delle opere pubbliche più costose (incarichi in taluni casi ancora in atto), dei padiglioni del centro fieristico monteclarense, mediazioni e progettazioni per piani di completamento (come il centro direzionale e commerciale fronte Centro Fiera), i piani di lottizzazione (come la ex Vulcania). Qualcuno potrà dire per capacità. Ma qualcuno potrebbe, invece, chiedere al sig. Badilini per quale motivo gli operatori privati, che sceglievano l’ingegnere di sua fiducia, realizzavano i loro investimenti? Possibile che in un arco così ampio di attività amministrativa chi doveva controllare dormiva? Possibile che gli atti depositati negli archivi comunali non sono di nessun interesse?

Massimo Gelmini - assessore Comune di Montichiari - segretario provinciale di Brescia della Lega Nord per l’indipendenza della Padania.

 

 

IL GRUPPO CONSILIARE DEL P.P.M. A SUA VOLTA, IL 9 APRILE COSI' REPLICA A GELMINI

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Pur essendo sempre stati poco propensi a trasferire la normale dialettica amministrativa locale dalle legittime sedi istituzionali alle pagine dei quotidiani, non possiamo esimerci dal chiedere la Sua cortese ospitalità per esprimere alcune considerazioni scaturite dalla lettura della missiva inviataLe dal Sig. Gelmini (dipendente in aspettativa del Comune di Castelmella, già Assessore dimissionario della Giunta Manenti a Rovato, già Assessore del Comune di Concesio, votato dagli elettori alle ultime consultazioni con ben tre preferenze, attuale Assessore al Bilancio del Comune di Montichiari ed ora indagato per concussione ed abuso d’ufficio, come anche il suo Giornale ha riferito).   

Il Sig. Gelmini ha ritenuto opportuno prendere carta e penna per richiamare l’attenzione di tutta la Provincia e dei monteclarensi, in particolare, sulla infelice situazione venutasi a creare in questo piccolo ed anonimo paese della bassa bresciana, nel quale, per qualche motivo a lui incomprensibile, gli elettori hanno per oltre vent’anni confermato piena fiducia ad un Sindaco, il Prof. Giliolo Badilini che, con la testardaggine e la perseveranza tipica di tanti amministratori bresciani orgogliosamente democristiani, ha osato anteporre sempre ad ogni altra logica, anche a quella di partito, l’interesse ed il benessere della Sua Comunità (consuetudine che a noi sembra non più in auge in certi nuovi partiti, indipendentisti da tutto e da tutti ma non dalle loro Segreterie).

Quello che egli chiama "il dominio politico della Democrazia Cristiana nella variante badiliniana", ha lasciato conseguenze evidentemente inconcepibili per un amministratore come il Sig. Gelmini, ma invidiate da molti altri paesi: basti citare, tra le tante realizzazioni dell’Amministrazione Badilini, il Centro Fiera, il Palazzetto dello Sport, le Piscine comunali, la Casa di Riposo con annesso Centro Diurno, i numerosi Villaggi Marcolini e di edilizia economico popolare, la nuova Sede Municipale, l’acquisto del Castello Bonoris, il Piano generale delle Fognature comunali, l’ampliamento dell’Acquedotto, l’impulso all’insediamento della sede INPS e dell’Ufficio Unico delle Entrate, l’impulso alla costruzione della nuova Caserma della polizia stradale, le Scuole materne Marcolini e Pascoli, la sistemazione delle Scuole Elementari, la sistemazione dell’ex-Tiro a volo e del Colle S.Pancrazio, i mini-alloggi per anziani in via Mazzoldi e Battisti, l’attivazione di tutti i servizi socio-assistenziali previsti dalla normativa vigente, la sperimentazione di molte nuove forme d’intervento a favore della popolazione più in difficoltà, uno straordinario sviluppo delle attività economico-produttive con conseguente incremento dei posti di lavoro etc…  Un lunghissimo elenco di opere e di iniziative, che hanno intessuto un ventennio amministrativo intenso, contraddistinto anche da decisioni sofferte ed impopolari, ma che hanno fatto di Montichiari un paese apprezzato e rispettato: una storia amministrativa incontestabile, che rende assolutamente sterile e puerile il tentativo del sig. Gelmini di gettare fango sull’operato dei precedenti Amministratori.

Non vogliamo entrare nel merito delle pesanti considerazioni fatte dal Sig. Gelmini circa il lavoro svolto dalle passate Commissioni Edilizie o da alcuni operatori privati, poiché siamo certi, saranno gli stessi interessati a tutelare la propria professionalità e correttezza nelle sedi giudiziarie opportune, anche se dobbiamo sinceramente ammettere che ci risulta alquanto difficile considerare il Sig. Gelmini un attento ed affidabile conoscitore del passato monteclarense.  

Una sola affermazione della lettera in questione ci trova concordi ovvero "la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania ha sicuramente avviato un profondo cambiamento che ha visto la necessità di rallentare l’ipersviluppo di Montichiari…".   Il motto che, a nostro avviso, sembra infatti sostenere l’Amministrazione dell’Assessore Gelmini appare proprio quel "BASTA" scritto a caratteri cubitali sui numerosi manifesti affissi in questi giorni dalla sezione locale della Lega Nord in ogni posto o spazio disponibile o non disponibile, legittimo o illegittimo.   Un "BASTA" a tutto e a tutti, per lasciar posto solo a ciò che il "pensiero unico" della "Lega Nord per l’indipendenza della Padania" ritiene accettabile.

Anche attraverso questo ultimo episodio i monteclarensi si sono accorti del "profondo cambiamento" in atto, testimoniato anche da un’altra novità introdotta nel panorama amministrativo locale, dato che mai in passato il Sindaco, un Assessore ed un funzionario comunale avevano ricevuto avvisi di garanzia per reati di concussione ed abuso d’ufficio (dove il termine concussione – lo ricordiamo - non sta a significare un semplice errore procedurale, bensì, come si legge su qualsiasi vocabolario, definisce il reato di chi abusa di un pubblico ufficio per estorcere denaro o altri lucri illeciti).

Francamente non ci pare proprio, a questo punto, quella del sig. Gelmini la cattedra migliore per impartire lezioni di capacità e trasparenza amministrativa.

Per Il gruppo consiliare

"Popolari per Montichiari" 

Stefania Mosconi, Valerio Isola, Riccardo Tosoni

 

 

LETTERA DEI TECNICI DELLA SOPPRESSA COMMISSIONE EDILIZIA
CHE REPLICA ALL'ASSESSORE GELMINI

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Ci riferiamo alla lettera dell'assessore Gelmini, pubblicata sui quotidiani locali l'8 aprile 2002. Secondo il signor Gelmini la commissione edilizia operante durante l'Amministrazione Badilini costituiva il braccio armato delle "volontà politiche dominanti" nel settore urbanistico ed aveva la funzione di condizionare, attraverso le concessioni edilizie, l'attività dei privati.

Cosa intenda il signor Gelmini con tali affermazioni non ci appare molto chiaro, sia perché il compito della Commissione edilizia è quello di verificare il rispetto della normativa, sia perché le concessioni sono atti pubblici che chiunque può visionare per verificare, qualora ne abbia il dubbio, la regolarità dell'operato della commissione stessa.

L'assessore Gelmini, se ha di questi dubbi, non deve fare altro che esaminare le pratiche e procedere, se del caso, nelle sedi opportune, evitando fumose insinuazioni che sembrano avere il solo scopo di distogliere l'attenzione dalle indagini per ipotesi di reato che lo riguardano, delle quali ha dato ampia notizia la stampa nelle ultime settimane.

Le Commissioni Edilizie nominate durante l'Amministrazione Badilini (l'ultima, di cui i sottoscritti erano membri, ha operato sino a pochi mesi fa) furono sempre rappresentative delle diverse forze politiche presenti in Consiglio, con sempre almeno 2 rappresentanti delle minoranze, e ciò ancorché non fosse un obbligo previsto dalla legge.

Questi tecnici, per scelta politica, erano individuati preferibilmente tra coloro che non svolgevano la libera professione o, in qualche caso raro, che la svolgevano preferibilmente fuori Montichiari.

Ora invece la nuova Commissione voluta dalla Giunta leghista è composta , oltre che dal tecnico comunale, solo da architetti che esercitano normalmente a Montichiari: architetti che nella situazione attuale risultano oltretutto tra loro cognati, nonché cognati del Vicesindaco e del Presidente del Consiglio.

Tali 2 architetti erano presenti anche nelle precedenti Commissioni solo come consulenti ambientalisti previsti dalla legge, mentre nella nuova Commissione essi sono di fatto gli unici componenti, insieme al tecnico comunale, della Commissione stessa, dove pertanto si trovano ad esprimere anche pareri sui loro stessi progetti.

Usando gli stessi criteri di giudizio applicati dal sig. Gelmini dovremmo di conseguenza pensare che la gestione urbanistica - edilizia a Montichiari è diventata prerogativa esclusiva della "volontà politica dominante" (ora Lega Nord).

I sottoscritti nei lunghi anni di presenza gratuita nella Commissione edilizia ritengono di avere sempre svolto il loro lavoro in piena autonomia e senza condizionamento di alcun tipo, esaminando le pratiche con spirito costruttivo, concorrendo in tal modo ad una crescita della città nel rispetto delle norme di legge.

MASINO DANZI'

GIANNI DE SILVESTRI

DANILO MOR

 

RIEPILOGO SINTETICO (IL PIU' POSSIBILE) DELLE COSE SCRITTE SULL'INCHIESTA STADI

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GIORNALE DI BRESCIA di sabato 23 marzo 2002

Informazione di garanzia a Gianantonio Rosa per la costruzione del nuovo stadio
Montichiari, sindaco "avvisato"
Nell’inchiesta anche l’assessore Gelmini e il tecnico comunale

Rosa, Gelmini e Copeta, infatti, avrebbero ricevuto un avviso di garanzia proprio in merito al nuovo stadio (c’è chi dice che l’oggetto del contendere siano le aree su cui dovrebbe nascere la struttura; altri, invece, fanno ipotesi diverse). Da noi interpellati, però, il sindaco e l’assessore non confermano. "Non so niente - dice Gianantonio Rosa - me lo state dicendo voi. So solo che, un mese fa, i militi della Guardia di Finanza sono venuti a sequestrare alcuni disegni del progetto; ma, ripeto, è roba vecchia… Per il momento, quindi, non faccio alcun commento. Vedremo". Lo stesso vale per Massimo Gelmini: "Me lo state dicendo voi. Per il momento non ho da fare alcuna dichiarazione".


BRESCIAOGGI di sabato 23 marzo 2002

Il sindaco ammette: "Per ben due volte ci sono stati chiesti alcuni atti". Le Fiamme gialle: "È solo normale routine"
Montichiari, due stadi e un’inchiesta
La Guardia di finanza ha sequestrato in municipio una serie di documenti

Il sindaco di Montichiari Gianantonio Rosa, ammette: "Ho consegnato ai funzionari della Finanza le documentazioni richieste in un primo incontro già un mese fa. Nei giorni scorsi sono venuti a prendere altre carte. Non posso dire altro, se non che abbiamo operato sempre nella legalità".


BRESCIAOGGI di lunedì 25 marzo 2002

L’inchiesta sul progetto del nuovo impianto di C2
Stadio di Montichiari: oggi il sindaco Rosa incontrerà i magistrati

Rosa non vuol sentir parlare di ipotesi di reato. Dice: «Ho appreso la notizia dai giornali, e sono rimasto sorpreso, oltre che dispiaciuto». L'avviso di garanzia è stato spedito all'intera giunta? «Adesso poi!». O a lei soltanto? «Non lo so. Domani (oggi, ndr) mi incontrerò con chi sta indagando, per conoscere i particolari. Noi, comunque, siamo tranquillissimi». E Gelmini annuisce convinto.
Il sindaco smentisce che l'incartamento riguardi lo stadio che il Brescia intende costruire sempre a Montichiari, con albergo da 125 stanze, supermercato, attività commerciali specializzate (bricolage, abbigliamento, giocattoli, prodotti multimediali, cosmetici, arredamento, ecc.), palestre, centri fitness, sale giochi, ristoranti, multisale cinematografiche.


BRESCIAOGGI di mercoledì 27 marzo 2002

Pesanti le accuse sulle quali lavora la Procura.

L’inchiesta coinvolge anche alcuni funzionari
Stadi, l’ombra della concussione
Montichiari: indagati il sindaco Rosa e l’assessore Gelmini

Accuse che hanno portato il pubblico ministero Alberto Rossi a spedire alcune informazioni di garanzia (non sarebbero, secondo alcune indiscrezioni, meno di sei) e ad una nutrita serie di perquisizioni a tappeto. La Procura ora vuole fare un po’ di chiarezza. E per farla ha fatto finire sul registro degli indagati innanzitutto il sindaco leghista di Montichiari Gianantonio Rosa e l’assessore al bilancio della cittadina Massimo Gelmini, segretario provinciale della Lega Nord, con loro l’architetto Aldo Copeta, funzionario comunale con responsabilità urbanistiche.  Secondo l’accusa, quindi, da parte di qualche pubblico funzionario o amministratore ci sarebbero state delle pressioni per condizionare l’iter delle opere finite nel mirino delle indagini.  Cautela e garbati «no comment» arrivano anche dagli indagati Gianantonio Rosa e Massimo Gelmini, che nei giorni scorsi si sono detti tranquilli davanti alle notizie dell’inchiesta giudiziaria e ora attendono di conoscere nei dettagli le contestazioni che gli vengono mosse per potersi difendere.


GIORNALE DI BRESCIA di mercoledì 27 marzo 2002

L’inchiesta del pm Alberto Rossi riguarda entrambi gli impianti sportivi progettati e coinvolge amministratori e tecnici
Nuovi stadi, l’accusa è concussione

L’ipotesi d’accusa è pesante: concussione e abuso d’ufficio. E ci sono parecchi indagati, amministratori e tecnici. Ieri si è avuta la conferma dell’esistenza dell’inchiesta e delle ipotesi formulate dal sostituto procuratore Alberto Rossi, appunto concussione e abuso d’ufficio. E confermata pure l’iscrizione di almeno una mezza dozzina di nomi sul registro degli indagati, tra i quali il sindaco monteclarense Gianantonio Rosa, l’assessore Massimo Gelmini, che è anche segretario provinciale della Lega, e l’architetto del Comune Aldo Copeta. Il titolare dell’inchiesta ieri ha solo confermato le ipotesi di reato e ha precisato che l’indagine affidata alla Guardia di Finanza riguarda entrambi gli impianti sportivi progettati a Montichiari. Il pm ha anche aggiunto di avere inviato a tutti gli indagati un avviso di garanzia e di avere fino ad ora solo effettuato perquisizioni e acquisito documenti; nessun interrogatorio quindi, nè di indagati nè di testimoni. Dal canto loro il sindaco Gianantonio Rosa e l’assessore Massimo Gelmini, che nei giorni scorsi avevano espresso stupore per le notizie sull’inchiesta, ieri si sono limitati a un gelido «no comment».


CORRIERE DELLA SERA del 27 marzo 2002

Inchiesta sul nuovo stadio del Brescia

Indagati il sindaco di Montichiari e il segretario provinciale del Carroccio. L' ipotesi di reato: concussione

Il tormentone dello stadio alternativo al vecchio Rigamonti di Mompiano finisce in un fascicolo d' inchiesta con l' ipotesi di reato di concussione e abuso d' ufficio. Il sindaco leghista Gianantonio Rosa, si era limitato a commentare: «Sono sereno e certo del buon operato dei miei uffici». Avev a e scluso che l' indagine potesse riguardare anche lo «stadio maggiore». Convinzione smentita dagli inquirenti: i futuri stadi a Montichiari sono due ed è su due progetti che le Fiamme gialle hanno acceso i riflettori. Quello dello Stadiolino era in dirittura d' arrivo: il 28 febbraio il consiglio comunale ne aveva approvato a maggioranza il progetto definitivo per costruzione e gestione affidata alla Ati, unica società a presentare l' offerta.


BRESCIAOGGI del 30/03/02  

Il sindaco risponde alle accuse e sottolinea: «Nessuno ha bloccato l’iter»
«Stadio, presto al via i lavori»
Rosa: «Se ho sbagliato, mi dicano qual è il mio errore»

«Nessuno ha bloccato l'iter già deciso per il nuovo stadio comunale di calcio, pertanto presto i monteclarensi avranno il loro campo di gioco, come avevo promesso e come il Consiglio comunale ha già deciso». Parola di Gianantonio Rosa, sindaco leghista di Montichiari.
Il primo cittadino, pochi giorni dopo l'avvio dell'indagine a suo carico da parte della Procura di Brescia, prende posizione sulla delicata faccenda. L'ombra delle pesanti ipotesi d'accusa - i capi d’imputazione ipotizzati sono abuso d'ufficio e concussione - incombe gettando un velo sull'operato della sua amministrazione, che ha superato il traguardo della metà del mandato. Ma il sindaco Rosa non demorde e dichiara apertamente la sua innocenza.  E rilancia: «Il mio avvocato ha già chiesto al giudice Rossi (incaricato dell'indagine) che io venga convocato al più presto per essere ascoltato. Che almeno sappia contro chi e cosa devo difendermi», sottolinea Rosa. Quanto allo stadio comunale, la conferma che i lavori procedono arriva anche dal vicensidaco e assessore allo Sport Peppino Boifava, che annuncia come «manchi solo un ultimo terreno da acquisire e poi si procederà subito con le ruspe per sistemare in fretta i due campi di allenamento».
Una notizia che fa tirare un sospiro di sollievo ai dirigenti del Montichiari calcio, dopo le recenti insinuazioni circa possibili ritardi...


GIORNALE DI BRESCIA del 07/04/02  

MONTICHIARI - Il 18 Consiglio comunale. Una nota dell’Amministrazione
"Ecco l’iter del nuovo stadio del Brescia"

("Fino a quando il giudice non mi spiega di cosa si tratta non dico niente", commenta il sindaco Gianantonio Rosa), l’Amministrazione comunale ha diffuso una nota in cui si ripercorre quanto fatto finora. "Ognuno - dice il primo cittadino - tragga le conclusioni che crede". "La prossima scadenza - si legge nel comunicato - è il 30 giugno 2002, data entro la quale qualsiasi soggetto privato potrà presentare proposte per la collocazione e la realizzazione dell’impianto all’interno del vasto comparto individuato (questa è la procedura prevista dalla legge Merloni e avviata dall’Amministrazione comunale già dal settembre 2001, denominata project-financing). Una volta individuato, il soggetto privato dovrà accollarsi la realizzazione dello stadio, del centro polifunzionale e della viabilità secondaria, naturalmente passando attraverso un bando pubblico di appalto europeo per garantire un minore impatto di attività commerciali (il recupero delle aree sarà invece effettuato attraverso una procedura espropriativa anche per evitare eventuali meccanismi speculativi)". Tutto è partito, si legge ancora nella nota, "da un accordo di intenti stipulato tra il sindaco di Montichiari e il presidente del Brescia Calcio, Luigi Corioni, dove, a grandi linee, si tratteggiavano gli interventi da eseguire. Accanto all’impianto sportivo dovrebbe sorgere una serie di strutture a carattere ludico, ricreativo, terziario e produttivo necessarie alla copertura dell’investimento. questo accordo d’intenti, recepito dalla Giunta municipale il 15 ottobre 2001, dovrà essere integrato e meglio circostanziato con il coinvolgimento di Provincia e Regione.  Nel programma delle opere pubbliche 2002-2004 approvato dalla Giunta il 29 settembre 2001, il Centro polifunzionale è indicato a costo zero. Nella relazione allegata si sottolinea che sarà utilizzato lo strumento del pro-ject-financing...


GIORNALE DI BRESCIA dell'11 aprile 2002

Stadi di Montichiari: per Gelmini si tratta di «opportune verifiche»

l’assessore comunale Massimo Gelmini, segretario provinciale di Brescia della Lega Nord, ha dichiarato che «le procedure avviate sono assolutamente trasparenti». «In particolare - prosegue Gelmini in una nota - quella relativa allo stadio per il Brescia Calcio evidenzia come l’Amministrazione comunale abbia saputo, attraverso la procedura del project financing, tutelare al meglio l’interesse pubblico ... questa soluzione consente di evitare una eccessiva concentrazione di attività sportive o ludico-commerciali eventualmente di completamento all’impianto. È necessario, però garantire che la realizzazione dell’impianto non potrà essere l’alibi per la realizzazione di un nuovo centro commerciale». «Ritengo opportuna la verifica disposta dalle autorità competenti, in corso ed ulteriormente prorogata - spiega l’assessore Gelmini. Le indagini preliminari non possono che essere di interesse per la collettività monteclarense perché controllano maggiormente l’agire della pubblica amministrazione comunale di Montichiari».


BRESCIAOGGI del 14 aprile 2002

Il sindaco spiega: «Nessun impedimento per il nostro calcio»
Lo stadio? Il tempo stringe

Il sindaco Gianantonio Rosa ha rassicurato nei giorni scorsi i suoi concittadini sul fatto che nessun impedimento sta ostacolando l'iter per la realizzazione del nuovo stadio comunale, anche dopo la notizia che la Procura di Brescia sta indagando sull’ operato del primo cittadino e quello dei suoi collaboratori. Altro nodo da sciogliere è però quello del nuovo Stadio del Brescia Calcio, che dovrebbe sorgere in località Fascia d'Oro. Si tratta di un progetto ancora sulla carta ma già oggetto d'indagine ad opera della Procura della Repubblica. L'Amministrazione comunale di Montichiari ha voluto evidenziare il punto della situazione con un comunicato dettagliato, dove spiega che: «La prossima scadenza certa sarà il 30 giugno 2002. Entro tale data qualsiasi soggetto privato potrà presentare proposte per la collocazione e la realizzazione dell'impianto del nuovo stadio di calcio all'interno del vasto comparto individuato, evidenziando che questa è la procedura prevista dalla legge Merloni e avviata dall'Amministrazione comunale di Montichiari già dal settembre 2001, denominata «project - financing».


 

 

L'INCREDIBILE "SMENTITA" DEL SINDACO GIANANTONIO ROSA !!!

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(In seguito ad una interrogazione dei Gruppi di minoranza) :

Dichiarazione del Sindaco nel Consiglio comunale del 18 aprile 2002

Il 19 marzo u.s. la Guardia di Finanza si è presentata presso il Municipio ed ha chiesto copia di tutti gli atti inerenti l'appalto dello stadio dell'A.C. Montichiari e dei carteggio relativo alla costruzione dello stadio dei Brescia Calcio. Voluminosa è stata la documentazione dello stadio dei Montichiari (bandi - progetti - appalti, ecc.), mentre molto più contenuta è quella riferita allo stadio di Brescia (qualche lettera, una relazione, un disegno assonometrico molto schematico). 

A tutt'oggi:

- non so chi abbia presentato denuncia ed il perché
- nessuno di noi ha ricevuto avviso di garanzia
- contrariamente a quanto scritto da alcuni giornali
- non sono stato interpellato dal Giudice, pur avendo fatta richiesta di essere sentito


Mi auguro che tutto si concluda al più presto e garantisco che terrò informato il Consiglio sugli sviluppi futuri dell'indagine.  .....


BRESCIAOGGI del 20 aprile 2002

MONTICHIARI. Rosa si difende davanti al Consiglio e rilancia
Il sindaco: "Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia"
Parlamentari leghisti solidali col primo cittadino e con l’assessore Gelmini

"Avvisi di garanzia? Io non ho ricevuto niente". Il sindaco di Montichiari Gianantonio Rosa si è difeso così, altra sera in Consiglio comunale, intervevendo "in merito alle indagini preliminari delle autorità competenti su alcuni procedimenti amministrativi".  Nella vicenda ieri sono intervenuti anche i parlamentari bresciani della Lega nord, Alessandro Ce’, Daniele Molgora, Franco Tirelli, Sergio Agoni e Davide Caparini. In un comunicato, essi si dicono "fiduciosi che l’indagine in corso, e ulteriormente prorogata, possa concludersi in tempi ragionevoli. Ci pare evidente che vi sia in atto una strumentalizzazione attivata dalla stampa in particolare circa l’invio al sindaco Rosa e all’assessore Gelmini, nonchè segretario provinciale della Lega, di avvisi di garanzia. Avvisi che non sono mai arrivati.


GIORNALE DI BRESCIA del 20 aprile 2002

MONTICHIARI - Il sindaco parla in Consiglio della vicenda giudiziaria sui due stadi
"Cittadini, sostenetemi"
Gianantonio Rosa esprime "la massima fiducia nella giustizia"

"A tutt’oggi nessuno di noi ha ricevuto un avviso di garanzia". L’affermazione è del sindaco Gianantonio Rosa, il quale così si è espresso l’altra sera nel corso del Consiglio comunale che, all’ultimo punto dell’ordine del giorno, prevedeva le "comunicazioni del sindaco in merito alle indagini preliminari delle autorità competenti su alcuni procedimenti amministrativi".

 

 

L'ECO DEL 12 FEBBRAIO 2005

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La volpe e l’uva, ovvero il Sindaco Rosa e lo Stadio del Brescia

La volpe, dopo aver inutilmente tentato con grandi salti di cogliere i grappoli appetitosi dell’uva matura che pendevano dall’alta pergola, mortificata, dovette a malincuore rinunciare. Per non dare a vedere il suo fallimento agli altri animali, esclamò ad alta voce: “Non è ancora matura, non voglio coglierla acerba”.  Ci è venuta in mente questa famosa favola, leggendo i giorni scorsi le dichiarazioni del sindaco Rosa in merito allo Stadio del Brescia-Calcio che ora sembra sorgerà a Castenedolo (Il Gazzettino, 22 gennaio 2005). “Ritengo -dice Rosa- non sia opportuna la realizzazione di un grande impianto sportivo, comprensivo anche di un centro commerciale, sul nostro territorio: ciò determinerebbe la fine di molte piccole attività del settore. Su questo argomento mi ero già espresso più volte, ma, evidentemente, non sono stato sufficientemente chiaro”.  Chiaro, chiarissimo, però, che Rosa mente clamorosamente e senza ritegno, perché è vero invece che lui e la sua Giunta lo Stadio lo volevano, lo volevano con piena convinzione e forte determinazione politica, come la volpe voleva l’uva. E lo volevano naturalmente sul territorio di Montichiari, a Fascia d’Oro. Ci furono strani balletti di aree in quella zona nell’estate del 2001, ma almeno sembravano finalmente chiuse le ambigue strategie della Giunta di Montichiari e sembrava finire l’evasività del sindaco ogni volta che era chiamato a dare risposte, anche in Consiglio comunale, sull’argomento spinoso del Centro commerciale.   A smentire totalmente quello che Rosa dichiara oggi, parlano gli atti ufficiali di ieri. Nella Delibera della Giunta n° 221 del 15 ottobre 2001 e nei suoi allegati sottoscritti dal sindaco, si diede allora piena via libera al mega-centro polivalente di Fascia d’Oro. Infatti in quei documenti così si legge tra l’altro: “Questa amministrazione comunale ritiene opportuno [...] esprimere il proprio interesse e assenso preliminare all’intervento di cui trattasi, al fine di assicurare l’avvio della complessa operazione [...] In particolare, il Comune di Montichiari si impegna a perseguire tutti gli strumenti di semplificazione e di concertazione amministrativa vigenti, onde consentire la realizzazione del complesso polifunzionale. Inoltre [...] si impegna a verificare la possibilità di adottare politiche urbanistiche ed edilizie agevolatrici dell’intervento...”.   Come si vede, la volontà politica dell’Amministrazione comunale di Montichiari di volere sul proprio territorio il grande complesso era chiarissima. Ma non basta: un mese prima, precisamente il 19 settembre 2001, era stato allo scopo sottoscritto e suggellato a Brescia il relativo accordo di intenti fra il sindaco Rosa, il presidente del Brescia-Calcio e il presidente della Provincia Cavalli per la costruzione del grande complesso polifunzionale a Montichiari; la notizia aveva avuto notevole risonanza sulla stampa bresciana e nazionale (vedi anche il servizio dell’Eco del 10 novembre 2001).   Cosa è avvenuto dopo di allora? Perché di quell’accordo e di quella delibera non se ne è fatto più niente, mentre il progetto, quasi identico, è scivolato di poche centinaia di metri in territorio di Castenedolo?

Per quanto ne sappiamo noi, avvennero almeno due fatti importanti, uno conseguente all’altro: primo, intervenne la Magistratura penale per pesanti ipotesi di reato sulla vicenda, come diede ampia notizia la stampa, anche nazionale, nelle ultime settimane del marzo 2002; secondo, gli operatori abbandonarono decisamente gli amministratori monteclarensi, non ritenendoli evidentemente affidabili, e preferirono, restando sempre nel zona di Fascia d’Oro, passare nel comune di Castenedolo.    Se così avverrà, il danno di cui parla il sindaco per le piccole attività monteclarensi sarà ben maggiore, perché il Centro polivalente sarà comunque alle porte di Montichiari, ma i monteclarensi non avranno più alcuna voce in capitolo.

Un rospo pesante per la Lega bresciana lo scacco subito a Montichiari, e si dice che essa abbia fatto di tutto per bloccare Castenedolo e tornare al progetto su Montichiari. Chissà: forse i giochi su questa grande operazione che muove molte decine di miliardi delle vecchie lire sono ancora aperti, e con questo non vogliamo metterci fra i sostenitori ad ogni costo di questo intervento.   È certo, comunque, che sull’intera vicenda non si saprà mai niente di chiaro dal sindaco Rosa: egli giudica le nostre “polemiche e strumentalizzazioni politiche inutili, in cui comunque -dice- non sono mai entrato e mai entrerò”. Con buona pace dei monteclarensi, ai quali, del resto, pare non interessino più di tanto le questioni importanti del loro territorio.

Red