MASSIMO GELMINI : LO "STRANIERO" CHE COMANDA MONTICHIARI |
MASSIMO GELMINI COL SINDACO ROSA Tutto è cominciato nel giugno 1999, quando Gianantonio Rosa, candidato Sindaco vincente al ballottaggio, con l'appoggio della Lega e del centrodestra, divenne capo dell'Amministrazione comunale e chiamò a fargli da Assessore al Bilancio il signor Massimo Gelmini, impiegato in aspettativa del Comune di Castelmella e Assessore uscente della Amministrazione di Concesio, passata col voto di primavera al nuovo sindaco popolare Diego Peli. Gelmini aveva già fatto l'Assessore per il Sindaco "pistolero" Manenti a Rovato, sindaco a sua volta decaduto dopo essere stato abbandonato anche dalla sua Lega, per manifesta difficoltà a sostenere le sue idee (tra le quali quella di una zona di rispetto per gli extracomunitari che s'avvicinassero al Duomo del paese). Appena arrivato girò la voce che fosse stato imposto a Rosa dalla Lega provinciale, una sorta di commissario politico per un primo cittadino che si vantava di non avere mai fatto politica. In una qualche maniera deve essere andata così perchè alcuni illustri monteclarensi, contattati dal Sindaco per eventuali incarichi assessorili, in tal maniera sentirono Rosa illustrare la "dote" del Gelmini. Nei fatti Massimo iniziò con cipiglio notevole attuando spostamenti e ricollocazioni interne al Municipio, con l'intento di spazzare via i dipendenti considerati "amici" delle precedenti Amministrazioni. Vennero poi altri atti tutti di tipo leghista (come se il paese fosse a maggioranza leghista, cosa che non era) quali l'uscita dall'ANCI (Associazione Comuni Italiani) per iscrivere il Comune di Montichiari alla fantomatica associazione dei Comuni Padani; quale il convegno "culturale" pagato dal Comune ma di fatto a solo profitto d'immagine del gruppo parlamentare nazionale della Lega e così via. Strada facendo ogni scelta strategica del Comune è apparsa a tutti gli analisti come una scelta dettata-imposta da Gelmini a Rosa. Perfino i quotidiani consegnati ogni mattina al Comune cambiarono e così Montichiari può sempre trovare "La Padania" (supponiamo pagata dai soldi dei contribuenti) nei locali del Municipio. Come ogni uomo forte del potere Gelmini attirò a sè odii e plausi, quasi contento dei primi e abbastanza indifferente ai secondi, lasciati alle plateali uscite populistiche del Sindaco, sempre pronto a mostrare la faccia del buon padre di famiglia ma di fede assoluta verso il Carroccio, costi quel che costi. Ed i costi maggiori Montichiari li ha pagati dividendo il paese, non tra cittadini attivi, sensibili, solidali, preparati, partecipi e quelli no, ma tra "chi stava con quelli di prima" e "chi sta con quelli che hanno vinto". Proverbiale in tal senso la frase detta da Rosa in un Consiglio in cui ebbe a dire che, avendo lui ricevuto tot voti, poteva di conseguenza fare quel che credeva giusto! E pure il fiume di lettere anonime e minatorie spedite ai cittadini "qualunque" minaccianti ogni bassezza in nome della difesa della razza padana e del suo migliore rappresentante, Rosa! Ovvero: la cultura della divisione in nome dell'occupazione totale di ogni posto di rappresentanza, dal centro fieristico, alla casa-albergo degli anziani, alla biblioteca, alla pro-loco e così via sino alle recenti società di emanazione comunale quali l'ASSOM e la "Montichiari Servizi". In questo senso ogni partito ha subito l'estromissione dalla vita amministrativa e lo stesso Consiglio comunale è divenuto un'assemblea vuota di reale confronto perchè Gelmi, Rosa e pure gli stessi Consiglieri di maggioranza hanno spesso evitato il confronto sui temi caldi, cambiando coi voti i regolamenti, le consuetudini e quant'altro facesse comodo ad un modo di amministrare supponiamo legalmente corretto ma sicuramente molto discutibile sul piano della democrazia e del confronto civile. Ma veniamo alla storia documentale, che, al di là delle opinioni personali, può dare notizie utili a farsi un parere libero, pur diverso da quello di questo Sito, evidentemente politicamente diffidente sulla figura di Massimo Gelmini, che, sino a prova contraria, è ovviamente da considerare al di sopra di ogni altro sospetto. LA DIATRIBA CON L'EX SINDACO GIGLIOLO BADILINI E LE CONSEGUENZE
E' chiaro che sin qui si tratta di posizioni d'opinione, magari documentate ma che stanno sostanzialmente ancora nell'ambito politico. Ma intanto sempre nel 2002 e precisamente il 23 marzo, accade un fatto clamoroso (almeno così avrebbe dovuto essere): il Sindaco Rosa, l'Assessore Gelmini e il dirigente tecnico architetto Copeta inciampano con la magistratura. Tema : lo stadio ! VEDI I VARI ARTICOLI ALLA TABELLA SPECIFICA La stampa parla di indagine per concussione e il Sindaco... smentisce di avere ricevuto un avviso di garanzia !!! Insomma, pare che il distinguo stia tra l'avviso di garanzia e una qualsivoglia comunicazione della Magistratura, ma Rosa, anziché chiarire ai suoi cittadini cosa sta succedendo, gioca con le parole e chiede il loro sostegno ! MA COSA ERA SUCCESSO SULLO STADIO DEL BRESCIA A MONTICHIARI ?
LEGGIAMO L'ARTICOLO DE "L'ECO" DEL 12 FEBBRAIO 2005 E CERCHIAMO DI CAPIRE QUALCOSA IL NOSTRO PARERE
E POI COMINCIA LA LOTTA FRATRICIDA DENTRO LA LEGA PROVINCIALE
SETTEMBRE 2006: LA CRONACA PRESENTA IL CASO "CAVA VERDE BIS"
Abbiamo per ora conclusa la storia, questo Dossier speciale a futura memoria. Nel pieno rispetto dello scopo di questa Associazione (informare, far partecipare e far confrontare i Cittadini, democrazia e trasparenza) crediamo di avere ancora una volta assolto il nostro compito. Materiale ve n'è in abbondanza affinché ognuno si possa fare la propria liberissima opinione. Se abbiamo commesso qualche sbaglio siamo pronti a correggere. I pareri potranno essere opinabili ma sono chiaramente espressi e presentati in assoluta onestà intellettuale. Ci aspettiamo che si smetta di credere che i Cittadini siano solo dei menefreghisti da coinvolgere solo in fase elettorale, senza mai fare chiarezza, senza porsi davvero in discussione. Il signor Massimo Gelmini ha la nostra stima per le sue doti e le sue capacità ma non possiamo dimenticare che ha occupato i posti di potere (tanto) ovvero le cosiddette "sedie" senza passare mai dalla fase elettorale; non si è fatto cioè giudicare e quindi votare, ma è sempre stato nominato dai Sindaci leghisti, sostanzialmente per assecondare la volontà di controllo di un Partito, per giunta minoritario. Voler far credere oggi che si possa sostituire a metà mandato il proprio rappresentante politico di maggiore grado amministrativo locale (Vicepresidente provinciale del bresciano) per soli scopi di rotazione d'incarichi è veramente voler prendere in giro i Cittadini, farsi beffe di loro, della loro intelligenza, e del rapporto di fiducia che deve sempre essere mantenuto tra eletti ed elettori. Ed infine: siamo pronti a scommettere che il signor Gelmini, come altri di altri Partiti prima e dopo di lui, assumerà incarichi superiori a livello regionale o provinciale ... ma questo non farebbe che confermare lo strapotere della politica della partitocrazia rispetto alla politica della trasparenza. CHIEDIAMO SCUSA A CHIUNQUE POSSA SENTIRSI OFFESO PER QUESTO DOSSIER E AFFERMIAMO CHE NON SI E' QUI ASSOLUTAMENTE INTESO ACCUSARE NESSUNO DI ALCUNA MALEFATTA, PER CUI OGNI DIVERSO PARERE, SERIO, DOCUMENTATO E MOTIVATO POTRA' ESSERE VALUTATO E, SE DI INTERESSE GENERALE, PUBBLICATO. FINE Grazie dell'attenzione, con un ringraziamento ai quotidiani per avere potuto usufruire del loro materiale
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DOCUMENTI ALLEGATI
UNA LETTERA INVIATACI DA GILIOLO BADILINI IL 22 MARZO 2002 La Giunta Rosa al giro di boa LA SCALATA DELLASSESSORE GELMINI La Giunta comunale guidata dal sindaco Rosa, candidato della Lega e, fino a ieri, sostenuto anche da Forza Italia, ha ormai superato la metà del suo mandato quinquennale: fra due anni saremo in piena campagna elettorale. È già tempo di qualche consuntivo dunque, politico e amministrativo. E non a caso in questi ultimi mesi la macchina della propaganda comunale ha dato fiato alle trombe (tra laltro è appena stato ingaggiato un nuovo addetto stampa con un compenso di oltre 20 milioni). Politicamente, nei due anni e mezzo di primo governo, la Lega ha fatto piazza pulita su tutti i fronti, anche degli alleati di F.I., che pure avevano sostenuto il candidato sindaco Rosa nel ballottaggio del 30 giugno 99. Non si può certo dire che la Lega conosca la parola moderazione nella gestione del potere, almeno a Montichiari, che sembra ormai essere il suo comune di più ambiziosa conquista, dove questa "nuova" forza politica, rampante e spregiudicata, collauda la grinta e la fedeltà cieca dei suoi uomini. Il comune di Montichiari che, per il prestigio derivante a chi lo amministra, rappresenta un efficace trampolino di lancio per più ambiziosi traguardi politici. Tutto secondo metodi e consociazioni della più vecchia e deprecata maniera. Lesempio più evidente e clamoroso è rappresentato dallassessore plenipotenziario Gelmini il quale, appena trentenne, ha raggiunto fresco fresco lambizioso traguardo di segretario politico provinciale della Lega. E non cè che dire: in quanto a gestione del potere, Gelmini a Montichiari ha dimostrato di essere un accentratore formidabile, un capo indiscusso e indiscutibile. Tanto che in municipio come al Centro fiera o alla Pro loco, nel bilancio come nelle opere pubbliche, nel commercio come nello sport, negli affari interni come negli accordi con Provincia e Regione, la sorte di persone e di cose pare dipendere unicamente dalla direzione del suo pollice: pollice dritto, la cosa si fa, pollice verso, la cosa non si fa. E se di mezzo ci sono persone, non importa: nellarena resta il morto, direttore o assessore o dipendente chiunque sia. Dal sindaco fino allultimo consigliere leghista, prima di decidere o di votare, il pensiero è uno solo: Gelmini cosa dice? Se si considera che questa situazione, tanto anomala quanto antidemocratica, gode anche del plauso pieno del Presidente del consiglio, il quale collabora volonterosamente e con convinzione a zittire i consiglieri di minoranza, non si vede come sia possibile accusare lattuale Giunta di inerzia o di inettitudine, come molti invece si ostinano a sostenere. A meno che questi si riferiscano alle opere e ai programmi, e in questo caso non si può dar loro torto. Intanto al forestiero Gelmini noi auguriamo una brillante carriera: diventi al più presto deputato e se ne vada da Montichiari. Da Concesio, dopo quattro anni di assessore lo spedirono gli elettori, licenziandolo con la magra consolazione di tre voti di preferenza nelle elezioni del '99. Possibile che invece i monteclarensi se lo vogliano godere altri due anni, pur non avendolo eletto? E pensare che basterebbe una firmetta del sindaco Rosa, come egli ha ben saputo fare con gli assessori Leonardi e Pastorelli. Già, ma in quel caso, come per il direttore del Centro fiera, cera il pollice verso di Gelmini. Il quale pare perseguire imperterrito i suoi scopi con uno sbrigativo "costi quel che costi": tanto paga il comune, cioè i cittadini di Montichiari. Considerato che Gelmini, oltre alla sua ingombrante presenza ha sistemato nel nostro comune una decina di altri forestieri in veste di direttori, dirigenti, consiglieri, revisori, consulenti vari e addetto stampa di fiducia, e che i monteclarensi sembrano finalmente rendersi conto della strana e mal sopportata situazione, ci permettiamo un consiglio al sindaco Rosa: la metta quanto prima quella firma, avrà molte probabilità in più di essere rieletto nel 2004. A meno che Gelmini non abbia giocato danticipo, collocando i suoi uomini in quel di Montichiari in vista di personali più alte cariche. Da dove le sue disposizioni giungerebbero comunque agli obbedienti amministratori leghisti di Montichiari, e con forza ancor più perentoria. Così alla iattanza si aggiungerebbe la beffa. Marzo, 2002 Giliolo Badilini |
MASSIMO GELMINI scrive una lettera ai quotidiani, che la
pubblicano l'8 aprile, rispondendo a Badilini.
Quando Badilini "telecomandava" Gentile direttore, a seguito della missiva del sig. Badilini (ex Dc), già sindaco di Montichiari dal 1977 al 1999, Le chiedo cortesemente spazio per consentire la mia replica. Non ritengo di entrare nel merito di quanto asserito dal Badilini, in quanto vi sono altre sedi più opportune per consentire allex sindaco di spiegare e giustificare. Ritengo, invece, sinteticamente opportuno, informare i lettori, e non solo, di quanto a Montichiari è avvenuto nel passato, anche recente. Con lelezione del sindaco Rosa, la città di Montichiari ha saputo uscire da oltre ventanni di ininterrotto dominio politico della democrazia cristiana nella variante badiliniana. Un ampio spazio temporale che aveva consentito alle diverse Amministrazioni ed in particolare al sig. Badilini di divenire il controllore incontrastato della gestione del territorio e non solo. Le varie Amministrazioni Badilini hanno potuto così governare la programmazione e la gestione urbanistica di Montichiari con i seguenti strumenti quali: i Piani regolatori generali e le relative varianti, i piani di completamento, i piani di lottizzazione, le iniziative di privati e le opere pubbliche. A Montichiari il settore urbanistico è sempre stato fortemente condizionato dalle volontà politiche dominanti in grado, così, di espandere la propria influenza anche nelle attività dei privati. Tutto questo avveniva attraverso la commissione edilizia che fino a poco tempo fa era composta da vecchi politici o tecnici - politici. Non solo lattività dei privati attraverso le concessioni edilizie era fortemente condizionato dai politici. Gli strumenti urbanistici del Comune erano di fatto gestiti, ovvero telecomandati a distanza dai soliti personaggi. In sostanza un blocco di potere locale composto da imprenditori, tecnici e politici aderenti al vecchio status quo monteclarense gestiva di fatto la realtà urbanistica locale. Basta ricordare prima dellultima consultazione elettorale che, per consentire alla compagine dei Popolari di conquistarsi leredità badiliniana a pochi mesi dalle elezioni del 1999 lex sindaco aveva messo in cantiere di un centro commerciale di oltre 50.000 mq senza preoccuparsi di tutelare i commercianti locali ed unarea industriale di quasi 700.000 ma (la famosa Vulcania). Questi ultimi due episodi sono solo la punta delliceberg riguardante la passata politica monteclarense. La Lega Nord per lindipendenza della Padania a Montichiari ha avviato un profondo cambiamento politico che ha visto la necessità di rallentare lipersviluppo del territorio per favorire una maggiore vivibilità della città. Il cambiamento consiste nellopposizione ferma e decisa al vecchio modo di gestire il potere allinsegna della politica del "compromesso" e della contiguità con certi gruppi di imprenditori e di tecnici. Infatti, non si comprende per quale motivo a Montichiari per anni lo stesso studio tecnico ed in particolare lo stesso ingegnere riusciva ad ottenere le progettazioni delle opere pubbliche più costose (incarichi in taluni casi ancora in atto), dei padiglioni del centro fieristico monteclarense, mediazioni e progettazioni per piani di completamento (come il centro direzionale e commerciale fronte Centro Fiera), i piani di lottizzazione (come la ex Vulcania). Qualcuno potrà dire per capacità. Ma qualcuno potrebbe, invece, chiedere al sig. Badilini per quale motivo gli operatori privati, che sceglievano lingegnere di sua fiducia, realizzavano i loro investimenti? Possibile che in un arco così ampio di attività amministrativa chi doveva controllare dormiva? Possibile che gli atti depositati negli archivi comunali non sono di nessun interesse? Massimo Gelmini - assessore Comune di Montichiari - segretario provinciale di Brescia della Lega Nord per lindipendenza della Padania. |
IL GRUPPO CONSILIARE DEL P.P.M. A SUA VOLTA, IL
9 APRILE COSI' REPLICA A GELMINI
Pur essendo sempre stati poco propensi a trasferire la normale dialettica amministrativa locale dalle legittime sedi istituzionali alle pagine dei quotidiani, non possiamo esimerci dal chiedere la Sua cortese ospitalità per esprimere alcune considerazioni scaturite dalla lettura della missiva inviataLe dal Sig. Gelmini (dipendente in aspettativa del Comune di Castelmella, già Assessore dimissionario della Giunta Manenti a Rovato, già Assessore del Comune di Concesio, votato dagli elettori alle ultime consultazioni con ben tre preferenze, attuale Assessore al Bilancio del Comune di Montichiari ed ora indagato per concussione ed abuso dufficio, come anche il suo Giornale ha riferito). Il Sig. Gelmini ha ritenuto opportuno prendere carta e penna per richiamare lattenzione di tutta la Provincia e dei monteclarensi, in particolare, sulla infelice situazione venutasi a creare in questo piccolo ed anonimo paese della bassa bresciana, nel quale, per qualche motivo a lui incomprensibile, gli elettori hanno per oltre ventanni confermato piena fiducia ad un Sindaco, il Prof. Giliolo Badilini che, con la testardaggine e la perseveranza tipica di tanti amministratori bresciani orgogliosamente democristiani, ha osato anteporre sempre ad ogni altra logica, anche a quella di partito, linteresse ed il benessere della Sua Comunità (consuetudine che a noi sembra non più in auge in certi nuovi partiti, indipendentisti da tutto e da tutti ma non dalle loro Segreterie). Quello che egli chiama "il dominio politico della Democrazia Cristiana nella variante badiliniana", ha lasciato conseguenze evidentemente inconcepibili per un amministratore come il Sig. Gelmini, ma invidiate da molti altri paesi: basti citare, tra le tante realizzazioni dellAmministrazione Badilini, il Centro Fiera, il Palazzetto dello Sport, le Piscine comunali, la Casa di Riposo con annesso Centro Diurno, i numerosi Villaggi Marcolini e di edilizia economico popolare, la nuova Sede Municipale, lacquisto del Castello Bonoris, il Piano generale delle Fognature comunali, lampliamento dellAcquedotto, limpulso allinsediamento della sede INPS e dellUfficio Unico delle Entrate, limpulso alla costruzione della nuova Caserma della polizia stradale, le Scuole materne Marcolini e Pascoli, la sistemazione delle Scuole Elementari, la sistemazione dellex-Tiro a volo e del Colle S.Pancrazio, i mini-alloggi per anziani in via Mazzoldi e Battisti, lattivazione di tutti i servizi socio-assistenziali previsti dalla normativa vigente, la sperimentazione di molte nuove forme dintervento a favore della popolazione più in difficoltà, uno straordinario sviluppo delle attività economico-produttive con conseguente incremento dei posti di lavoro etc Un lunghissimo elenco di opere e di iniziative, che hanno intessuto un ventennio amministrativo intenso, contraddistinto anche da decisioni sofferte ed impopolari, ma che hanno fatto di Montichiari un paese apprezzato e rispettato: una storia amministrativa incontestabile, che rende assolutamente sterile e puerile il tentativo del sig. Gelmini di gettare fango sulloperato dei precedenti Amministratori. Non vogliamo entrare nel merito delle pesanti considerazioni fatte dal Sig. Gelmini circa il lavoro svolto dalle passate Commissioni Edilizie o da alcuni operatori privati, poiché siamo certi, saranno gli stessi interessati a tutelare la propria professionalità e correttezza nelle sedi giudiziarie opportune, anche se dobbiamo sinceramente ammettere che ci risulta alquanto difficile considerare il Sig. Gelmini un attento ed affidabile conoscitore del passato monteclarense. Una sola affermazione della lettera in questione ci trova concordi ovvero "la Lega Nord per lIndipendenza della Padania ha sicuramente avviato un profondo cambiamento che ha visto la necessità di rallentare lipersviluppo di Montichiari ". Il motto che, a nostro avviso, sembra infatti sostenere lAmministrazione dellAssessore Gelmini appare proprio quel "BASTA" scritto a caratteri cubitali sui numerosi manifesti affissi in questi giorni dalla sezione locale della Lega Nord in ogni posto o spazio disponibile o non disponibile, legittimo o illegittimo. Un "BASTA" a tutto e a tutti, per lasciar posto solo a ciò che il "pensiero unico" della "Lega Nord per lindipendenza della Padania" ritiene accettabile. Anche attraverso questo ultimo episodio i monteclarensi si sono accorti del "profondo cambiamento" in atto, testimoniato anche da unaltra novità introdotta nel panorama amministrativo locale, dato che mai in passato il Sindaco, un Assessore ed un funzionario comunale avevano ricevuto avvisi di garanzia per reati di concussione ed abuso dufficio (dove il termine concussione lo ricordiamo - non sta a significare un semplice errore procedurale, bensì, come si legge su qualsiasi vocabolario, definisce il reato di chi abusa di un pubblico ufficio per estorcere denaro o altri lucri illeciti). Francamente non ci pare proprio, a questo punto, quella del sig. Gelmini la cattedra migliore per impartire lezioni di capacità e trasparenza amministrativa. Per Il gruppo consiliare "Popolari per Montichiari" Stefania Mosconi, Valerio Isola, Riccardo Tosoni |
LETTERA DEI
TECNICI DELLA SOPPRESSA COMMISSIONE EDILIZIA Ci riferiamo alla lettera dell'assessore Gelmini, pubblicata sui quotidiani locali l'8 aprile 2002. Secondo il signor Gelmini la commissione edilizia operante durante l'Amministrazione Badilini costituiva il braccio armato delle "volontà politiche dominanti" nel settore urbanistico ed aveva la funzione di condizionare, attraverso le concessioni edilizie, l'attività dei privati. Cosa intenda il signor Gelmini con tali affermazioni non ci appare molto chiaro, sia perché il compito della Commissione edilizia è quello di verificare il rispetto della normativa, sia perché le concessioni sono atti pubblici che chiunque può visionare per verificare, qualora ne abbia il dubbio, la regolarità dell'operato della commissione stessa. L'assessore Gelmini, se ha di questi dubbi, non deve fare altro che esaminare le pratiche e procedere, se del caso, nelle sedi opportune, evitando fumose insinuazioni che sembrano avere il solo scopo di distogliere l'attenzione dalle indagini per ipotesi di reato che lo riguardano, delle quali ha dato ampia notizia la stampa nelle ultime settimane. Le Commissioni Edilizie nominate durante l'Amministrazione Badilini (l'ultima, di cui i sottoscritti erano membri, ha operato sino a pochi mesi fa) furono sempre rappresentative delle diverse forze politiche presenti in Consiglio, con sempre almeno 2 rappresentanti delle minoranze, e ciò ancorché non fosse un obbligo previsto dalla legge. Questi tecnici, per scelta politica, erano individuati preferibilmente tra coloro che non svolgevano la libera professione o, in qualche caso raro, che la svolgevano preferibilmente fuori Montichiari. Ora invece la nuova Commissione voluta dalla Giunta leghista è composta , oltre che dal tecnico comunale, solo da architetti che esercitano normalmente a Montichiari: architetti che nella situazione attuale risultano oltretutto tra loro cognati, nonché cognati del Vicesindaco e del Presidente del Consiglio. Tali 2 architetti erano presenti anche nelle precedenti Commissioni solo come consulenti ambientalisti previsti dalla legge, mentre nella nuova Commissione essi sono di fatto gli unici componenti, insieme al tecnico comunale, della Commissione stessa, dove pertanto si trovano ad esprimere anche pareri sui loro stessi progetti. Usando gli stessi criteri di giudizio applicati dal sig. Gelmini dovremmo di conseguenza pensare che la gestione urbanistica - edilizia a Montichiari è diventata prerogativa esclusiva della "volontà politica dominante" (ora Lega Nord). I sottoscritti nei lunghi anni di presenza gratuita nella Commissione edilizia ritengono di avere sempre svolto il loro lavoro in piena autonomia e senza condizionamento di alcun tipo, esaminando le pratiche con spirito costruttivo, concorrendo in tal modo ad una crescita della città nel rispetto delle norme di legge. MASINO DANZI' GIANNI DE SILVESTRI DANILO MOR |
RIEPILOGO SINTETICO
(IL PIU' POSSIBILE) DELLE COSE SCRITTE SULL'INCHIESTA STADI
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L'INCREDIBILE "SMENTITA" DEL SINDACO GIANANTONIO ROSA !!!
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L'ECO DEL 12 FEBBRAIO 2005
La volpe e l’uva, ovvero il Sindaco Rosa e lo Stadio del Brescia La volpe, dopo aver inutilmente tentato con grandi salti di cogliere i grappoli appetitosi dell’uva matura che pendevano dall’alta pergola, mortificata, dovette a malincuore rinunciare. Per non dare a vedere il suo fallimento agli altri animali, esclamò ad alta voce: “Non è ancora matura, non voglio coglierla acerba”. Ci è venuta in mente questa famosa favola, leggendo i giorni scorsi le dichiarazioni del sindaco Rosa in merito allo Stadio del Brescia-Calcio che ora sembra sorgerà a Castenedolo (Il Gazzettino, 22 gennaio 2005). “Ritengo -dice Rosa- non sia opportuna la realizzazione di un grande impianto sportivo, comprensivo anche di un centro commerciale, sul nostro territorio: ciò determinerebbe la fine di molte piccole attività del settore. Su questo argomento mi ero già espresso più volte, ma, evidentemente, non sono stato sufficientemente chiaro”. Chiaro, chiarissimo, però, che Rosa mente clamorosamente e senza ritegno, perché è vero invece che lui e la sua Giunta lo Stadio lo volevano, lo volevano con piena convinzione e forte determinazione politica, come la volpe voleva l’uva. E lo volevano naturalmente sul territorio di Montichiari, a Fascia d’Oro. Ci furono strani balletti di aree in quella zona nell’estate del 2001, ma almeno sembravano finalmente chiuse le ambigue strategie della Giunta di Montichiari e sembrava finire l’evasività del sindaco ogni volta che era chiamato a dare risposte, anche in Consiglio comunale, sull’argomento spinoso del Centro commerciale. A smentire totalmente quello che Rosa dichiara oggi, parlano gli atti ufficiali di ieri. Nella Delibera della Giunta n° 221 del 15 ottobre 2001 e nei suoi allegati sottoscritti dal sindaco, si diede allora piena via libera al mega-centro polivalente di Fascia d’Oro. Infatti in quei documenti così si legge tra l’altro: “Questa amministrazione comunale ritiene opportuno [...] esprimere il proprio interesse e assenso preliminare all’intervento di cui trattasi, al fine di assicurare l’avvio della complessa operazione [...] In particolare, il Comune di Montichiari si impegna a perseguire tutti gli strumenti di semplificazione e di concertazione amministrativa vigenti, onde consentire la realizzazione del complesso polifunzionale. Inoltre [...] si impegna a verificare la possibilità di adottare politiche urbanistiche ed edilizie agevolatrici dell’intervento...”. Come si vede, la volontà politica dell’Amministrazione comunale di Montichiari di volere sul proprio territorio il grande complesso era chiarissima. Ma non basta: un mese prima, precisamente il 19 settembre 2001, era stato allo scopo sottoscritto e suggellato a Brescia il relativo accordo di intenti fra il sindaco Rosa, il presidente del Brescia-Calcio e il presidente della Provincia Cavalli per la costruzione del grande complesso polifunzionale a Montichiari; la notizia aveva avuto notevole risonanza sulla stampa bresciana e nazionale (vedi anche il servizio dell’Eco del 10 novembre 2001). Cosa è avvenuto dopo di allora? Perché di quell’accordo e di quella delibera non se ne è fatto più niente, mentre il progetto, quasi identico, è scivolato di poche centinaia di metri in territorio di Castenedolo? Per quanto ne sappiamo noi, avvennero almeno due fatti importanti, uno conseguente all’altro: primo, intervenne la Magistratura penale per pesanti ipotesi di reato sulla vicenda, come diede ampia notizia la stampa, anche nazionale, nelle ultime settimane del marzo 2002; secondo, gli operatori abbandonarono decisamente gli amministratori monteclarensi, non ritenendoli evidentemente affidabili, e preferirono, restando sempre nel zona di Fascia d’Oro, passare nel comune di Castenedolo. Se così avverrà, il danno di cui parla il sindaco per le piccole attività monteclarensi sarà ben maggiore, perché il Centro polivalente sarà comunque alle porte di Montichiari, ma i monteclarensi non avranno più alcuna voce in capitolo. Un rospo pesante per la Lega bresciana lo scacco subito a Montichiari, e si dice che essa abbia fatto di tutto per bloccare Castenedolo e tornare al progetto su Montichiari. Chissà: forse i giochi su questa grande operazione che muove molte decine di miliardi delle vecchie lire sono ancora aperti, e con questo non vogliamo metterci fra i sostenitori ad ogni costo di questo intervento. È certo, comunque, che sull’intera vicenda non si saprà mai niente di chiaro dal sindaco Rosa: egli giudica le nostre “polemiche e strumentalizzazioni politiche inutili, in cui comunque -dice- non sono mai entrato e mai entrerò”. Con buona pace dei monteclarensi, ai quali, del resto, pare non interessino più di tanto le questioni importanti del loro territorio. Red |