LO STADIO - GLI STADI |
PANORAMICA TOTALE |
NOSTRO EDITORIALE DELLA REDAZIONE SUGLI STADI DEL LUGLIO 2002
GIORNALE DI
BRESCIA di sabato 23 marzo 2002 Informazione di garanzia a Gianantonio Rosa per la
costruzione del nuovo stadio Nellinchiesta anche lassessore Gelmini e il tecnico comunale Al sindaco Gianantonio Rosa, allassessore Massimo Gelmini e allarchitetto del Comune Aldo Copeta sarebbe stato inviato una informazione di garanzia da parte della Procura di Brescia in merito alla realizzazione del nuovo stadio comunale che dovrebbe trovare posto in unarea vicino al Palageorge. Lidea di costruire il nuovo stadio circola da un paio danni, praticamente da quando sera visto che il vecchio "Romeo Menti" non era più in grado di ospitare le partite perché inadeguato alla categoria. Così, tra una dichiarazione e laltra, tra una perplessità e laltra (ricordiamo che in un primo tempo sera anche ipotizzato di non costruire questa nuova struttura, ma di far giocare le squadre locali nel nuovo stadio del Brescia Calcio che potrebbe trovare posto alla Fascia dOro) sera arrivati al mese scorso, quando il Consiglio comunale aveva approvato il progetto esecutivo della nuova struttura. Già in quelloccasione, però, qualcuno aveva avanzato dubbi. I consiglieri dei Popolari per Montichiari, infatti, avevano abbandonato laula in segno di protesta perché, avevano spiegato, "secondo noi questa è una burla; è infatti impossibile che un appalto del genere possa andare a termine". Rosa, Gelmini e Copeta, infatti, avrebbero ricevuto un avviso di garanzia proprio in merito al nuovo stadio (cè chi dice che loggetto del contendere siano le aree su cui dovrebbe nascere la struttura; altri, invece, fanno ipotesi diverse). Da noi interpellati, però, il sindaco e lassessore non confermano. "Non so niente - dice Gianantonio Rosa - me lo state dicendo voi. So solo che, un mese fa, i militi della Guardia di Finanza sono venuti a sequestrare alcuni disegni del progetto; ma, ripeto, è roba vecchia Per il momento, quindi, non faccio alcun commento. Vedremo". Lo stesso vale per Massimo Gelmini: "Me lo state dicendo voi. Per il momento non ho da fare alcuna dichiarazione". Parlano, invece, i quattro consiglieri del Ppm: Valerio Isola, Stefania Mosconi, Riccardo Tosoni e Paolo Verzelletti. Che dicono: "Apprendendo che larchitetto Aldo Copeta, lassessore Massimo Gelimini e il sindaco Gianantonio Rosa avrebbero ricevuto un avviso di garanzia in quanto persone indagate in riferimento alla realizzazione del nuovo centro sportivo, il gruppo consiliare del Ppm non può che ravvisare in tale iniziativa una preocupante conferma alle perplessità già manifestate in Consiglio comunale circa la poca chiarezza della strategia progettuale e finanziaria attuata". "Il gruppo del Ppm anche nellultima seduta del 28 febbraio ha infatti ribadito tali dubbi, richiamando altresì lattenzione e il senso di responsabilità dei consiglieri della Lega, ed ottenendo però solo un deciso invito del sindaco a non fare supposizioni velate, bensì a rivolgere le stesse alle autorità competenti (modalità, tra laltro, mai perseguita dal Ppm, che afferma di avere sempre ricercato, con non poche difficoltà, il confronto e la dialettica nelle sedi istituzionali locali). Il Ppm, confidando che le indagini avviate possano fare chiarezza sullintera istruttoria, sottolinea che anche questa vicenda giudiziaria determinerà un ulteriore ritardo nella realizzazione del nuovo centro sportivo, opera da troppi anni attesa dalla società di calcio Montichiari, dai tifosi e dai tanti allievi delle squadre giovanili, e per la quale la precedente amministrazione comunale aveva già individuato i necessari finanziamenti". Giuseppe Casella, di Forza Italia, invece, commenta quanto accaduto con queste parole: "Apprendo adesso la notizia. La questione mi rammarica, perché in politica queste cose fanno sempre male. Pur non essendo daccordo sul metodo adottato (la decisione era stata presa solo dalla Giunta), in Consiglio comunale avevamo votato a favore perché vogliamo che si realizzi il campo di calcio". Gaf |
BRESCIAOGGI di sabato 23 marzo 2002 Il sindaco ammette: "Per ben due volte ci sono stati chiesti
alcuni atti". Le Fiamme gialle: "È solo normale routine" I due stadi di Montichiari nel mirino della Finanza? In via Milano al comando delle Fiamme gialle parlano di "controlli di routine", ma il fatto apre alcuni interrogativi. La certezza è che alcuni giorni fa la Guardia di Finanza ha fatto visita al Comune e ha richiesto i documenti relativi ai due stadi di calcio che in questi mesi sono un po' divenuti il tormentone di Montichiari. Uno stadio, due o nessuno? Bresciaoggi ha già scritto più volte su questo tema e lo scorso 28 febbraio se ne è interessato anche il Consiglio comunale monteclarense, approvando la delibera che potrebbe dare il via allo stadio più piccolo, quello destinato all'Associazione Calcio Montichiari che milita in serie C2. Una struttura che dovrebbe sorgere accanto al Palageorge. La costruzione dellimpianto già lo scorso ottobre venne annunciata dall'ex assessore allo sport Gianmaria Pastorelli, quando parlò di "stadio per 5000 persone, con una tribuna coperta, diversi locali di servizio e, oltre al campo di gioco centrale, altri due campi per gli allenamenti". Lo "stadiolino" costerà 5 miliardi e 300 milioni e il Comune contribuirà alla spesa per il 50%. La parte rimanente verrà coperta dalla ditta che ha vinto l'appalto e si assumerà anche la gestione dell'impianto. Ad aggiudicarsi "l'affidamento in concessione della progettazione esecutiva, della realizzazione e successiva gestione di un nuovo centro sportivo integrato per il gioco del calcio (Ncsi)" è la società Ati, composta dall'Ac Montichiari srl (la capogruppo) e da Turra srl e Caleppio Scavi spa. Ma cè un altro stadio di cui si parla, ben più grande e significativo: è quello del Brescia Calcio, già annunciato un paio di mesi fa a sirene spiegate dal Comune di Montichiari, dalla Provincia di Brescia e dal presidente del club, Gino Corioni. Questo impianto sostituirà il "Rigamonti" di Mompiano, obsoleto rispetto alle attuali esigenze calcistiche, e sarà completato, a sua volta, da altri impianti sportivi di complemento e da strutture commerciali e ricettive. La scelta di Montichiari fu fatta dopo che la Giunta comunale di Brescia si mostrò in seria difficoltà a recepire un nuovo spazio per limportante impianto sportivo in città. La struttura dovrebbe sorgere nei pressi del casello autostradale Brescia Est, sul territorio di Montichiari. L'ultimo incontro di approfondimento tra le parti, che doveva svolgersi lunedì scorso in Broletto, è stato improvvisamente rinviato. Cè qualche collegamento con lintervento della Guardia di Finanza? Il sindaco di Montichiari Gianantonio Rosa, ammette: "Ho consegnato ai funzionari della Finanza le documentazioni richieste in un primo incontro già un mese fa. Nei giorni scorsi sono venuti a prendere altre carte. Non posso dire altro, se non che abbiamo operato sempre nella legalità". Molto preoccupato della vicenda si dichiara il gruppo dei "Popolari per Montichiari" (la lista civica di opposizione alla maggioranza leghista) che in un comunicato giunto ieri sera in redazione ribadisce, in merito allo stadio piccolo, le perplessità "già manifestate in consiglio comunale circa la poca chiarezza della strategia progettuale e finanziaria individuata". La delibera di esecuzione è passata in consiglio con i voti della Lega e di Forza Italia e con il voto contrario dei Ds. I Popolari per Montichiari non hanno votato. In genere la non partecipazione al voto è una scelta che in politica si fa per non essere imputabili di eventuali irregolarità. In passato la Corte dei conti aveva chiesto risarcimenti anche alle forze di opposizione colpevoli daver consentito con la loro presenza (pur con il voto contrario) la realizzazione di alcune opere. Quindi è diventata prassi delle forze politiche che ritengono talune scelte "poco trasparenti" dichiarare la propria non partecipazione al voto. A Montichiari il blitz delle Fiamme Gialle non è passato inosservato, ma sul suo significato per ora ci sono più domande che risposte. r.n. |
BRESCIAOGGI di lunedì 25 marzo 2002 Linchiesta sul progetto del nuovo impianto
di C2 È seduto proprio a fianco del sostituto procuratore Fabio Salamone. Il sindaco di Montichiari Gianantonio Rosa ha assistito ieri pomeriggio alla partita di calcio fra Brescia e Perugia, al Rigamonti, in tribuna centrale. Vicino a lui l'assessore al bilancio Massimo Gelmini, che è pure il segretario provinciale della Lega Nord, i colleghi Cino Anelli (sindaco di Desenzano, atteso nei prossimi mesi dalle elezioni comunali), Massimo Pollini (Moniga) e, appunto, Salamone. «Una coincidenza fortuita», esclama Rosa che, oggi, cercherà di capire qualcosa di più della vicenda riguardante l'acquisizione di atti a Montichiari da parte della Guardia di Finanza. Gli accertamenti riguardano la realizzazione del nuovo stadio di Montichiari, per la locale squadra di C2. «Alla fine di settembre abbiamo iniziato la procedura per l'esproprio dei terreni - spiega il primo cittadino -. Ad aggiudicarsi l'affidamento in concessione della progettazione esecutiva, della realizzazione e della successiva gestione era stata la Ati, una società composta da Ac Montichiari (la capogruppo), srl Turra e spa Caleppio Scavi». Costo: cinque miliardi e 300 milioni, col Comune a contribuire per il 50% della spesa. Una struttura dotata del campo di gioco principale, due per gli allenamenti, la tribuna coperta, i servizi. E capace di accogliere cinquemila spettatori. Un'operazione pensata da anni, e maturata solo recentemente. «A dire il vero - prosegue il sindaco - si erano presentati cinque gruppi. Quattro, però, non hanno fatto pervenire l'offerta. Da qui l'aggiudicazione alla Ati. Ci fosse stata qualche irregolarità, penso che si poteva ricorrere al Tar, il tribunale amministrativo regionale. Strada che, invece, non è stata perseguita». Rosa non vuol sentir parlare di ipotesi di reato. Dice: «Ho appreso la notizia dai giornali, e sono rimasto sorpreso, oltre che dispiaciuto». L'avviso di garanzia è stato spedito all'intera giunta? «Adesso poi!». O a lei soltanto? «Non lo so. Domani (oggi, ndr) mi incontrerò con chi sta indagando, per conoscere i particolari. Noi, comunque, siamo tranquillissimi». E Gelmini annuisce convinto. Il sindaco smentisce che l'incartamento riguardi lo stadio che il Brescia intende costruire sempre a Montichiari, con albergo da 125 stanze, supermercato, attività commerciali specializzate (bricolage, abbigliamento, giocattoli, prodotti multimediali, cosmetici, arredamento, ecc.), palestre, centri fitness, sale giochi, ristoranti, multisale cinematografiche. Un investimento da 250 miliardi. I terreni, situati tra l'ex Vulcania, la Goitese e l'uscita del casello autostradale Brescia Est, appartengono alla srl Opera, che fa capo all'ex dirigente del Brescia, Umberto Cervati, e al direttore generale della Yokohama Italia, Claudio Galeazzi. «Per questo complesso - aggiunge Rosa - siamo ancora alla fase iniziale. Abbiamo soltanto le lettere di intenti dei vari enti. Una documentazione modesta, che non può dare adito a contestazioni di sorta. Ripeto: le indagini riguardano soltanto il nuovo stadio del Montichiari». Sergio Zanca |
BRESCIAOGGI di martedì 26 marzo 2002 Dopo lapertura di uninchiesta da
parte della Procura «Loperazione stadio» a Montichiari sta provocando
più di un'inquietudine nella cittadina, soprattutto dopo che la Guardia di Finanza ha
chiesto allamministrazione comunale una serie di documenti relativi alla
realizzazione della struttura che, nelle intenzioni del sindaco Gianantonio Rosa e della
sua giunta, dovrebbe ospitare le partite della squadra di casa, impegnata nel campionato
della serie C2. Dopo lacquisizione dei documenti, gli uomini delle Fiamme gialle
della Brigata di Desenzano, competenti sulla cittadina della Bassa orientale, e la Procura
di Brescia avrebbero iniziato una serie di ulteriori approfondimenti sulla vicenda
ascoltando - a quanto sembra - anche alcune persone che avrebbero seguito liter
della pratica con la quale il comune ha affidato in concessione la progettazione esecutiva
della struttura, la realizzazione e la successiva gestione alla Ati, società composta da
Ac Montichiari, Turra srl e Calepio Scavi spa. Unopera stimata in cinque miliardi e
300 milioni di vecchie lire alla quale il Comune contribuirà coprendo il 50% delle spese.
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BRESCIAOGGI di mercoledì 27 marzo 2002 Pesanti le accuse sulle quali lavora la Procura. Linchiesta coinvolge anche alcuni funzionari Due stadi di calcio: un "mostro" da oltre 31 mila posti e un "cucciolo" da 5000 spettatori. Due opere da milioni di euro e ununica inquietante ombra: quella della concussione e dellabuso di ufficio. Accuse pesanti, accuse sulle quali sta lavorando da qualche settimana la procura della Repubblica di Brescia e la Guardia di Finanza della Brigata di Desenzano. Accuse che hanno portato il pubblico ministero Alberto Rossi a spedire alcune informazioni di garanzia (non sarebbero, secondo alcune indiscrezioni, meno di sei) e ad una nutrita serie di perquisizioni a tappeto. Acquisizioni di documenti e altro materiale su due realizzazioni urbanistiche destinate a far diventare Montichiari un polo sportivo di primo piano della provincia di Brescia. Stiamo parlando della realizzazione di due stadi che dovrebbero servire la squadra di casa, il Montichiari allenato da Lorenzo Ciulli, compagine di C2, e il Brescia calcio, pronto a lasciare il Rigamonti di Mompiano per accasarsi in una struttura inserita (vedi sotto) in una cittadella ludico-sportiva con multisala, albergo e centri commerciali. Operazioni per milioni di euro sulle quali la Procura ora vuole fare un po di chiarezza. E per farla ha fatto finire sul registro degli indagati innanzitutto il sindaco leghista di Montichiari Gianantonio Rosa e lassessore al bilancio della cittadina Massimo Gelmini, segretario provinciale della Lega Nord, con loro larchitetto Aldo Copeta, funzionario comunale con responsabilità urbanistiche. A completare il quadro degli indagati, altri funzionari e tecnici, ma sui loro nomi non trapelano indiscrezioni. La notizia di un coinvolgimento nelle indagini del sindaco, dellassessore e del tecnico comunale si era diffusa la scorsa settimana, ma la conferma che alle visite della Finanza per lacquisizione di alcuni documenti aveva fatto seguito la notifica di informazioni di garanzia e arrivata solo ieri. E, nonostante lo stretto riserbo degli inquirenti, il quadro si è ulteriormente arricchito delle ipotesi di reato attorno alle quali stanno lavorando Finanza e Procura. Secondo laccusa, quindi, da parte di qualche pubblico funzionario o amministratore ci sarebbero state delle pressioni per condizionare liter delle opere finite nel mirino delle indagini. Come? Sul punto il riserbo e impenetrabile, anche perchè gli inquirenti stanno cercando prove a quelle che fino ad ora sono ipotesi avanzate da chi ha dato il via agli accertamenti della magistratura, riferendo di presunte irregolarità. Irregolarità che avrebbero finito per coinvolgere non solo la realizzazione dello stadio destinato al Montichiari, giunta ormai in una fase progettuale avanzata, ma anche il futuro impianto del Brescia calcio, attorno al quale esiste solo un accordo dintenti (siglato nel settembre scorso dalle istituzioni interessate, Brescia calcio, Comune, Provincia e Regione) e unidea progettuale attorno alla quale, oltre alla società di Gino Corioni, ha lavorato anche la Opera srl, intestataria delle aree. Qual è il filo conduttore che lega, allinterno dellindagine, le due opere? Al momento gli inquirenti non si sbottonano, certo è che, nei giorni scorsi, gli uomini della Finanza hanno bussato anche alla porta dello studio tecnico dellarchitetto Mario Abba (in qualità di semplice custode di materiale utile alle indagini) per acquisire sia laccordo di intenti, che il progetto tecnico della realizzazione, attorno alla quale devono essere compiuti ancora molti passi formali . Passi formali - ad iniziare da un incontro con Provincia, Regione e Comune previsto nei giorni scorsi e poi slittato - sui quali ora potrebbe nascere qualche incertezza. In attesa degli eventi e di capire in che modo lopera possa essere finita nel mirino della magistratura lavvocato Bruno Ghirardi, legale del Brescia Calcio, preferisce non fare commenti nè tracciare scenari futuri sul progetto del «nuovo Rigamonti». Cautela e garbati «no comment» arrivano anche dagli indagati Gianantonio Rosa e Massimo Gelmini, che nei giorni scorsi si sono detti tranquilli davanti alle notizie dellinchiesta giudiziaria e ora attendono di conoscere nei dettagli le contestazioni che gli vengono mosse per potersi difendere. Per ora gli inquirenti non sembrano intenzionati ad ascoltare tanto presto gli indagati, preferirebbero acquisire documenti e testimonianze in grado di delineare meglio le dinamiche attorno alle quali sono nati e cresciuti i due progetti. E mentre la magistratura indaga, le voci e le indiscrezioni si intrecciano tra ipotesi che vorrebbero al centro dellattenzione anche le aree destinate ad ospitare i due complessi e altre secondo le quali sarebbe stata qualche impresa insoddisfatta dal comportamento della pubblica amministrazione a segnalare presunte irregolarità agli inquirenti. Fin qui le indiscrezioni, ma gli investigatori stanno lavorando a ritmi che lasciano presumere sviluppi in tempi brevi. Marco Toresini |
GIORNALE DI BRESCIA di mercoledì 27 marzo 2002 Linchiesta del pm Alberto Rossi
riguarda entrambi gli impianti sportivi progettati e coinvolge amministratori e tecnici Lipotesi daccusa è pesante: concussione e abuso dufficio. E ci sono parecchi indagati, amministratori e tecnici. Linchiesta riguarda entrambi gli impianti sportivi progettati a Montichiari: quello più piccolo, destinato ai campionati della squadra del paese che milita in C2, e che dovrebbe sorgere non lontano dal PalaGeorge; quello più grande, il nuovo Rigamonti, destinato al Brescia e alla serie A e che dovrebbe nascere vicino alla Tangenziale Est, più o meno al confine tra i territori di Castenedolo e Montichiari. Ieri si è avuta la conferma dellesistenza dellinchiesta e delle ipotesi formulate dal sostituto procuratore Alberto Rossi, appunto concussione e abuso dufficio. E confermata pure liscrizione di almeno una mezza dozzina di nomi sul registro degli indagati, tra i quali il sindaco monteclarense Gianantonio Rosa, lassessore Massimo Gelmini, che è anche segretario provinciale della Lega, e larchitetto del Comune Aldo Copeta. Il titolare dellinchiesta ieri ha solo confermato le ipotesi di reato e ha precisato che lindagine affidata alla Guardia di Finanza riguarda entrambi gli impianti sportivi progettati a Montichiari. Il pm ha anche aggiunto di avere inviato a tutti gli indagati un avviso di garanzia e di avere fino ad ora solo effettuato perquisizioni e acquisito documenti; nessun interrogatorio quindi, nè di indagati nè di testimoni. Il magistrato della Procura non ha aggiunto altro, e tanto meno ha fornito chiarimenti sul contenuto dellinchiesta, sugli episodi legati ai due progetti che a suo parere configurano reati di concussione e di abuso dufficio. Pare di capire che linchiesta sia ancora ai primi passi, ma si sa che le Fiamme gialle hanno compiuto numerose intercettazioni telefoniche e «ambientali». E proprio da quei colloqui e da quelle telefonate registrate sarebbero venuti gli elementi più importanti di questa fase dellindagine. Sembra probabile, ma non ci sono conferme ufficiali, che i due impianti sportivi siano al centro di due vicende separate, magari con gli stessi protagonisti. Anche perchè i due stadi sono due faccende molto differenti. Un investimento da 5 miliardi e mezzo (per metà a carico del Comune) per lo stadio del Montichiari che potrà ospitare 5 mila spettatori e le cui procedure sono già avanzate e i lavori potrebbero già iniziare. Un «business» da 250 miliardi invece per il nuovo stadio del Brescia: che oltre alla struttura coperta «allinglese» per 30 mila posti a sedere, prevede la nascita di una vera cittadella con albergo da 125 stanze, ristoranti, supermercato, multisala cinematografica, palestre e centri fitness e altre strutture commerciali. Circolano molte indiscrezioni ma nulla di confermato ufficialmente. Si ipotizza che per lo stadio «piccolo» le accuse si riferiscano allaffidamento della progettazione esecutiva, al concorso al quale si iscrissero cinque gruppi di imprese, quattro dei quali non presentarono poi offerte, lasciando il campo libero alla società «Ati», composta dallAc Montichiari, dalla «Turra srl» e dalla «Caleppio scavi spa». Per il nuovo Rigamonti invece gli episodi contestati riguarderebbero solo lacquisizione delle aree e le concessioni edilizie, anche perchè liter per la realizzazione del nuovo impianto da serie A è ancora ai primi passi. Esiste il progetto, e si sa che uno dei progettisti, larchitetto Mario Abba, ha ricevuto nei giorni scorsi la visita degli agenti della Guardia di Finanza che si sono fatti consegnare il progetto dello stadio. I terreni dove dovrebbe nascere il nuovo stadio sono situati tra lex Vulcania, la Goitese e il casello autostradale di Brescia Est e risultano di proprietà della «Opera srl» che fa capo allex dirigente del Brescia calcio, Umberto Cervati, e al direttore generale della Yokohama Italia, Claudio Galeazzi. Cosa poi possano aver fatto gli amministratori pubblici di Montichiari e i tecnici del Comune per finire nel registro degli indagati ancora non si sa. Dal canto loro il sindaco Gianantonio Rosa e lassessore Massimo Gelmini, che nei giorni scorsi avevano espresso stupore per le notizie sullinchiesta, ieri si sono limitati a un gelido «no comment». Alberto Pellegrini |
BRESCIAOGGI del 30/03/02 Il sindaco
risponde alle accuse e sottolinea: «Nessuno ha bloccato liter» di Francesco Di Chiara «Nessuno ha bloccato l'iter già deciso per il nuovo stadio comunale di calcio,
pertanto presto i monteclarensi avranno il loro campo di gioco, come avevo promesso e come
il Consiglio comunale ha già deciso». Parola di Gianantonio Rosa, sindaco leghista di
Montichiari. |
BRESCIAOGGI del 05/04/02 Comunicato dopo lapertura
dellindagine della Procura di Brescia LAc Montichiari teme ritardi per il nuovo stadio LAc Montichiari è estranea allindagine in corso per la costruzione del
nuovo stadio nellarea a ridosso del Palageorge e teme ripercussioni sui tempi per la
costruzione dellimportante impianto sportivo. Con un comunicato diffuso ieri
pomeriggio la società calcistica esprime i propri timori per il futuro della squadra di
C2 «che sta lottando in una zona scomoda di classifica, sia per proprie non preventivate
carenze, sia per una situazione di disagio provocato dallutilizzo per gli
allenamenti di strutture sportive non certo adeguate ad una società che svolge attività
professionistica». «In questo contesto - insiste la società - va inoltre rilevato che
liscrizione al campionato di C2 per ben due anni è stata ottenuta dalla Lega in
deroga alle normative vigenti per la non conformità delle caratteristiche strutturali
dellattuale stadio Romeo Menti, nonostante i ripetuti interventi per migliorarne
lagibilità». |
GIORNALE DI BRESCIA del 07/04/02 MONTICHIARI - Il 18 Consiglio comunale. Una nota
dellAmministrazione A che punto è liter per la costruzione del nuovo stadio del Brescia Calcio? Anche in relazione ai fatti degli ultimi giorni (gli avvisi di garanzia pervenuti al sindaco, allassessore e al tecnico comunale in relazione a questopera che si vorrebbe realizzare alla Fascia dOro), la domanda è di grande attualità. In attesa di una risposta ufficiale che potrebbe arrivare nel corso del Consiglio comunale fissato per il 18 aprile ("Fino a quando il giudice non mi spiega di cosa si tratta non dico niente", commenta il sindaco Gianantonio Rosa), lAmministrazione comunale ha diffuso una nota in cui si ripercorre quanto fatto finora. "Ognuno - dice il primo cittadino - tragga le conclusioni che crede". "La prossima scadenza - si legge nel comunicato - è il 30 giugno 2002, data entro la quale qualsiasi soggetto privato potrà presentare proposte per la collocazione e la realizzazione dellimpianto allinterno del vasto comparto individuato (questa è la procedura prevista dalla legge Merloni e avviata dallAmministrazione comunale già dal settembre 2001, denominata project-financing). Una volta individuato, il soggetto privato dovrà accollarsi la realizzazione dello stadio, del centro polifunzionale e della viabilità secondaria, naturalmente passando attraverso un bando pubblico di appalto europeo per garantire un minore impatto di attività commerciali (il recupero delle aree sarà invece effettuato attraverso una procedura espropriativa anche per evitare eventuali meccanismi speculativi)". Tutto è partito, si legge ancora nella nota, "da un accordo di intenti stipulato tra il sindaco di Montichiari e il presidente del Brescia Calcio, Luigi Corioni, dove, a grandi linee, si tratteggiavano gli interventi da eseguire. Accanto allimpianto sportivo dovrebbe sorgere una serie di strutture a carattere ludico, ricreativo, terziario e produttivo necessarie alla copertura dellinvestimento. A seguito dellaccordo, si è individuato in località Fascia dOro un vasto comparto avente le caratteristiche per la realizzazione del complesso polifunzionale, prevedendo in futuro successivi accordi tra i soggetti istituzionali preposti. Come dire che questo accordo dintenti, recepito dalla Giunta municipale il 15 ottobre 2001, dovrà essere integrato e meglio circostanziato con il coinvolgimento di Provincia e Regione. Nel documento si evidenziano già alcune caratteristiche: lo stadio potrà ospitare 30mila posti a sedere coperti e numerati, spazi a destinazione ludica, ricreativa, direzionale, ricettiva e produttiva, nonché infrastrutture viarie di importanza comunale e provinciale, ma a prevalente carico dei soggetti privati. Nellaccordo si legge pure che gli oneri finanziari saranno interamente a carico di terzi privati". Limpegno del Comune "è invece quello di rimuovere, laddove non si presentino impedimenti di tipo giuridico, gli ostacoli di tipo burocratico che dovessero proporsi, oltre ad adottare politiche urbanistiche ed edilizie agevolatrici dellintervento. Nel programma delle opere pubbliche 2002-2004 approvato dalla Giunta il 29 settembre 2001, il Centro polifunzionale è indicato a costo zero. Nella relazione allegata si sottolinea che sarà utilizzato lo strumento del pro-ject-financing sulla base dellaccordo di programma dei vari enti interessati e che si assegnerà la realizzazione e la gestione di un nuovo centro polivalente localizzato nella zona nord-ovest. Nel bando per lassegnazione del project-financing sarà elencata una serie di prescrizioni a cui la figura aggiudicataria dovrà attenersi. Quanto indicato era inserito nel bilancio di previsione 2002 approvato dal Consiglio comunale il 20 dicembre scorso". |
Dichiarazione del Gruppo Consiliare del P.P.M. del 22 marzo 2002 Apprendendo telefonicamente dal redattore locale del quotidiano Bresciaoggi che l'Arch. Aldo Copeta, l'Assessore Massimo Gelmini ed il Sindaco Gianantonio hanno ricevuto un avviso di garanzia in quanto persone indagate nell'ambito dell'indagine giudiziaria avviata in riferimento alla realizzazione del nuovo centro sportivo di Montichiari, il Gruppo consiliare "Popolari per Montichiari" non può che ravvisare in tale grave provvedimento una preoccupante conferma alle perplessità manifestate in Consiglio Comunale circa la poca chiarezza della strategia progettuale e finanziaria individuata.Il Gruppo Popolari per Montichiari anche nell'ultima seduta del 28 Febbraio u.s. infatti ribadito tali dubbi richiamando altresì l'attenzione ed il senso di responsabilità dei Consiglieri della Lega Nord per l'indipendenza della Padania ed ottenendo però solo un deciso invito del Sindaco a non fare supposizioni velate bensì a rivolgere le stesse alle autorità competenti (modalità tra l'altro mai perseguita dal Gruppo P.P.M. che ha sempre ricercato, con non poche difficoltà, il confronto e la dialettica nelle sedi istituzionali locali). Il Gruppo Popolari per Montichiari, confidando che le indagini avviate possano fare chiarezza sull'intera istruttoria, non può comunque esimersi dal sottolineare che anche questa vicenda giudiziaria determinerà un ulteriore ritardo nella realizzazione del nuovo centro sportivo, opera da troppi anni attesa dalla Società A.C. Montichi dai tifosi e dai tanti allievi delle squadre giovanili e per la quale la precede Amministrazione Comunale aveva già individuato i necessari finanziamenti. Montichiari 22 Marzo 2002 Valerio Isola, Stefania Mosconi, Paolo Verzelletti, Riccardo Tosoni |
IL MANIFESTO DELLA LEGA E IL SOSTEGNO DI UN ANONIMO CITTADINO
GIORNALE DI BRESCIA dell'11 aprile 2002 Stadi di Montichiari: per Gelmini si tratta
di «opportune verifiche» In merito alla nota dellAmministrazione comunale relativa alle procedure per la realizzazione del Centro sportivo di Montichiari e al Centro polifunzionale relativo allo stadio del Brescia Calcio in località Fascia dOro, lassessore comunale Massimo Gelmini, segretario provinciale di Brescia della Lega Nord, ha dichiarato che «le procedure avviate sono assolutamente trasparenti». «In particolare - prosegue Gelmini in una nota - quella relativa allo stadio per il Brescia Calcio evidenzia come lAmministrazione comunale abbia saputo, attraverso la procedura del project financing, tutelare al meglio linteresse pubblico escludendo a priori ogni possibile speculazione delle aree, che a seguito di individuazione del sito idoneo saranno interessate. Inoltre, questa soluzione consente di evitare una eccessiva concentrazione di attività sportive o ludico-commerciali eventualmente di completamento allimpianto. È necessario, però garantire che la realizzazione dellimpianto non potrà essere lalibi per la realizzazione di un nuovo centro commerciale». «Ritengo opportuna la verifica disposta dalle autorità competenti, in corso ed ulteriormente prorogata - spiega lassessore Gelmini - in quanto garanzia e conforto circa la scelta, che ritengo corretta, da parte dellAmministrazione comunale in merito alle procedure avviate per la realizzazione dei due stadi. Le indagini preliminari non possono che essere di interesse per la collettività monteclarense perché controllano maggiormente lagire della pubblica amministrazione comunale di Montichiari». |
BRESCIAOGGI del 14 aprile 2002 Il sindaco spiega:
«Nessun impedimento per il nostro calcio» Entro il 30 giugno si devono presentare le proposte di Francesco Di Chiara |
LA VIGNETTA DELL'ECO DEL 13 APRILE 2002
Dichiarazione del Sindaco nel Consiglio comunale del 18 aprile 2002
A tutti i miei cittadini infine chiedo di continuare ad avere fiducia in me ed a sostenermi in questo momento cosi particolare: essere Sindaco è difficile, ma essere Sindaco leghista lo è molto, molto di più. |
Dichiarazione dei Gruppi di opposizione nel Consiglio comunale del 18 aprile 2002 I gruppi consiliari di Forza Italia, Popolari per Montichiari e Democratici di Sinistra, preoccupati - dalle notizie diffuse nei giorni scorsi dalla stampa locale e nazionale, hanno congiuntamente chiesto al Presidente del Consiglio Sig. Rino dell'Aglio di convocare in via d'urgenza il Consiglio Comunale al fine di ottenere dal Sindaco alcuni chiarimenti in mento all'effettivo avvio di indagini giudiziarie da parte della Procura della Repubblica di Brescia ed ai provvedimenti fino ad ora assunti dalla stessa. In sede di conferenza dei capigruppo abbiamo unanimemente accolto la proposta del Sindaco e del Presidente del Consiglio di non accentuare i toni di una fin troppo facile polemica, data la gravità e la particolarità dei reati contestati, relativi alle ipotesi di concussione ed abuso di ufficio. Con tale spinto abbiamo pure accettato una proroga di qualche giorno rispetto ai termini previsti dal Regolamento, in quanto abbiamo ritenuto conciliare su un ordine dei giorno più vasto, sempre nell'interesse della nostra realtà monteclarense, ritenendo sufficiente la comunicazione del Sindaco. Ci siamo quindi impegnati a non formulare alcuna domanda. Avendo richiesto, senza riscontro positivo, la possibilità di un intervento di replica per ogni gruppo in riferimento a quanto comunicato dal Sindaco, Forza Italia, Popolari per Montichiari e Democratici di Sinistra hanno steso il seguente unanime documento in quanto ritengono che il Consiglio Comunale sia il luogo istituzionalmente deputato alla democrazia locale con funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo. E' il Consiglio Comunale l'organo rappresentativo dei cittadini monteclarensi. Di fronte agli elettori è nostro dovere e diritto, nostra irrinunciabile responsabilità, farci interpreti dei sentimenti e delle preoccupazioni vissute dai nostri cittadini, oltreché - è bene non dimenticarlo- dei loro interessi materiali e civili. Tutto ciò senza trascurare che l'elemento "fiducia" è il fondamento di una sana Comunità. Non compete a noi sostituirci alla magistratura, tanto è vero che nessuna forza politica locale l'ha fatto, dimostrando un alto senso di responsabilità. Ci sia comunque consentito esprimere alcune considerazioni. L'individuazione del project financing quale piano finanziario per la realizzazione dello stadio del Montichiari Calcio ha suscitato in tutte le forze dell'opposizione perplessità e timori che proprio in questa sede sono state espresse anche nella seduta dei 28 febbraio u.s.. Poco possiamo dire nel merito della realizzazione dello stadio del Brescia Calcio, dato che mai questa Amministrazione neppure in Commissione ci ha coinvolto. Abbiamo però appreso che l'aver scelto, anche in questo caso, la via del "project financing" contrasta nettamente con le richieste della società Brescia Calcio e degli altri possibili operatori privati, contrari a qualsiasi forma di intervento pubblico. Ad ulteriore prova di quanto sia fondata la nostra preoccupazione sul funzionamento democratico dell'Istituzione Locale, va richiamato il fatto - intervenuto nel giorni scorsi - che, nonostante l'accordo raggiunto nella riunione dei capigruppo consiliari, ancorché nella Commissione Urbanistica, l'approvazione del progetto di lottizzazione dell'area industriale denominata "ex Vulcania" non è stata inserita all'o.d.g. di questa seduta. La ex Vulcania, è bene dichiararlo, rappresenta una importante occasione di sviluppo industriale dell'economia monteclarense, preludio di una crescita occupazionale e di tessuto di impresa necessaria a Montichiari, oltre che funzionale al suo ruolo storico di polo territoriale di primo piano della Provincia, senza trascurare l'importanza che questa lo lottizzazione riveste per molti operatori locali. Ringraziamo il Sindaco per la non facile comunicazione a cui non si è sottratto e ribadiamo che l'azione di controllo politico-amministrativo che i nostri gruppi intendono esercitare si concentrerà esclusivamente sull'analisi della documentazione esistente e sui fatti riscontrabili. Anticipiamo infine la nostra unanime intenzione di procedere ad inoltrare ulteriori richieste di convocazioni straordinarie del Consiglio Comunale. Nella prossima seduta intendiamo infatti procedere alla discussione ed approvazione della lottizzazione della ex Vulcania, cercando altresì di avviare un più diretto ed aperto oinvolgimento sulle problematiche d'interesse generale a partire dal Piano Regolatore sulla cui stesura in nessun momento siamo stati chiamati ad esprimerci. |
BRESCIAOGGI del 20 aprile 2002 MONTICHIARI. Rosa si difende davanti al
Consiglio e rilancia "Avvisi di garanzia? Io non ho
ricevuto niente". Il sindaco di Montichiari Gianantonio Rosa si è difeso così,
altra sera in Consiglio comunale, intervevendo "in merito alle indagini preliminari
delle autorità competenti su alcuni procedimenti amministrativi". La consultazione
ha rispettato i canoni della correttezza, mentre entrambe le parti, maggioranza e
opposizione, si sono strette attorno al sindaco che circa un'ora dopo l'inizio della
riunione ha dato lettura di un breve comunicato, davanti ad un numeroso pubblico, attento
e curioso. Il primo cittadino ha spiegato che "il 19 marzo la Guardia di Finanza si
è presentata presso il Municipio e ha chiesto copia di tutti gli atti inerenti l'appalto
dello stadio dell'Ac Montichiari e del carteggio relativo alla costruzione dello stadio
del Brescia". |
GIORNALE DI BRESCIA del 20 aprile 2002 MONTICHIARI - Il sindaco parla in Consiglio
della vicenda giudiziaria sui due stadi Gianantonio Rosa esprime "la massima fiducia nella giustizia" "A tuttoggi nessuno di noi ha ricevuto un avviso di garanzia". Laffermazione è del sindaco Gianantonio Rosa, il quale così si è espresso laltra sera nel corso del Consiglio comunale che, allultimo punto dellordine del giorno, prevedeva le "comunicazioni del sindaco in merito alle indagini preliminari delle autorità competenti su alcuni procedimenti amministrativi". Come avevamo scritto, dopo le notizie sulle indagini della Procura di Brescia in merito alla realizzazione dei due stadi che si vorrebbero costruire a Montichiari (quello della società locale e quello del Brescia Calcio) le opposizioni avevano chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e urgente. Il consiglio non è stato convocato, ma, nel corso dellassemblea dellaltra sera, il primo cittadino ha fatto alcune dichiarazioni, le prime in merito alla vicenda che lo vede coinvolto insieme allassessore Massimo Gelmini e allarchitetto del Comune, Aldo Copeta. "Il 19 marzo - ha detto Rosa - la Guardia di finanza si è presentata in Municipio ed ha chiesto copia di tutti gli atti inerenti lappalto dello stadio dellA. C. Montichiari e del carteggio relativo alla costruzione dello stadio del Brescia Calcio. Voluminosa è stata la documentazione dello stadio di Montichiari; molto più contenuta quella riferita allo stadio del Brescia". A tuttoggi, ha poi sottolineato il sindaco, "non so chi abbia presentato denuncia e perché labbia fatto; a tuttoggi nessuno di noi ha ricevuto avviso di garanzia; a tuttoggi non sono stato interpellato dal giudice, pur avendo chiesto di essere sentito. Mi auguro che tutto si concluda al più presto e garantisco che terrò informato il Consiglio comunale sugli sviluppi dellindagine". "Esprimo la massima fiducia nella giustizia - ha chiuso Rosa - e condivido il lavoro dei miei collaboratori che continuano a godere della mia stima. Esprimo inoltre un pubblico apprezzamento allopposizione per il modo corretto con cui ha interpretato la vicenda. A tutti i miei cittadini, infine, chiedo di continuare ad avere fiducia in me e a sostenermi in questo momento così particolare: essere sindaco è difficile, ma essere sindaco leghista lo è molto, molto di più". Le opposizioni (Forza Italia, Popolari per Montichiari e Democratici di sinistra), per bocca di Daniela Visconti, hanno letto un lungo comunicato. "Nella conferenza dei capigruppo abbiamo unanimemente accolto la proposta del sindaco e del presidente del Consiglio di non accentuare i toni di una fin troppo facile polemica, data la gravità e la particolarità dei reati contestati, relativi alle ipotesi di concussione e abuso dufficio. Avendo richiesto, senza riscontro positivo, la possibilità di un intervento di replica per ogni gruppo in riferimento a quanto comunicato dal sindaco, abbiamo steso il seguente unanime documento in quanto riteniamo che il Consiglio comunale sia il luogo istituzionalmente deputato alla democrazia locale con funzioni di indirizzo e controllo politico-amministrativo". "Non compete a noi sostituirci alla magistratura - ha continuato la Visconti - tantè vero che nessuna forza politica locale lha fatto. Ci sia comunque consentito di esprimere alcune considerazioni. Lindividuazione del project financing quale piano finanziario per la realizzazione dello stadio del Montichiari Calcio ha suscitato in tutte le forze dellopposizione perplessità e timori. Poco possiamo dire in merito alla realizzazione dello stadio del Brescia, dato che mai questa Amministrazione, neppure in Commissione, ci ha coinvolto. Abbiamo però appreso che laver scelto, anche per questo caso, la via del project financing contrasta nettamente con le richieste della società Brescia Calcio e degli altri possibili operatori privati, contrari a qualsiasi forma di intervento pubblico". "Ad ulteriore prova di quanto sia fondata la nostra preoccupazione sul funzionamento democratico dellistituzione locale - ha chiuso Daniela Visconti - va richiamato il fatto che, nonostante laccordo raggiunto nella riunione dei capigruppo, lapprovazione del progetto di lottizzazione dellarea industriale ex Vulcania non è stata inserita nellordine del giorno di questa seduta". (gaf) |
CORRIERE DELLA SERA del 27 marzo 2002 Inchiesta sul nuovo stadio del Brescia Indagati il sindaco di Montichiari e il segretario provinciale del Carroccio. L' ipotesi di reato: concussione Vallini Nunzia MONTICHIARI (Brescia) - Il tormentone dello stadio alternativo al vecchio Rigamonti di Mompiano finisce in un fascicolo d' inchiesta con l' ipotesi di reato di concussione e abuso d' ufficio. Stessa sorte per il progetto dello Stadiolino, l' impianto sportivo di dimensioni più ridotte riservato al Montichiari che milita in C2. E con l' apertura dell' indagine fioccano gli «avvisi» a sindaco, assessore e architetto di Montichiari, il paese a est della Leonessa che ambisce a diventare la cittadell a dello sport del Bresciano. All' esistente Palageorge si affiancano infatti i progetti di un velodromo e di ben due stadi. Ambizioni congelate da un' inchiesta divisa in due tronconi: il primo, che riguarda lo Stadiolino, vuol far luce sulla procedu ra d' appalto dei lavori per la costruzione dell' impianto; per il Nuovo Rigamonti viene scrutata ai raggi X la scelta dell' area. Dopo le ripetute visite delle Fiamme gialle in Municipio, ieri è giunta la conferma dell' articolata indagine coordinat a dal pm Alberto Rossi. Né Rosa, né Gelmini e neppure l' architetto comunale Aldo Copeta sono stati convocati in Procura. Questo spiega le bocche cucite. «No comment» dice Massimo Gelmini, assessore al Bilancio di Montichiari e segretario provinciale del Carroccio. Il sindaco leghista Gianantonio Rosa, ieri introvabile, alle prime voci di un interesse della GdF agli incartamenti custoditi nel suo municipio si era limitato a commentare: «Sono sereno e certo del buon operato dei miei uffici». Avev a e scluso che l' indagine potesse riguardare anche lo «stadio maggiore». Convinzione smentita dagli inquirenti: i futuri stadi a Montichiari sono due ed è su due progetti che le Fiamme gialle hanno acceso i riflettori. Quello dello Stadiolino era in dirittura d' arrivo: il 28 febbraio il consiglio comunale ne aveva approvato a maggioranza il progetto definitivo per costruzione e gestione affidata alla Ati, unica società a presentare l' offerta nonostante si fossero dichiarati interessati all' o perazione cinque gruppi. Costo totale: 5 miliardi e 300 milioni per metà coperti dal Comune, metà dall' Ati. Il Nuovo Rigamonti (ipotizzato a Montichiari secondo l' accordo sottoscritto a metà settembre da Comune di Montichiari, Provincia e Brescia c alcio) sarà realizzato nell' area fra la strada Goitese e il casello autostradale Brescia Est su una superficie di 600 mila metri quadrati. Spesa di 250 miliardi di lire solo in parte per lo stadio: sono previsti un albergo da 125 stanze, un supermer cato, a ree negozi, centri fitness, sale giochi, ristoranti, cinema multisala. L' iter ha subito uno stop: la settimana scorsa è saltato il vertice di verifica tra Comune di Montichiari, Provincia e Brescia calcio. Incontro slittato «a data da destin arsi». Nell' attesa che l' inchiesta dica se si può procedere. Nunzia Vallini Le due strutture: RIGAMONTI BIS Il «Nuovo Rigamonti» dovrebbe nascere vicino al casello autostradale di Brescia Est. Investimento previsto: 125 milioni di euro tra stadio e infrastrutture: albergo, market, centro fitness, cinema multisala «STADIOLINO» Il progetto dello «Stadiolino» per il Montichiari (C2) è stato approvato dalla giunta guidata da Gian Antonio Rosa (nella foto) a febbraio. Sorgerà accanto al Palageorge e costerà oltre 2 milioni e 600 mila euro. |
GIORNALE DI BRESCIA del 21 aprile 2002 MONTICHIARI - I parlamentari della Lega difendono
sindaco e assessore In merito all'indagine in corso sui due stadi che si vorrebbero realizzare a Montichiari, intervengono i parlamentari bresciani della Lega Nord: Alessandro Ce', Daniele Molgora, Franco Tirelli, Sergio Agoni e Davide Caparini. «Siamo fiduciosi che l'indagine in corso, ed ulteriormente prorogata - dichiara per tutti l'on Ce', presidente dei deputati del Carroccio - possa concludersi in tempi ragionevoli. Ci pare evidente che vi sia in atto una strumentalizzazione attivata dalla stampa in particolare circa l'invio al sindaco Rosa e all'assessore Gelmini, nonché segretario provinciale della Lega, di avvisi di garanzia: avvisi che non sono mai arrivati. Siamo convinti della correttezza di comportamento di Massimo Gelmini e di Gianantonio Rosa». Le procedure avviate dal Comune di Montichiari, continua il deputato leghista, «non potevano che essere trasparenti. Basta ricordare come, per la realizzazione del Centro polivalente relativo allo stadio per il Brescia Calcio, la scelta di attivare la procedura del project financing garantisce trasparenza e imparzialità della pubblica amministrazione. Per iniziative di questa natura non poteva che essere così, in quanto viene esclusa a priori ogni possibile speculazione delle aree». Di tutt'altro tono, invece, le considerazioni del consigliere comunale Giulio Bertolini, dei Ds, che, in merito al Consiglio comunale di giovedì, usa parole molto dure. «Mi sento tirato in giro», scrive Bertolini. «Nella sue dichiarazioni, il sindaco non si è attenuto a quanto chiesto dalle minoranze e garantito dal presidente del Consiglio: così come all'opposizione era stato chiesto di non strumentalizzare l'accaduto, al primo cittadino era stato detto di attenersi ai fatti, senza cadere nel vittimismo. Così non è stato. Nulla da dire sulla dichiarazione d'innocenza, di ribadita fiducia nei collaboratori, ma quell'ultima frase, "E' difficile fare il sindaco, ma lo è molto di più fare il sindaco leghista" è stata buttata lì per far capire che la vicenda sia una persecuzione politica». Come lo stesso presidente del Consiglio ha precisato, continua Bertolini, «c'è stata una blindatura del dibattito: in un primo momento è stato opposto un netto rifiuto alla richiesta di nostri interventi; successivamente il presidente ha dato il proprio assenso per un sola unitaria dichiarazione, chiedendo inoltre di visionare il testo della stessa prima dell'inizio dei lavori. Da qui il lungo lavoro di mediazione e autocensura delle opposizioni per riuscire a far sentire la propria voce nel corso della seduta». Quanto alla posizione del sindaco sul fatto «che nei confronti di questa Amministrazione qualcuno avrebbe formulato false accuse per motivi politici o di interesse, rispondo con le parole usate da Rosa in una recente occasione: se c'è la certezza di un siffatto comportamento lo si denunci, altrimenti meglio stare zitti». |
BRESCIAOGGI del 29 giugno 2002 Nella partita-stadio si
profila un «trasloco» e irrompe una nuova ipotesi. Ma il Brescia Calcio ha già deciso
da che parte stare Il progetto Abba si sposta a Castenedolo, a Montichiari spunta Moretti di Marco Bencivenga La partita si è riaperta allimprovviso. Su un nuovo campo e con nuovi
protagonisti. Ora per il nuovo stadio del Brescia Calcio non cè più un solo
progetto in discussione: ce ne sono due. E due sono anche le proposte di localizzazione,
con un curioso gioco delle parti: lo stadio progettato dagli architetti bresciani Mario
Abba, Massimo Marai e Giorgio Rovati, originariamente previsto in territorio di
Montichiari nei campi compresi fra la Goitese e il casello autostradale di Brescia Est, è
destinato a «traslocare» in territorio di Castenedolo; la nuova proposta - firmata
dallarchitetto milanese Giancarlo Marzorati, finanziata da «Terra Moretti» e
presentata ieri al Comune di Montichiari - sorgerebbe su 785 mila metri quadrati di aree
confinanti proprio con quelle inizialmente scelte dagli altri progettisti (in pratica
lampia superficie compresa fra la Cascina Pasqua, la Cascina Lunga e il Bandierino,
alla sinistra dellex Statale 236 per chi viaggia da Castenedolo in direzione di
Montichiari: si tratta di aree appartenenti alla Fondazione Grazioli e a un privato che,
se il progetto dovesse essere approvato, andrebbero espropriate dal Comune di
Montichiari). |
BRESCIAOGGI del 3 luglio 2002 CASTENEDOLO NUOVO STADIO : corsa a due. Montichiari rilancia, ma Castenedolo è favorito di Francesco Di Chiara La realizzazione del nuovo stadio del Brescia Calcio si è trasformata ormai in una corsa a due tra i Comuni di Castenedolo e di Montichiari. Oltre all'originario progetto firmato per Montichiari dagli architetti Abba e Marai, si è aggiunto ora un nuovo progetto, presentato dal gruppo Moretti di Erbusco, da realizzarsi sempre nel territorio di Montichiari. Una proposta che sembra giungere fuori tempo massimo, dal momento che nel frattempo la dirigenza della società di via Bazoli ha già preso contatti con l'amministrazione comunale di Castenedolo per spostare sul suo territorio il "progetto Abba". Il progetto Moretti-Marzorati è stato presentato lunedì scorso, appena in tempo utile con le scadenze previste. Nelle intenzioni dei promotori, sfrutterà la formula del project financing. Una modalità, questa, che però era stata scartata già tempo fa dalla direzione del Brescia Calcio: la società punta ad avere uno stadio di proprietà, mentre la formula adottata dal gruppo Moretti prevede che dopo trent'anni lo stadio diventi proprietà del comune di Montichiari. Il "progetto Moretti" sorgerebbe su un'area di 785 mila metri quadrati nei pressi della Vulcania, vicino all'area che in un primo tempo era stata destinata al "progetto Abba", che sembra ora destinato ad un'area adiacente, nel territorio del comune di Castenedolo. Nel "progetto Abba" si trovano tutte le condizioni di un privato che chiede al comune la licenza edilizia, mentre nel secondo caso il costruttore utilizza le opportunità offerte dalla legge 109 del 1994 (meglio conosciuta come Merloni-ter). Una normativa che si fonda essenzialmente sulla formula del "financial project", per realizzare una serie di opere e poi proporle in uso ai fruitori finali, quindi al Brescia Calcio ed a quelle aziende in cerca di nuovi spazi commerciali e di servizio che dovrebbero affiancarsi all'impianto sportivo. Per quanto riguarda la "proposta Moretti" il promotore aveva tempo fino alla data del 30 giugno per presentare il proprio progetto: ora l'ufficio tecnico dell'amministrazione comunale di Montichiari avrà 120 giorni di tempo per valutarlo. Ammesso che il comune di Montichiari dia il via libera al progetto, resta do chiedersi, dal momento che la società del Brescia Calcio ha già deciso di costruire uno stadio in proprietà, a chi affitterà la ditta Moretti il suo futuro stadio. Intanto il sindaco di Castenedolo Gianbattista Groli attende con pazienza. "Non è nostra intenzione premere per portare via il progetto a Montichiari - afferma il primo cittadino - ma se la dirigenza del Brescia Calcio non vuole il project financing e l'amministrazione comunale monteclarense non cambia direzione, probabilmente sarà Castenedolo l'interlocutore più probabile. Quando sarà il nostro momento non ci tireremo indietro". |
BRESCIAOGGI del 7 luglio 2002 La società di via Bazoli scrive al Comune: «Disattesi gli accordi di settembre» Brescia-Montichiari: è divorzio di Marco Bencivenga Non è ancora un addìo, perché un gentiluomo non compie mai gesti definitivi e si
lascia sempre alle spalle una porta aperta, ma sul tema-stadio fra il Brescia Calcio e il
Comune di Montichiari è ormai rottura. La richiesta di separazione, dopo 10 mesi di luna
di miele, è stata inviata dal presidente Gino Corioni al sindaco Gianantonio Rosa alla
luce di quello che appare un palese tradimento: a settembre la promessa di matrimonio
firmata in Broletto, testimone il presidente della Provincia Alberto Cavalli; tre mesi
più tardi, il 27 dicembre, la delibera del Consiglio comunale che, inserendo il «centro
polivalente» nellelenco dei lavori pubblici a carattere programmatorio, ha aperto
la strada a un terzo soggetto, in concreto il Gruppo Terra Moretti di Erbusco, suo
malgrado nelle parti dell«amante» grazie allopportunità offerta dalla legge
109 «Merloni ter». Quella che consente a un privato di realizzare e gestire per un
determinato numero di anni opere di «pubblica utilità», di fatto anticipandone le
spese. La procedura - nota con il termine di project financing - è stata scartata
fin dallinizio dal Brescia Calcio, interessato esclusivamente a dotarsi di uno
stadio di proprietà. Perché il Comune di Montichiari labbia attivata dopo aver
sottoscritto l«accordo di intenti» del 19 settembre Corioni non se lo spiega. Di
sicuro - sottolinea nella lettera inviata a Rosa - la scelta dellAmministrazione è
«incompatibile con le esigenze formalmente rappresentate dalla società, ribadite negli
incontri del 23 novembre e del 30 novembre 2001 e ulteriormente specificate nell'istanza
inoltrata il 18 febbraio 2002». |
Trovato sul sito "www.bresciablob.com" - Questa redazione
riporta a titolo informativo l'articolo, senza che si possa approfondire la veridicità o
meno delle affermazioni contenute, sulle quali declina ogni responsabilità. Inchieste/one. La Lega, quella che si presentava come una forza barbara, moralizzatrice, innovatrice, nuova, trasparente, autonoma, alla prova dei fatti e del potere si dimostra come tutti gli altri. Anzi, peggio...Vai a leggere tutto ciò che finora è possibile sapere su un affaire da 250 miliardi, il nuovo stadio comunale, in una vicenda che la procura di Brescia sta cercando di chiarire in ogni suo contorno. E altro... Barbari privi di genio Quella che si presentava come una forza
barbara, moralizzatrice, innovatrice, nuova, trasparente, autonoma, alla prova dei fatti e
del potere si dimostra come tutti gli altri. Anzi, peggio perchè nel toccar potere sembra
ridestare antiche voglie predatrici. A Montichiari, laboratorio leghista di tutta la
nazione, microcosmo di ciò che sta avvenendo o può avvenire in tutta Italia, sono
indagati il sindaco Gianantonio Rosa e l'assessore factotum Massimo Gelmini,
neo-segretario provinciale. Seguiti a vista dal capo barbaro supremo Umberto Bossi, colui
che definì non molto tempo fa Berlusconi un "Berluskaz, un
pirla, un mafioso, un figlio di buona donna, un uomo della P 2", e ora ne è
diventato il braccio destro estremo e l'umile, obbediente, servitore in cambio di qualche
cospicua cambiale da onorare. E per la quale si vanno qua e là racimolando i fondi. 19 agosto 02 |
NOVITA' IN ARRIVO NEL SETTEMBRE 2003 : STADIO A CASTENEDOLO ?
BRESCIAOGGI del 4 settembre 2002 Un dibattito organizzato dallo Sdi con il sindaco di Brescia
Corsini, il presidente della Provincia Cavalli ed Ettore Fermi Il sindaco Groli: «Siamo disponibili allimpegno Ma si dovrà tenere conto delle nostre esigenze» Il nuovo stadio per Brescia si farà a Castenedolo, con ogni probabilità. Si farà con
capitali privati e sarà sfida per la politica e le istituzioni a recuperare un ruolo alto
nella programmazione del territorio. Una sfida che le istituzioni stesse, dalla Provincia
ai Comuni di Brescia e di Castenedolo (e chiamando in causa la Regione), si pongono, con
sintonia ideale e pure con un certo realismo. Con la sintonia che le impegna tutte intorno
a un obiettivo sentito necessario e comune, con il realismo che mette i puntini sulle i
degli interessi concreti. |
GIORNALE DI BRESCIA del 4 settembre 2002 Al convegno indetto dallo Sdi sullimpianto che dovrà sostituire lormai inadeguato Rigamonti Tifano tutti per il nuovo stadio Cavalli: «Serve una proposta concreta». Corsini: «Si faccia con capitali privati» Mentre a Roma, Gino Corioni discute e combatte la sua battaglia per fare vedere il Brescia ai tifosi bresciani, a Brescia lo Sdi indice un convegno per discutere circa un altro tema caldo legato alla... «visibilità» delle rondinelle: lo Stadio. Davanti ad un pubblico numeroso, presso il il circolo «Il parco» di San Polo, alla presenza di Ettore Fermi, presidente di Brescia Mobilità, del segretario provinciale dello Sdi, Dionigi Guindani, e del consigliere comunale dei Socialisti democratici Giuseppe Spalenza, nel dibattito dal titolo «Un nuovo stadio per Brescia» hanno preso la parola il presidente del Consiglio provinciale Alberto Cavalli, il sindaco di Brescia Paolo Corsini e quello di Castenedolo, Gianbattista Groli. Dopo lintroduzione di Fermi, che ha orgogliosamente rivendicato il ruolo di stimolo offerto storicamente dai socialisti democratici, che, arrivando al tema specifico, ha sottolineato linadeguatezza del Rigamonti e la sua vetustà e ricordato le varie soluzioni che negli anni si è cercato di fornire al problema, il dibattito vero e proprio ha preso le mosse sulla domanda posta dai padroni di casa: «Cè la volontà politica? Si avrà il nuovo stadio?». Aberto Cavalli ha offerto la disponibilità dellEnte che, per dirla con le sue parole, «temporaneamente amministra» ... «non solo a stimolare e sollecitare la creazione del nuovo impianto - ha affermato il presidente della Provincia - ma anche a porsi sul piano della verifica della compatibilità del progetto che riguarda il nuovo stadio con le questioni legate alla viabilità, alla mobilità e al trasporto pubblico locale. Senza trascurare per questo la valutazione dellimpatto della nuova struttura sul comparto commerciale e, non certo da ultimo, sullaspetto ambientale». La Provincia, per parola del suo stesso presidente, però non ha ancora potuto esercitare la sua funzione. «Devo dire - ha spiegato Cavalli - che sul mio tavolo non sono mai arrivati progetti precisi. Un ente, nella fattispecie quello che rappresento, non si muove se non sulla base di un piano concreto. Se uno dei Comuni che si è detto disponibile, o che si dirà disponibile in futuro, si rivolgerà a noi con un programma dettagliato e fattibile ci muoveremo per quanto nelle nostre competenze con la consapevolezza che il problema legato allo stadio è di stringente attualità e merita per questo il massimo dellimpegno». Impegno che non si traduce in esborso di denari pubblici per la creazione dello Stadio. «Visto il clima sarebbe assurdo pensare che sia la Pubblica amministrazione a doversi sobbarcare la spesa dellimpianto - ha concluso Cavalli -; logico invece credere che allente amministratore spetti larmonizzazione delle opere private con le infrastrutture pubbliche. Sono comunque fiducioso: sono convinto che il nuovo stadio verrà alla luce, che Brescia compirà un importante salto di qualità e che il nostro impegno giustificherà la scelta che gli elettori fecero ricadere sui di noi». Sullopportunità di «spostare» il Rigamonti concorda anche Paolo Corsini. Il sindaco di Brescia, ricordato il parere di Gianni Gei («lunica voce autorevole e discordante» ha detto al proposito) si è posto due domande al proposito. Dove piazzare il nuovo stadio? «Nel territorio comunale - ha detto - ci sono due soluzioni che comportano alcuni problemi. Mi riferisco alla zona sud-ovest della città, nella zona della Fiera, dove alta è comunque lincidenza dellurbanizzazione; e a sud-est nel parco delle cave dove ci sono sì un milione e 250mila metri quadrati di area, ma anche questioni da risolvere nei rapporti con i cavatori. Credo che sia opportuno pensare ad unarea extracomunale da individuare sulla base di un proficuo rapporto costi-profitti». Il sindaco, in sintonia con Cavalli, ripropone il tema dei capitali privati per la realizzazione del nuovo stadio. «Non credo che la città di Brescia - ha detto - accoglierebbe di buon grado lipotesi di spendere per costruire un nuovo impianto. Dovranno pensarci i privati, il Brescia Calcio. Una compartecipazione nelle spese che potrà portare ai benefici e alla crescita che sono nelle ambizioni della società di Corioni». Giambattista Groli, in chiusura, ha confermato la disponibilità del suo Comune... «Le condizioni affinchè si faccia uno stadio a Castenedolo - ha detto - ci sono tutte. Viabilità, trasporti e infrastrutture per integrarlo in un comparto di zona idoneo non mancano. Ciò che conta è che ci siano garanzie anche per noi». Pierpaolo Prati |
STADIO E SABBIA : LA POLEMICA TRA D.S. E L.N.
Nel corso di vari Consigli comunali tenutisi tra l'estate e l'autunno 2002, il Consigliere D.S. Bertolini ha più volte richiesto di dibattere l'argomento "Stadio del Montichiari" sotto varie forme. E' stato sempre stoppato dalla maggioranza che ha o abbandonato l'aula o controbattuto che l'argomento "non era ammissibile". Alla fine ha ottenuto solo un contrordine del giorno della Lega che evidenzia (a parere di quel Gruppo) come Bertolini sia fuori strada. Pubblichiamo a futura memoria il carteggio relativo per ogni eventuale approfontimento. |
L'ORDINE DEL GIORNO PROPOSTO DA BERTOLINI E NON AMMESSO Oggetto: Indirizzi al Sindaco ed alla Giunta per :
Premesso che :
Considerato che:
Visto che :
Rilevato che il piano economico finanziario che è servito per calcolare il piano di ammortamento degli investimenti, cambiando i termini economici complessivi se il valore economico della ghiaia è lasciato alle ditte che hanno vinto la gara, non può più essere considerato valido per un ovvia ragione; Il sottoscritto Consigliere comunale del comune di Montichiari sottopone all'O.d.g. del Consiglio Comunale l'approvazione del seguente ordine del giorno. Il Consiglio Comunale del Comune di Montichiari, riunitosi in seduta straordinaria il giorno 19 settembre 2002 alle ore 20,00 DELIBERA di impegnare il Sindaco e la Giunta Municipale :
Montichiari, 04/09/02 |
IL CONTRORDINE DEL GIORNO DEL GRUPPO LEGA NORD
ORDINE DEL GIORNO : NUOVO CENTRO SPORTIVO INTEGRATO VERIFICA DEL MATERIALE DI SCAVO Considerato:
Premesso :
Considerato:
Premesso:
PRENDE ATTO : CHE L'Amministrazione comunale optando per la concessione di lavori pubblici ha determinato un risparmio di oltre 2,5 milioni di che sono stati impegnati per altri interventi utili alla comunità monteclarense;
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LO STADIO DEL BRESCIA ANDRA' A CASTENEDOLO ? Dal Giornale di Brescia del 23/01/03 La società «Opera» di Cervati, Galeazzi e Faustini sè aggiudicata allasta, per 12.926.500 euro, 616.618 metri di superficie Acquistata larea per lo stadio a Castenedolo Adesso serve un accordo di programma fra Comune, Provincia e Regione Sei cerini consumati. Tre rilanci da 5mila euro luno.
Un prezzo finale di 12.926.500 euro. Così, in meno di venti minuti, si è conclusa
lasta pubblica con cui lIpab «Rossini» (che fa parte delle Istituzioni
bresciane di iniziative sociali) ha venduto in un unico lotto 616.618 metri quadrati di
area agricola attorno alla cascina Fenil Nuovo a Castenedolo. Da Bresciaoggi del 23/01/03 |
NUOVO STADIO, la LEGA NORD "CONTRO INIZIATIVE SPECULATIVE" Il consigliere Gianmaria Flocchini chiede alla Provincia di intervenire
Da Bresciaoggi del 29/01/03 |
DA BRESCIAOGGI DEL 6 MARZO 2003 |
CASTENEDOLO, Il RIGAMONTI-BIS E' PIU' VICINO - Brescia Calcio e Opera hanno illustrato le loro intenzioni agli amministratori del Comune dell'Hinterland e di Loggia, Broletto e Pirellone - Gino Corioni cede all'ottimismo : "Nel 2004-2005 conto di giocare lì" Tutte le istituzioni coinvolte hanno risposto all'invito di Gino Corioni ... l'esito della riunione sta in un comunicato stringato che parla di "proficua collaborazione istituzionale" ma sta soprattutto nel sorriso radioso del padrone di casa Corioni. ... L'incontro di ieri, peraltro, ha chiarito dettagliatamente competenze e procedure : alla Regione quelle relative al maxi-centro commerciale, alla Provincia la viabilità e la programmazione territoriale, al Comune di Castenedolo tutte le autorizzazioni urbanistiche e edilizie. Nei prossimi giorni si comincerà a discutere di ciò che sorgerà attorno allo stadio. Foto dal G.di Brescia del 6/3/03 LA SOLUZIONE-MONTICHIARI UFFICIALMENTE NON E' "MORTA" La soluzione del Rigamonti-bis che porta a Castenedolo avanza a grandi passi, eppure formalmente anche quella di Montichiari non è spenta. Il Comune bassaiolo, si ricorderà, era la prima scelta per lintervento dellaccoppiata Opera-Brescia Calcio: le aree erano quelle della Fascia doro, a nord della Goitese, addossate al confine di Castenedolo. Loperazione, però, è incappata nelle maglie di unindagine giudiziaria che ha investito il Comune di Montichiari, e sè incagliata. A quel punto Corioni e Cervati hanno vòlto lattenzione su Castenedolo. A Montichiari, però, sè fatto avanti un nuovo pretendente: "Terra Moretti", che ha avanzato un progetto di Giancarlo Marzorati su unarea di 785mila metri quadrati, a ridosso dellantica proposta della Fascia doro. In questo caso la procedura prescelta è il project financing. Ma con i diritti del Brescia puntati sulla ruota di Castenedolo, il progetto di Montichiari rischia di rimanere una scatola vuota. E la busta con lofferta non è ancora stata aperta. INTANTO IL PROGETTO PRENDE CORPO ... proprio in Provincia si apre la partita politicamente più delicata : la Lega (che in Broletto è al Governo) continua a dichiararsi contraria alla soluzione Castenedolo e a difendere la vecchia soluzione Montichiari (Comune a guida leghista). Un problema per la coalizione guidata da Alberto Cavalli, che non a caso è stato finora il più abbottonato nel pronunciarsi sullo stadio di Castenedolo. LA POSIZIONE LEGHISTA (dal G.diBrescia 8/3/03) Lega Nord: nuovo stadio un pretesto per costruire un centro commerciale DURA PRESA DI POSIZIONE DI FLOCCHINI Lega Nord contraria all'accordo raggiunto nel corso dell'incontro avvenuto nella sede del Brescia Calcio e che lascerebbe intravedere la realizzazione del Rigamonti-bis sul territorio comunale di Castenedolo. La presa di posizione assai critica viene da Giovanmaria Flocchini, consigliere regionale bresciano della Lega Nord, che ha commentato duramente la notizia. "Rilevo con amarezza - dice Flocchini in un comunicato diffuso dal gruppo regionale della Lega - come si sia svolto un incontro in un ambito del tutto privato, poiché la sede della società calcistica non ha nulla a che vedere con le più idonee sedi istituzionali dove sarebbe sicuramente pi· lecito discutere della questione. Va messa in evidenza inoltre l'inopportunità della presenza della società proprietaria del terreno, che fa sorgere il dubbio di un'opera permeata da criteri privatistici e non concepita secondo esigenze di interesse pubblico. E' necessario - prosegue Flocchini - che alle legittime aspirazioni imprenditoriali, la politica anteponga la difesa dell'interesse pubblico, tenendo ben presente che il territorio deve essere salvaguardato e non aggredito da politiche speculative che sono al di fuori da ogni logica. Va chiarito inoltre che i progetti finora presentati non hanno al momento ricevuto nessun tipo di approvazione né da parte della Regione né da parte della Provincia, che correttamente si sono limitate a prendere atto delle proposte. Mi sento anche in dovere di richiamare la Provincia - ha ribadito il consigliere regionale Flocchini - ad essere consapevole del proprio ruolo di coordinamento aprendo un tavolo provinciale a cui far sedere tutti i soggetti istituzionali interessati. La Lega Nord non vuole ergersi a difensore di questa o di quell'altra soluzione, e non vogliamo nemmeno incondizionati via libera a progetti senza il dovuto rispetto di tutte le regole della democrazia e della trasparenza." L'incontro, avvenuto mercoledì sera, aveva visto riunirsi al tavolo del presidente del Brescia calcio Gino Corioni il sindaco di Brescia Corsini, il sindaco di Castenedolo Groli, il presidente della Provincia Cavalli e l'assessore regionale Nicoli Cristiani |
COSA AVEVA DETTO IL VICESINDACO IL 20 LUGLIO 2002 |
Dopo la seguente frase pronunciata da Isacchini, presidente dell'A.C. Montichiari . "Proprio qualche giorno fa, in Regione Lombardia, la conferenza dei servizi ha dato il via libera definitivo per la costruzione del nuovo stadio e degli importanti campi di allenamento per la prima squadra e per un settore giovanile che non vogliamo assolutamente smantellare, come invece si sente dire in giro" ecco quanto dichiarò Boifava : "Anche laereo entrato nel Pirellone - ha precisato il vice sindaco di Montichiari, Boifava, che è anche assessore allo sport - ha frenato liter burocratico della pratica, ma ora possiamo dire che a settembre [2002] le ruspe finalmente entreranno in azione". |
BRESCIAOGGI del
27 marzo 2003 CORIONI : "ECCO PERCHE' IL BRESCIA VUOLE IL NUOVO STADIO A CASTENEDOLO" Il giornale pubblica una lettera del Presidente del Brescia Calcio che chiude ogni possibilità sul fatto che la società cambi parere " ...per quanto attiene la localizzazione dell'impianto (limitrofa alla città di Brescia, in prossimità di importanti svincoli stradali e vicinissima al casello autostradale di Brescia Est), la società Brescia Calcio, preso atto della disponibilità manifestate dalle Pubbliche Amministrazioni interessate alla realizzazione del progetto, tenuto conto delle indicazioni emerse dagli studi effettuati in tema di viabilità e impatto ambientale, anche rispetto alle esigenze dei residenti nel comparto, ritiene che il territorio individuato nel Comune di Castenedolo rappresenti un'ottima localizzazione per la nuova struttura.". Firmato : Brescia Calcio S.p.A. - Il Presidente Gino Corioni |
BRESCIAOGGI del
28 marzo 2003 NUOVO STADIO, OPERAZIONE TRASPARENZA Ma l'assessore Gelmini e segretario provinciale della Lega difende Montichiari Progettisti all'opera, lavorio diplomatico di raccordo tra gli enti locali a pieno ritmo ...(omissis) ... ma : Il Rigamonti-bis a Castenedolo sta incontrando due resistenze dichiarate : da un lato una parte della tifoseria della curva nord, che carica la vicenda di vecchie ruggini che la oppongono a Corioni, dall'altra la Lega. Il segretario provinciale del Carroccio Massimo Gelmini (che è anche assessore a Montichiari) difende a spada tratta la soluzione Montichiari. Lì "Terra Moretti" ha avanzato la proposta di un polo sportivo, commerciale e industriale su un'area di 785 mila metri quadri alla Fascia d'Oro a nord della Goitese. Ma la formula del project financing non interessa al Brescia Calcio : con quella, infatti, la società di via Bazoli è destinata ad avere l'impianto sportivo "solo" in concessione. ... (omissis) ... Quanto alle accuse di "manovre speculative", Corioni le ha respinte categoricamente. Sia a Montichiari (su una dimensione più ampia) sia a Castenedolo (su scala lievemente ridotta) l'operazione stadio si autofinanzia, senza gravare un euro sulle casse pubbliche, se c'è la possibilità di realizzare dell'altro. Strutture produttive e commerciali, come propone "Terra Moretti" a Montichiari, o una galleria commerciale come intende fare "Opera" a Castenedolo. Il Brescia Calcio ha già scelto. E la scelta di Corioni chiude la porta a soluzioni diverse da quella di Castenedolo. |
APRILE 2003
CORIONI E GROLI PRESENTANO IL PROGETTO DELLO STADIO A CASTENEDOLO
L'area da una foto aerea di BAMS (clicca x ingrandire)
Planimetria del progetto (nell'angolo in alto a destra la Fascia d'Oro) (clicca x ingrandire)
GLI ARTICOLI DELL'ECO DEL 3 MAGGIO 2003
Mentre le ombre della Magistratura paralizzano Montichiari COLPO GROSSO A CASTENEDOLO Si tratta dello Stadio del Brescia, la "Cittadella telematica per le attività sportive, commerciali, culturali, tecnologiche" che doveva sorgere a Montichiari e invece sarà costruita a Castenedolo Mentre il T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale, Sezione di Brescia) dispone un'ordinanza contro il Comune di Montichiari per il parere negativo espresso contro il Centro Commerciale nell'area ex-Valentini (Isola Verde), mentre la Giunta Rosa tiene inspiegabilmente negli armadi il progetto del mega Centro sportivo commerciale con lo stadio del Brescia, annunciato un anno fa, e già approvato dalla stessa giunta il 15 ottobre 2001, addirittura con l'impegno di "adottare politiche urbanistiche ed edilizie agevolatrici dell'intervento" (vedi Bresciaoggi, 7 aprile 2002), mentre cioè gli amministratori monteclarensi Rosa, Boifava e Gelmini giocano in pieno la loro credibilità su questa grande operazione che fortemente volevano o ancora vorrebbero, ma sulla quale sono stati estremamente avari di informazioni precise, a Castenedolo, sull'uscio di casa di Montichiari, si conclude in un solo colpo quel che Montichiari voleva sul proprio territorio, ma non ha saputo portare avanti con le dovute procedure e nel rispetto degli accordi assunti con gli operatori e con la Provincia. Insomma, gli amministratori leghisti di Montichiari regalano su un piatto d'argento all'amministrazione di centrosinistra di Castenedolo il progetto più ambizioso e più fortemente voluto della loro tornata amministrativa. E mentre nel comune di Montichiari dà perfino fastidio che i consiglieri comunali "pretendano" di vedere i progetti delle opere pubbliche, a Castenedolo si organizzano pubbliche assemblee con centinaia di cittadini per informarli delle scelte amministrative. Modi diversi di gestire il mandato democratico ricevuto dagli elettori. Intanto la popolazione di Montichiari si domanda se non sia venuto il momento che i loro amministratori, sindaco e vicesindaco per primi, non dicano finalmente come stanno le cose sulla vicenda dei campi di calcio. E magari anche su qualche altro problema importante sempre aperto. Red COSA PERDE MONTICHIARIVeniamo ora alla descrizione del progetto: saranno strutture che occuperanno solo per un terzo l'area interessata e sono divise in quattro grandi comparti 1 - Stadio di calcio da 25.000 posti a sedere, tutti numerati, con un parcheggio di circa 5000 posti auto.2 - Un comparto centrale che, rispettando completamente la tipologia costruttiva della cascina esistente, proporrà un albergo da 120 camere con annessa ristorazione, il recupero della cascina con Museo della Civiltà Contadina, un Centro culturale scientifico per l'università dello Sport.3 - Un grande centro di attività sportive, tempo libero, fitness.4 - Un centro Service e shopping- tempo libero-ludico ricreativo (multisale ecc...)Ora veniamo a quantificare quanto Castenedolo introiterà e di conseguenza quanto Montichiari ha perso.
Queste sono le cifre che testimoniano il malgoverno, la non professionalità e l'impreparazione; cifre e danni per la Comunità che saranno sommersi, come sempre, da spettacoli, spettacolini e manifestazioni, naturalmente gratuite per la popolazione, per cercare di intorpidire menti e coscienze. Oltre a questo saremo frastornati da una informazione pilotata, asservita al soldo di una sponsorizzazione più o meno nascosta, dove, quando va bene, compaiono mezze verità ma spesso è la bugia che la fa da padrone, dove vengono inaugurate a mezzo stampa opere ancora non finite e, se terminate lo sono spesso per meriti, fatiche e dedizione di chi è venuto prima, come sta accadendo per il Teatro Sociale... ma la misura è colma. Questi 36 miliardi di vecchie lire UNA TANTUM, più i 2 miliardi di vecchie lire ogni anno per l'ICI, persi per avere voluto seguire un iter progettuale che solo uno o due leghisti hanno capito peserà PER SEMPRE sulla Comunità di Montichiari. A questo punto è auspicabile che la magistratura porti a termine le indagini intraprese in modo che anche tutti i cittadini di Montichiari possano capire il perché lo Stadio del Brescia sia slittato qualche metro più a nord e cioè nel comune di Castenedolo. LO STADIO DEL BRESCIA CALCIO SI FARÀ A CASTENEDOLO Il nostro "celestiale" Presidente del Consiglio Comunale Sig. Rino Dell'Aglio, in una recente intervista ad un settimanale locale ha affermato: ..."non si può che tracciare un bilancio positivo di questi 4 anni amministrativi" ... sostenendo senza mezzi termini che la Lega Nord per l'indipendenza della Padania ha ben amministrato. Da qui si può ben comprendere il termine "celestiale" poco sopra usato; sì, perché solo chi ha la testa su un altro pianeta, nelle galassie del "nulla di fatto", nella inetta beatitudine di chi ha sempre la testa tra le nuvole, può pensare ed ardire di dichiarare che a Montichiari tutto va bene. Ma il nostro prode è in buona compagnia; il Sindaco G.Antonio Rosa in persona, anche lui, guardando alla metà del tempo amministrativo trascorso, ha affermato che è... "soddisfatto"... ignorando e mentendo probabilmente a se stesso e alla popolazione sul disfacimento di questi ultimi quattro anni. A tal proposito basti ricordare che il Centro Fiera del Garda ha perso credito nei confronti di tutte le realtà circostanti, creando un grave danno nell'indotto e ha cancellato dal suo calendario ben tre avvenimenti che erano classificati come fiere internazionali, che lo stadio Romeo Menti è ben lontano dal partire, che il velodromo non si sa se verrà costruito, che è stata svenduta con permute, ora oggetto di indagine, l'area Consorzio e che, dulcis in fundo, lo stadio del Brescia Calcio sarà costruito a Castenedolo, a 10 metri dalla Fascia D'Oro e a 700 metri dalla precedente ubicazione sul territorio Monteclarense. Tutto questo senza voler dimenticare il gravissimo deficit democratico che si è venuto a creare, lo scandalo delle nomine parentali, il marasma organizzativo tra i dipendenti comunali, la barzelletta del Piano Regolatore Generale e la vicenda della Commissione Edilizia (...si potrebbe continuare per molto ancora ). Nei giorni scorsi a Castenedolo si è tenuta una conferenza pubblica, cui hanno dedicato ampio spazio i giornali provinciali, il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport, dove il Sindaco G.Battista Groli, davanti ad una assemblea di oltre 300 persone, ha illustrato il progetto dello Stadio del Brescia Calcio. Una riunione splendida, che a Montichiari per il momento si può solo tentare di sognare, dove il primo cittadino di Castenedolo, coadiuvato dai tre architetti progettisti (Rovati, Abba, Marai), dal Vicequestore Dominici, dal Dott. Zaniboni, dal Dott. Cervati ha presentato nel dettaglio le strutture che hanno tenuto conto dei pareri e dei suggerimenti di studiosi, in campo nazionale ed europeo, riguardo al settore viabilistico e sulla questione dell'impatto ambientale. Il sindaco Groli, con una serie di riunioni fatte con maggioranza ed opposizione, ha studiato a fondo l'argomento per poterlo ..."governare e non subire" in modo che la localizzazione possa essere il meno traumatica possibile per la cittadinanza di Castenedolo. A tal proposito è necessario ricordare che lo stadio del Brescia Calcio con le relative strutture ricettive, commerciali e ludiche in generale sorgerà tra il confine di Montichiari e la costruenda strada statale SP. 19, risultando, di fatto, ben isolato dal resto del territorio di Castenedolo. A queste argomentazioni si aggiunge poi il fatto che dopo l'estate verrà presentato il Piano Territoriale per l'aeroporto: è chiaro che con l'operazione "Stadio di Brescia" la Comunità di Castenedolo... "ha già dato", come ha voluto sottolineare il Sindaco Groli, mettendo così al riparo il territorio da ulteriori sacrifici. Diversamente la stessa area, proprio nel contesto del Piano Territoriale dell'Aeroporto, sarebbe oggetto di edificazioni disordinate (hangar, capannoni ecc...) portando a Castenedolo un innegabile danno di immagine. Con lo stadio del Brescia Calcio la Comunità di Castenedolo si porrà all'attenzione nazionale per avere saputo gestire una operazione che per ora è unica nel suo genere. Da ultimo va rilevato che, per la prima volta, un'operazione gestita da privati consentirà la realizzazione di un'opera, lo stadio della Provincia di Brescia, per uso pubblico. La Redazione |
Il parere di Corsini
BRESCIAOGGI
del 16 maggio 2003 Lettera : "Sarà il nuovo, grande stadio «per Brescia»" .(omissis).. la scelta di realizzare il nuovo stadio a Castenedolo, oltre che il frutto di una libera decisione della Società Brescia Calcio e della Società Opera, è una scelta concertata e condivisa dal Comune di Castenedolo, dalla Provincia di Brescia e dalla Regione Lombardia, nonché dal Comune di Brescia. Su tale progetto, dunque, si sono incontrate le comuni volontà di diverse istituzioni, a diversi livelli, oltretutto di diverso colore politico in quanto espressione tanto del Centrodestra quanto del Centrosinistra. Un progetto di natura complessa - per le sue implicazioni, oltre che interistituzionali, economiche e territoriali - che ha avuto un iter pubblico e trasparente, sul quale però si è spesso registrato un eccesso di polemiche forzate, strumentali e soprattutto agitate da soggetti di chiaro riferimento politico. Mi chiedo: per quale motivo sul ventilato progetto di realizzare il nuovo stadio a Montichiari non furono sollevate particolari obiezioni in sede politica? Cosa differenzia, unicamente in termini di localizzazione, lipotesi Castenedolo da quella di Montichiari, sposata entusiasticamente - ricordo a tale proposito una conferenza stampa ad hoc - dal sindaco di Montichiari Rosa e dal presidente della Provincia Cavalli? ...(omissis)... Paolo Corsini |
La replica di Cavalli
BRESCIAOGGI
del 23 maggio 2003 Lettera : Stadio e treni, replica Cavalli Signor direttore, nei giorni scorsi, il sindaco Paolo Corsini, impegnato nella campagna elettorale, ha inviato una lettera alla sua rubrica, pubblicata il 16 maggio, nella quale affronta alcune questioni (nuovo stadio di calcio e ferrovia Alta Capacità) che riguardano anche le competenze della Provincia di Brescia, con alcune affermazioni inesatte che corre l'obbligo di correggere, anche perché hanno già generato equivoci tra i cittadini. Mi riferisco, dunque, al tema del nuovo stadio a Castenedolo, che l'on. Corsini definisce frutto di una libera decisione della società Brescia Calcio e della società Opera, concertata e condivisa - cito testualmente - dal Comune di Castenedolo, dalla Provincia di Brescia, dalla Regione Lombardia, nonché dal Comune di Brescia. Riteniamo a tal proposito, forti anche di due delibere votate dal Consiglio provinciale, che sia innanzitutto necessario costruire uno stadio nuovo, perché l'attuale appare non più adeguato per ragioni di sicurezza, di insufficiente spettacolarità, per erronea collocazione - il Rigamonti è al centro di un quartiere urbano e lontano dalle grandi vie di comunicazione - ma non posso accettare le dichiarazioni del Sindaco che mirano solo a legittimare scelte (oppure non scelte) dell'Amministrazione comunale di Brescia. La Provincia non ha affatto condiviso un progetto che non conosce perché nessuno ne ha chiesto il parere. Certamente, è opportuno un nuovo stadio che consenta, tra l'altro, a tutti di stare comodamente seduti e riparati dalla pioggia e che permetta ai nonni di accompagnare serenamente i nipotini. Ma questa non è una struttura che possa essere imposta dall'alto. É necessaria la proposta ufficiale e convinta di un'Amministrazione comunale e in tal caso la Provincia eserciterà il ruolo che le spetta, ovvero la verifica del progetto sotto vari aspetti: viabilità, trasporto pubblico, impatto sull'ambiente, «peso» di eventuali strutture commerciali connesse. Non ci sottraiamo al confronto con alcun sindaco, anche della città capoluogo, che intenda realizzare lo stadio sul suo territorio, consapevoli che la questione va affrontata sotto l'aspetto delle compatibilità tecniche e non certo dei pregiudizi politici. ...(omissis)... Alberto Cavalli Presidente Provincia di Brescia |
Ed allora Castenedolo ufficializza l'accettazione dello stadio
BRESCIAOGGI
del 27 maggio 2003CASTENEDOLO.
Il Consiglio ha approvato a maggioranza il progetto
Semaforo verde allo stadio
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BRESCIAOGGI del 6 giugno 2003 Dopo il no in Consiglio CASTENEDOLO : "ECCO PERCHE' LA LEGA SI OPPONE ALLO STADIO" di Francesco Di Chiara Lo stadio virtuale si sta trasformando in unarena
politica. La Lega Nord di Castenedolo risponde colpo su colpo in merito ai problemi legati
alla costruzione dellinfrastruttura sportiva destinata a ospitare le partite del
Brescia. Tutto nasce dalla decisione favorevole presa a maggioranza in consiglio comunale
lo scorso 26 maggio: una delibera che ha dato via libera alla creazione di una
«cittadella dello sport». Dopo essere stato accusato di «non chiarire la sua
posizione», il Carroccio motiva il suo voto «pacatamente contrario». Una presa di
posizione in linea con quella anticipata a dicembre dal consigliere leghista Guerrina
Bettini sul periodico comunale «Castenedolo Oggi». «E fondamentale per
unAmministrazione Comunale, capire il principio di sostenibilità di sviluppo del
territorio, bene non riproducibile, da salvaguardare per le generazioni future - ha
scritto la Bettini -. La Lega Nord non è contraria in via di principio al progetto ma
chiede che vengano presi in attento esame i benefici e i disagi. Un atteggiamento
responsabile che non può essere tacciato di qualunquismo». |
MA INTANTO SEMBRA CHE PROVINCIA E REGIONE LATITINO ...
Giornale di Brescia del 9 agosto 2003 Il sindaco Groli e il presidente
Corioni lamentano un rallentamento delle procedure Si attendono i nomi della Regione e della Provincia alla Conferenza dei servizi di Tonino Zana Il sindaco di Castenedolo non ci sta al silenzio - al silenzio che si trasforma in lentezza - allungando i tempi di avvicinamento al nuovo stadio di calcio, al complesso per la «realizzazione di una cittadella telematica per le attività sportive, commerciali, culturali, tecnologiche in comune di Castenedolo...», come recita la delibera approvata dal Consiglio comunale il 26 maggio scorso con una maggioranza larga, di 16 a 4. «Polo e Ulivo daccordo - precisa il sindaco Giambattista Groli - contraria, senza particolare ostinazionie la Lega Nord...». Il sindaco Groli è preoccupato per il «silenzio-lentezza» di Provincia e Regione, perchè non gli sono ancora stati comunicati i nominativi dei responsabili dei procedimenti regionali e provinciali, come prevede la legge. Senza questi due nomi non può convocare la Conferenza dei Servizi da cui scaturisce lAccordo di Programma, che, di per sè, rappresenta la variante al Piano regolatore, e, dunque, consente la firma del sindaco Groli per le concessioni edilizie. Non ci sta a questo «silenzio- lentezza», il sindaco Groli, e non ci sta il presidente del Brescia Calcio, Gino Corioni. La preoccupazione del presidente arriva via mare, lungo il cra cra del suo telefonino. In ferie in crociera, il presidente Corioni è tradotto in simultanea dai suoi consulenti. Gli «uomini del presidente» ci informano che la società Brescia Calcio «è grata al sindaco Groli, ancora una volta, per aver mantenuto fede ai principi ispiratori del nuovo stadio in seguito agli incontri avvenuti nella sede della società e alla assemblea pubblica al cinema Ideal di Castenedolo, davanti a centinaia di cittadini. Auspica che la stessa solerzia sia manifestata dalla Provincia e dalla Regione. Il timore del presidente Corioni è che burocrazie e qualche interesse di parte possano arrugginire le procedure, rallentare i tempi per avvicinarsi alla costruzione del nuovo stadio del Brescia. Lentezza ancora più grave in questo momento con il calcio nella bufera delle indagini; quando, invece, la notizia di uno stadio in costruzione, per la prima volta in Italia di proprietà di una squadra di calcio, darebbe fiducia ai cittadini e ai cittadini sportivi». Ceravamo, al cinema Ideal di Castenedolo, la sera del 15 aprile, abbiamo assistito alla protesta dei tifosi della Curva nord, comparsi improvvisamente sugli "spalti" del cinema a contestare la posizione del nuovo stadio; daccordo sullo stadio nuovo, ma non a Castenedolo. E, più significativamente, abbiamo assistito al consenso popolare ragionato di centinaia di cittadini di Castenedolo riguardo allopportunità e alla necessità di guidare il destino di sviluppo socio-economico della Fascia dOro, area particolarmente felice per la ricchezza viabilistica e infrastrutturale, in buona parte già realizzata, in buona parte ancora da realizzare. «Riassumendo le posizioni politiche e popolari sul nuovo stadio - sintetizza il sindaco Groli - non comprendiamo certe lentezze, visto che la Provincia, la Regione, il comune di Brescia e il comune di Castenedolo si sono dichiarati favorevoli alla costruzione del nuovo stadio...». Lo stadio, inizialmente, doveva sorgere sul territorio di Montichiari, a un chilometro di distanza dallattuale posizione. Stessa terra, stesso ambiente, stessa situazione urbanistica. Stesso nome della zona: Fascia dOro. Cambia il nome del sindaco e della giunta, di qua Castenedolo, di là Montichiari. Lo stadio doveva nascere a Montichiari. Poi, difficoltà di varia natura hanno rallentato procedure e progetti. A quel punto il presidente Corioni e la Società Opera si sono rivolti a Castenedolo, il vicino di casa. Per una questione di concretezza. E per spirito di concretezza, ora, il sindaco Groli e il presidente Corioni lanciano lallarme. In mezzo, le attenuanti delle elezioni al calor bianco, appena passate e le ferie al calor bianco in cui siamo immersi. Verrebbe da dire: alla prima pioggia, avanti con la convocazione della Conferenza dei Servizi, convinti che i due uomini della Provincia e della Regione, allora, saranno già in viaggio. E i tempi, quando si ascolterà il primo urlo da gol dello stadio? Siamo qui per questo. Facciamo due conti con larchitetto Abba e il sindaco Groli: mettiamo che alla prima pioggia arrivino i due uomini nominati dalla Provincia e dalla Regione, mettiamo, quindi di incominciare a riunire la Conferenza dei servizi. Ci sarà da lavorare fino a primavera, strade, ambiente, compatibilità ecc. Prima dellestate via libera ai primi camion per le urbanizzazioni. Siamo alla fine del 2004. Una volta tenuto a freno il diavolo di ogni attività, si può ragionevolmente credere che fra il tardo 2007 e il primo 2008 allo stadio nuovo Baggio farà il primo gol. Baggio avrà 42 anni e giocherà magnificamente. Ultimo appunto di Groli e Abba per il presidente Formigoni: siccome ella, presidente, ci tiene ad avere Milano come capitale dei giochi olimpici del 2010, tenga presente che il nuovo stadio di Brescia sarà a disposizione con strade, autostrade e aeroporto appena fuori. Tenga presente. |
BRESCIAOGGI del 5 settembre 2003,
articolo di Giorgio Sbaraini BRESCIA, STADIO DI NECESSITA' ..... Osserva, valuta, scarta [il giornalista sta facendo la storia della ricerca della possibile collocazione del nuovo stadio del Brescia calcio- ndr] discuti e tratta con gli enti locali interessati, alla fine, dopo un tentativo a Montichiari sul quale è opportuno stendere un velo pietoso (per carità di patria: si usadire così) l'area è individuata in zona Fascia d'Oro in comune di Castenedolo. ecc. ecc. |
LA SERA DEL 27 NOVEMBRE 2003 IN CONSIGLIO COMUNALE ...
Al punto 8 del C.C. c'era : "Revisione delle scelte programmatorie
sugli impianti sportivi destinati al giuco del calcio di via Falcone" mentre al punto
17 figurava l'ordine del giorno proposto dal PPM avente per oggetto "Costruzione del
nuovo stadio del gioco del calcio a Montichiari". Quest'ultimo punto è stato
rinviato data la tarda ora (l'1 di notte) ma di fatto risultava già compromesso dalle
scelte fatta dalla maggioranza (astenuti tutti gli altri Gruppi) sul citato punto 8. Infatti il Sindaco rammentava la vicenda dello stadio del Montichiari a partire dal 1999, anno dell'insediamento della Aministrazione Rosa, quando si trovò a dover fronteggiare con urgenza interventi sul vecchio stadio "Romeo Menti" onde affrontare il campionato di C2. Il progetto del nuovo stadio in via Falcone, accanto al Palageorge, risultò nel novembre tale da necessitare di un finanziamento di oltre 7 miliardi di lire. Di fronte a tale ipotesi l'Aministrazione avviò le pratiche per un project financing. Ma - ha detto il Sindaco - ora penso che non sarebbe da "buon amministratore" spendere i quasi 3 miliardi di lire che comunque anche il nuovo progetto richiederebbe anche a fronte della "crisi del calcio e dato che al Menti la domenica ci saranno sì e no 250 spettatori". Servono comunque i campi di allenamento, di cui uno in sintetico ed è il caso di far partire intanto questi campetti. In conclusione - ha detto Rosa - farò venire un tecnico della FIGC per sapere una volta per tutte cosa serve al vecchio stadio per essere omologato per la C2. Deciderò il da farsi quando saprò i costi e se conviene o meno mettere soldi nel vecchio o fare il nuovo stadio. Nel frattempo l'ATI (associazione temporanea d'imprese) formata da A.C.Montichiari, Turra impresa edile e Caleppio Scavi, si è dimostrata disponibile a modificare gli interventi anzichè procedere con l'affidamento di cui al projet financing. Casella per F.I. si è dichiarato deluso e ha ritenuto di dire che la questione stadio mostra il fallimento di questa Amministrazione; ha chiesto di chiudere ogni rapporto con l'ATI e di procedere speditamente nel valutare il da farsi stante la situazione in essere. Tosoni per il PPM ha chiesto di tornare al vecchio originale progetto (delibera del C.C. del 25/10/98) in cui il Comune finanziava per intero il nuovo stadio e i campetti annessi. Si tenga conto che il Comune ha già in cassaforte 2.650 milioni di lire. Bertolini per i DS ha ritenuto incredibile la motivazione della "crisi del calcio" per fermare la procedura del project financing che, del resto, era stata a suo tempo negata dal Sindaco. Sta bene ora dividere le decisioni tra cessazione del project financing e avvio di una diversa progettazione. Non è però il caso di fare rappezzi al "Menti". Non era meglio - ha detto Bertolini - fare un accordo per realizzare lo stadio del Brescia Calcio sul territorio di Montichiari e far sì che quello stadio fosse utilizzato anche dal Montichiari ?
Come detto alla fine la "revisione delle scelte programmatorie", che di fatto allontanano la realizzazione del nuovo stadio del Montichiari, è stata approvata con i soli voti della Lega. |
GIORNALE DI BRESCIA del 29
novembre 2003
Ieri, larchitetto Vaccari, un tecnico della Figc, la Federazione italiana gioco
calcio, un uomo che quando parla di campi di calcio e questioni annesse sa cosa dice, è
arrivato a Montichiari per vedere se è possibile «recuperare» il vecchio stadio Romeo
Menti (attualmente non più adatto a ospitare partite del Montichiari Calcio, che milita
in C2), oppure se, come era stato deciso un paio danni fa, si dovrà per forza
procedere con la costruzione di un nuovo campo di calcio, che dovrebbe, o solo potrebbe,
nascere in via Falcone, vicino al PalaGeorge. La questione del nuovo stadio (attenzione:
non stiamo parlando di quello del Brescia Calcio, che verrà realizzato a Castenedolo, ma
di un altro) laltra sera è stata nuovamente dibattuta in Consiglio comunale, per
via del nono punto allordine del giorno: «Revisione delle scelte programmatorie
sugli impianti sportivi destinati al gioco di calcio di via Falcone». Sentiamo cosa
cera da «rivedere» direttamente dalle parole del sindaco Gianantonio Rosa. «Da
tempo - dice Rosa - ci siamo attivati per costruire, in via Falcone, un nuovo stadio
capace di ospitare la locale società di calcio: progetto preliminare approvato, progetto
esecutivo presentato eccetera. Ultimamente, però, ho avuto dei dubbi. Ad esempio: visto
che le partite sono seguite da 250-300 spettatori, vale la pena di spendere qualche
milione di euro per realizzare un nuovo campo di calcio?». Nei mesi scorsi, continua Rosa
«ho interpellato alcuni tecnici per vedere se era possibile rimettere in sesto il vecchio
Romeo Menti. Ho avuto tante risposte diverse: bisogna fare questo, no bisogna fare quello,
sì però bisogna fare anche questaltro...». Insomma, un ginepraio di soluzioni una
in contrasto con laltra. Così ho deciso di far intervenire, direttamente da
Firenze, un tecnico della Figc, al quale ho chiesto di dirci, con chiarezza, cosa serve
per far sì che il Romeo Menti possa continuare ad essere utilizzato dal Montichiari
Calcio. Se il tecnico della Figc dirà che non si può fare niente, passeremo al nuovo
stadio. Se invece dirà che, con qualche intervento, potremo rimettere in sesto il vecchio
campo di calcio, affiderò ai nostri tecnici il compito di tradurre il pratica ciò che
larchitetto Vaccari chiede. Poi valuteremo: se sarà conveniente seguiremo quella
strada; altrimenti torneremo al progetto del nuovo stadio». Ieri mattina, dicevamo,
larchitetto Vaccari ha fatto un sopralluogo. Con precisione sappiamo cosa ha detto;
sappiamo, però, che ha lasciato aperto uno spiraglio per il rinnovo del vecchio Romeo
Menti. Nei prossimi giorni, dunque, la palla dovrebbe passare ai tecnici di fiducia del
sindaco, poi, dati alla mano, lAmministrazione comunale farà la scelta definitiva.
Le opposizioni non hanno fatto mistero di preferire un nuovo stadio alla sistemazione del
vecchio e glorioso Romeo Menti. |
MA BRESCIAOGGI DEL 5 DICEMBRE 2003 SCRIVE :
La squadra spende capitali per gli allenamenti in
trasferta. Di questo passo cè addirittura il rischio che si possa chiudere Montichiari, il calcio cerca casa Corsa contro il tempo per adeguare lo stadio alle prescrizioni della Figc di Nello Scarpa |
Lettera sullo stadio del
montichiari Comunicato stampa dell'11-12-03 Portiamo il nostro contributo alla vicenda Nuovo Stadio di calcio del Montichiari. Anziché chiedere scusa ai suoi concittadini per non essere riuscito per oltre cinque anni a risolvere il problema dello stadio, Il sindaco, nell'ultima riunione del Consiglio Comunale, ha sostenuto, con grande fervore, la sua inutilità. Ripercorriamo velocemente la storia. Pur con in "tasca" 4,5 miliardi stanziati dalla vecchia amministrazione per la costruzione di una nuova struttura, il Primo Cittadino, appena insediato -1999- se la prende comoda. Solo nel 2001, dopo aver già speso parecchio denaro per migliorie al R. Menti, propone la costruzione di uno stadio attraverso la compartecipazione economica dei privati. Si arriva così alla quantomeno discutibile assegnazione dell'appalto ad un'associazione d'imprese (capofila l'A.C. Montichiari) e al più che discusso progetto di un campo incassato a meno sette metri. Da allora, nonostante la contorta acquisizione dei terreni intorno al Palageorge, abbiamo assistito solamente ai ripetuti annunci di inizio dei lavori. Ora, a fine novembre del 2003, la folgorante illuminazione: lo stadio non serve più. C'è la crisi del calcio, delle sponsorizzazioni, ci sono pochi spettatori ogni domenica. Da vero incantatore di serpenti il Sindaco si dichiara disposto a far costruire uno o due campetti per i ragazzi, ma non lo stadio per la prima squadra. Preferibile, a suo avviso, spendere un altro miliardo per mettere qualche altra pezza al Romeo Menti. La nostra posizione è presto detta: occorre costruire uno stadio minimale, adatto alla serie C, nell'area destinata dal PRG alle strutture sportive con accanto, come previsto, due campetti per allenamenti e partite delle squadre minori. In questo modo non si sprecano risorse economiche nel vecchio stadio (ormai obsoleto per varie ragioni) e si possono utilizzare i servizi del nuovo stadio anche per gli incontri sui campi minori, senza doppioni. Se si segue la logica ultra riduttiva del Sindaco non si capisce perché siano stati spesi oltre 6 miliardi di lire per la sistemazione del Teatro Sociale quando a fruirne saranno solo trecento persone, o perché sia intenzione della Giunta spendere più di 2 miliardi per l'abbellimento di Piazza Treccani quando è già discreta nella forma attuale. Montichiari, che ha strutture di livello in tutti i settori, è più che carente in tema di strutture per il calcio. Riteniamo utile colmare questa lacuna proprio per essere all'avanguardia in ogni campo. In questo modo si incoraggia anche la locale squadra di calcio, militante in C2, a perseverare negli sforzi tesi a mantenere posizioni sempre più brillanti. Solo se si ha una compagine ad alti livelli riusciamo a coltivare l'interesse dei ragazzi verso il calcio, attratti dalla prospettiva di esordire in una squadra di professionisti. Dopo aver perso in malo modo la realizzazione dello stadio del Brescia sul nostro territorio, con pesanti negative ricadute economiche, non va sprecata anche l'occasione di risolvere nel modo migliore anche la vicenda del campo di calcio per l'A.C. Montichiari. Felice Garzetti portavoce della Margherita di Montichiari Alessandro Ferrari segretario dei Democratici di Sinistra |
L'ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL C.C. SU PROPOSTA DI CASELLA
Il Sottoscritto CASELLA GIUSEPPE consigliere
Comunale a nome proprio e dei partiti di Forza Italia ed Alleanza Nazionale a norma
dell'art.68 del vigente Regolamento Comunale presenta il seguente ordine dei giorno avente
ad oggetto: "INDIRIZZI AL SINDACO ED ALLA GIUNTA MUNICIPALE SULLE SCELTE DI PROGRAMMAZIONE PER GLI IMPIANTI SPORTIVI DESTINATI AL GIOCO DEL CALCIO". Premesso:
Il Consiglio Comunale del Comune di Montichiari riunitosi in seduta straordinaria il giorno........................ alle ore............ DELIBERA di impegnare il Sindaco e la Giunta Municipale a:
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MA LA LEGA DICE NO ALLO STADIO DEL BRESCIA A CASTENEDOLO...
Giornale di Brescia del 5 febbraio 2004
No al nuovo stadio a Castenedolo e a Montichiari. La Lega Nord esplicita la sua posizione ufficiale alla vigilia dellincontro informale che di oggi in Regione al quale parteciperanno il presidente della Provincia, Cavalli, il sindaco di Castenedolo, Groli, il sindaco di Brescia Corsini e il presidente del Brescia Calcio Corioni. I motivi della contrarietà leghista sono stati illustrati dal consigliere regionale Giovanmaria Flocchini e dal coordinatore provinciale Massimo Gelmini. Secondo i rappresentanti della Lega Nord «larea della Fascia doro è già al centro di un grande programma infrastrutturale che comporterà un notevolo impatto ambientale, sarebbe inaccettabile aggiungere anche uno stadio con tanto di centro commerciale». Tanto più che, come ha ricordato Gelmini «il Consiglio provinciale attraverso un emendamento al Piano territoriale di coordinamento ha previsto che nel Bresciano non possono essere costruiti nuovi centri commerciali». Insomma nella Fascia doro spazio per lo stadio non cè, «se è vero come sembra - ha proseguito Gelmini - che ci sono progetti per allungare la pista dellaeroporto. A quel punto lo stadio sarebbe a ridosso delle pista e quindi non a norma». Cè poi la necessità che in questa stessa area dovrà sorgere la fermata dellAlta capacità, «indissolubilmente legata - ha chiarito Flcchini - al futuro dello scalo aeroportuale e dei collegamenti per la nostra Provincia». Per queste ragioni la Lega chiede alla Provincia e al suo presidente di prendere una posizione chiara «senza farsi influenzare da pressioni politiche ed economiche di chi vuole lo stadio a Castenedolo». Ma lappello lanciato da Gelmini è rivolto anche allintera Casa delle libertà: «Vorremmo capire la posizione di alcuni rappresentanti del Polo che in questo momento rivestono un dubbio ruolo come Vigilio Bettinsoli: consulente del Brescia Calcio e membro del consiglio damministrazione dellaeroporto Catullo». Giovanmaria Flocchini ha poi ricordato le parole di Corioni che ha minacciato di lasciare la presidenza del Brescia in caso di mancato avvio dei lavori per lo stadio. «Non si riesce a capire cosa potrebbe guadagnare il Brescia da un nuovo stadio. Ho limpressione che Corioni voglia mettere le mani avanti in un momento in cui il Brescia, come molte altre società di calcio, sta attraversando una fase economica molto difficile». Carlo Muzzi
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Bresciaoggi del 5 febbraio 2004 I vertici provinciali del partito bocciano il progetto
del nuovo impianto sportivo-commerciale nella zona di Castenedolo di Eugenio Barboglio Regione, oggi summit con lassessore Moneta Colpo di acceleratore o soltanto una delle tante
puntate che ancora vedremo scorrere sulla vicenda stadio del Brescia Calcio alla Fascia
dOro, in territorio di Castenedolo? Chissà, di sicuro però lincontro di oggi
pomeriggio in Regione tra lassessore Alessandro Moneta e i firmatari
dellaccordo di programma è destinato a far uscire il dibattito dallempasse in
cui sera impantanato. |
MA LA PROVINCIA IN CONFERENZA DI SERVIZIO IN REGIONE DICE DI SI'
Giornale di Brescia del 6 febbraio 2004
Stadio, il primo «via libera» Se non è un «via libera», poco ci manca. Quella di ieri potrebbe risultare una data importante per il nuovo stadio del Brescia Calcio, alla Fascia dOro di Castenedolo. Nel pomeriggio, infatti, nella sede milanese dellAssessorato regionale allUrbanistica e Territorio, è stato avviato il tavolo istituzionale che dovrà discutere il progetto, affrontare i problemi urbanistici e ambientali ad esso connessi e valutare le cosiddette «criticità», sempre in rapporto al territorio e alle infrastrutture collaterali. Infrastrutture di non secondaria importanza per tutta la provincia: si tratta dellaeroporto DAnnunzio, la cui area confina con quella acquistata dalla società Opera per realizzare lo stadio; della futura stazione della linea ferroviaria ad Alta capacità inserita nel progetto del Corridoio 5 europeo che dovrebbe collegare Lione a Kiev; del prolungamento da Ospitaletto a Castenedolo della strada Provinciale 19 (la cosiddetta «corda molle»). Ieri a Milano, ospiti dellassessore regionale allUrbanistica e al Territorio, Alessandro Moneta, che a sua volta aveva ricevuto la delega dal presidente, Roberto Formigoni, si sono riuniti il sindaco di Castenedolo, Giambattista Groli; lassessore allo sport della Provincia, Alessandro Sala; il suo collega allUrbanistica del Comune di Brescia, Mario Venturini; il presidente di Opera, Umberto Cervati; il presidente del Brescia, Gino Corioni; il consulente del Brescia, nonchè membro del consiglio di amministrazione dellAeroporto DAnnunzio, Vigilio Bettinsoli; larchitetto progettista Mario Abba. Dalla riunione è emersa la volontà comune di realizzare lo stadio e le strutture collaterali (centro commerciale in primis). Le questioni da valutare sono tante e verranno affrontate una alla volta nella serie dincontri previsti a cominciare dalle prossime settimane: incontri che vedranno i componenti il tavolo istituzionale (Comuni di Castenedolo e Brescia, Provincia e Regione; esclusi dunque i soggetti privati) confrontarsi con gli enti cui fanno capo le strutture delle aree collaterali allo stadio. Da Enac (Ente nazionale aviazione civile) ed Enav (Ente nazionale assistenza volo), istituzioni che disciplinano tutto ciò che concerne il volo civile nel nostro Paese; a Tav (Treni Alta velocità); ad Autostrade Centro Padane, cui fa capo la strada Provinciale 19. Prima di diramare il calendario degli incontri, la Regione effettuerà una ricognizione interna per valutare quali siano le priorità nellambito delle criticità. Una volta individuato il quadro preciso della situazione, sarà peraltro più facile anche per i progettisti (Massimo Marai e Giorgio Rovati, oltre ad Abba) ritoccare il disegno iniziale che, come è già stato detto più volte in passato, devessere rifatto alla luce del passaggio dellAlta velocità ferroviaria nella zona nord del terreno acquisito da Opera e dellampliamento dellaeroporto DAnnunzio nella zona sud. Dalla riunione milanese è emersa la volontà delle istituzioni di realizzare lo stadio, «fondamentale» per il Brescia (giorni fa il presidente del sodalizio azzurro arrivò a minacciare le dimissioni, nellipotesi lo stadio non si potesse più fare) e sulla cui urgenza hanno sostanzialmente convenuto i rappresentanti degli enti pubblici. Compresa la Provincia, che vive la situazione più delicata per via del «no» pronunciato a chiare lettere (lultima volta laltro ieri) dalla Lega Nord, che fa parte della coalizione che regge le sorti del Broletto. A lettere altrettanto chiare, Alessandro Sala, delegato dal presidente Alberto Cavalli a rappresentare la Provincia nella riunione di ieri, ha fatto capire che lente del quale è assessore allo sport «tifa» per la realizzazione dellimpianto. «Lo stadio, come problema da risolvere, è diventato adulto - ha dichiarato -. Sono ventanni che ne sento parlare. Credo che per lattuale qualità dello spettacolo calcistico che il Brescia offre, la squadra e la società di Corioni abbiano bisogno di uno stadio nuovo. La Provincia farà di tutto perchè, valutata attentamente la situazione e analizzate le criticità, il progetto si possa compiere. È importante, a questo proposito, che sia stato costituito un tavolo istituzionale per risolvere la questione. Perchè lo stadio per il Brescia è indispensabile e non è più procrastinabile». Il primo passo è stato compiuto. Liter burocratico dovrebbe durare un anno, un anno e mezzo al massimo. Ragion per cui, i lavori potrebbero iniziare nella seconda metà del 2005. Salvo complicazioni, naturalmente. ro. be.
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Bresciaoggi del 6 febbraio 2004 In Regione si è riunito il tavolo tecnico: il progetto di Castenedolo
ha ottenuto il primo via libera, ma resta lincognita leghista di Filippo Poletti Sala: «Tutto bene». E sulla Lega: «Sarà la
politica a venirne a capo» |
LA LEGA MINACCIA LA ROTTURA IN PROVINCIA SE SI DARA' IL SI' ALLO STADIO
Giornale di Brescia del 7 febbraio 2004
La Lega Nord mette i paletti ad uno stadio basato sul business commerciale, collocato, dice, in un labirinto di infrastrutture incompatibili, lAlta Velocità, laeroporto, innesti autostradali e di strade di grande corso. La Lega Nord ieri ha alzato il tono sul no ad uno stadio sorretto da affari commerciali e in unarea incompatibile, dopo che, il giorno precedente, giovedi, a Milano, si erano trovati lassessore regionale Moneta, lassessore provinciale Sala, il sindaco di Castenedolo, Groli, il presidente di Opera, Cervati (costruttore dello stadio ipotizzato nellarea di Castenedolo), il consulente del Brescia e consigliere dellaeroporto DAnnunnzio, Bettinsoli, lassessore al Comune di Brescia, Venturini. E, ultimo, ma certamente non ultimo, il presidente del Brescia, Corioni. La Lega Nord bresciana, ieri mattina, a mezzogiorno ha convocato una conferenza stampa urgente dopo aver appreso dai mass media che nella riunione milanese, a proprio parere, non erano state mantenute le deliberazioni in sede politica ed amministrativa, votate e approvate in Consiglio provinciale. In campo è entrato direttamente il segretario provinciale della Lega Nord, Massimo Gelmini, accanto a lui il consigliere provinciale, Giovan Maria Flocchini. Gelmini: «Lo diciamo per lennesima volta: la Lega è favorevole ad uno stadio nuovo. Ma, nello stesso tempo, la Lega Nord è contraria alla nascita di uno stadio sorretto dalle risorse di un business commerciale. Lo stadio non va bene a Montichiari e lo stadio non va bene a Castenedolo. La nostra posizione è corretta, in linea con le deliberazioni assunte dal Consiglio provinciale. Allora, recentemente, il Consiglio provinciale, allunanimità, ha approvato una delibera nella quale dice no alla costruzione di altre mega strutture commerciali sul territorio bresciano. Secondo: sempre il Consiglio provinciale ha detto no ad uno stadio messo in unarea critica come quella di Castenedolo, passata da infrastrutture pesanti, che compromettono una virtuosa collocazione dello stadio. Che senso ha uno stadio passato dallAlta Velocità, su unarea aeroportuale, tagliato da nessi stradali e autostradali pesantissimi. Comunque, il no della Provincia è recente, preciso e condiviso. Chi, adesso, nella Casa della Libertà furbeggia sulla necessità di fare lo stadio a Castenedolo, dopo aver votato in un certo modo in Consiglio provinciale, sta giocando alle elezioni, in modo ipocrita, però...». Dunque, cosa significa, chiediamo a Gelmini e a Flocchini, questa riunione milanese? «Significa che i rappresentanti dellAmministrazione provinciale presenti a quella riunione - hanno detto Gelmini e Flocchini - hanno parlato a titolo personale. Significa che noi, anche rispetto a quella riunione, chiediamo una verifica urgentissima ai partners della maggioranza. Ma, ripetiamo, a scanso di equivoci, di furbizie varie: noi siamo per la costruzione dello stadio...». Flocchini: «La riunone milanese devessere stata una chiacchierata, niente più che una chiacchierata. Lo stadio a Castenedolo non si può fare perchè abbiamo detto no ai mega centri commerciali e no alla compatibilità dello stadio con le altre grandi infrastrutture presenti e avanzanti. Su queste questioni fondamentali misureremo la tenuta dellalleanza...». Dunque, Montichiari ha rinunciato alla costruzione dello stadio, dopo che, ha dichiarato ancora Gelmini, la Provincia e la Regione avevano ritardato le risposte alle domande dellAmministrazione comunale monteclarense; dopodichè, dicono ancora i vertici della Lega Nord, è avanzata la legge regionale Scotti che restringe lo spazio per i centri commerciali e il Consiglio provinciale ha detto no ad altri insediamenti di tale natura. Ora, restando questa maggioranza politica, si chiudono gli spazi anche per lo stadio di Castenedolo. Daltro canto, il presidente del Brescia Calcio, Gino Corioni, ha detto a chiare lettere che senza uno stadio nuovo, lui non ci starà a tirare ancora la baracca. Lo stadio attuale è ritenuto inadatto, scarso di servizi interni ed esterni, il campo è lontano dal pubblico e ormai è una struttura incastonata in un punto importante della vita urbana di Brescia. Lo stadio lo vogliono tutti, ognuno nel proprio luogo, ognuno alle proprie condizioni. Intanto lo stadio si allontana, mentre si avvicinano elezioni a raffiche, questanno, lanno prossimo e quellaltro anno ancora.
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Bresciaoggi del 7 febbraio 2004 Sul progetto dellimpianto calcistico a Castenedolo il partito di
Bossi minaccia di ritirare lappoggio per la rielezione di Cavalli di Eugenio Barboglio «Se lassessore Alessandro Sala non rivedrà la
sua posizione sullo stadio a Castenedolo, la Lega Nord potrebbe ritirare il suo appoggio
alla candidatura di Cavalli». La bomba ad orologeria innescata ieri laltro quando
la Lega nord - anticipando il summit che si è svolto il pomeriggio successivo in Regione
a Milano - ha detto no senza mezzi termini allipotesi di realizzare il nuovo stadio
del Brescia Calcio a Castenedolo, rischia ora di esplodere, spaccando il centrodestra
proprio in vista delle elezioni amministrative di primavera. La risposta della figlia di Corioni a Gelmini e Flocchini Cari leghisti, siete fuori tema Gentili signori Flocchini e Gelmini, questa mia vuole essere una
risposta, o un semplice e personale commento, a quanto letto su Bresciaoggi del 5/2
sulla presa di posizione della Lega sulla questione stadio. Più precisamente vuole essere
un commento alle vostre parole riportate tra le doverose virgolette. Dire che l'articolo
non mi ha lasciato indifferente credo non basti a esprimere l'emozione che lo stesso ha
suscitato in me. (Mi sorge un dubbio: ma emozione vuole essere per forza un sentimento
positivo? Non credo, bene, allora posso continuare). No, non basta, l'articolo mi ha
decisamente indispettita, tanto da prendere penna, carta e calamaio per volervi rispondere
quanto prima. Reazione per me abbastanza insolita visto che preferisco occupare il mio
tempo in altro modo.
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IL SINDACO DI CASTENEDOLO ESTERREFATTO !!!
Giornale di Brescia dell'8 febbraio 2004 «Esterrefatto». Giambattista Groli, sindaco di Castenedolo, non trova altri termini per descrivere il suo stato danimo di fronte alla presa di posizione della Lega Nord in merito al progetto per il nuovo stadio del Brescia Calcio. «I leghisti Gelmini e Flocchini dicono di non essere contrari alla realizzazione di un nuovo impianto calcistico, ma di non volere il centro commerciale. Ma dovrebbero ben sapere che senza infrastrutture collaterali che garantiscano un ritorno economico ai privati che investono, è impossibile sostenere la spesa di un centinaio di miliardi di lire per uno stadio edificato ex novo». In merito alla questione del centro commerciale, il Consiglio provinciale ha approvato un documento in cui si chiede che non se ne costruiscano di nuovi. «Tuttavia - osserva il sindaco castenedolese - la Giunta regionale, che ha lo stesso colore politico di quella provinciale, ha chiesto al Broletto di modificare larticolo 134 delle Norme tecniche di attuazione del Piano territoriale di coordinamento provinciale per rischio di illegittimità e contrasto con le leggi regionali». Tornando allo stadio, ciò che più sorprende Groli è la differente valutazione da parte leghista di due progetti sostanzialmente uguali: perchè a Montichiari un paio danni fa andava bene e a Castenedolo non più? «Lidea di stadio nella brughiera lhanno avuta loro per primi (la Lega amministra il Comune di Montichiari. ndr). Poi non hanno più potuto realizzarla e non perchè abbiano cambiato idea sul progetto, ma perchè loperazione è stata bloccata in seguito a unindagine giudiziaria». «Gli operatori interessati a costruire limpianto - continua il primo cittadino - si sono allora rivolti al comune contermine, che ha valutato il medesimo progetto, ipotizzando di realizzarlo in unarea distante meno di un chilometro dalla precedente, prevista, ubicazione. Non si capisce allora perchè non debba più andare bene». Groli, che guida una coalizione di centrosinistra (e che non è più ricandidabile alle prossime elezioni avendo esaurito il doppio mandato), dice di riconoscersi nelle dichiarazioni di Alessandro Sala, assessore allo Sport della Giunta di centrodestra che governa la Provincia. Entrambi hanno partecipato, giovedì, alla riunione milanese allAssessorato regionale ai trasporti e allurbanistica durante la quale è stato avviato il «tavolo istituzionale» (composto dai rappresentanti di Regione, Provincia e Comuni di Brescia e Castenedolo) che dovrà valutare la fattibilità del progetto, soprattutto in rapporto alle infrastrutture vicine quali aeroporto, linea ferroviaria ad Alta Capacità e collegamento stradale Ospitaletto-Castenedolo. «Sottoscrivo quanto ha dichiarato Sala al termine dellincontro di giovedì, che si è rivelato molto positivo - osserva Groli -. Lo stadio è una necessità per Brescia e per il Brescia. Non siamo mai stati così vicini a realizzare questo progetto. È giusto che adesso entrino in campo i tecnici. A loro toccherà valutare la fattibilità, analizzare le criticità, pesare limpatto delle nuove infrastrutture». Il progetto originale degli architetti Mario Abba, Giorgio Rovati e Massimo Marai è da ritoccare, come abbiamo più volte ricordato, in seguito alla decisione di realizzare la stazione ferroviaria dellAlta Velocità e al possibile allungamento della pista dellaeroporto di Montichiari. A tal proposito gli architetti hanno incontrato negli ultimi tempi i rappresentanti degli enti cui fanno capo le strutture poste sulle aree adiacenti allo stadio. «Quelle di Gelmini e Flocchini - conclude Groli - sono dichiarazioni strumentali motivate da altre ragioni, ovvero dalla vicinanza della scadenza elettorale. Io faccio lamministratore e come tale mi piace che i progetti vengano realizzati. Peccato che qualcuno utilizzi le istituzioni per questioni di bottega». ro. be.
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Bresciaoggi dell'8 febbraio 2004 Il sindaco Groli rispode alle critiche della Lega Nord e rilancia:
«Sono contrapposizioni strumentali» di Eugenio Barboglio |
DICHIARAZIONE DELL'ON.CASTAGNETTI DI FORZA ITALIA
Stadio:
Forza Italia conferma il no al centro commerciale PARLA CASTAGNETTI BRESCIA - «Linteresse del sindaco Groli per la costruzione di un grande centro commerciale a Castenedolo era già noto e risulta quindi eccessiva lenfasi con la quale ritorna sullargomento» dichiara Guglielmo Castagnetti capogruppo di Forza Italia in Broletto tornando sul tema del nuovo stadio. «Ma è altrettanto nota la contrarietà della Provincia. Non centra nulla quindi la giusta aspirazione ad un nuovo stadio, condivisa e sostenuta dalla totalità delle forze politiche, così come è del tutto strumentale e pretestuoso il tentativo di rappresentare la Lega come partito bizzoso e indisciplinato quando si limita a difendere le scelte della maggioranza e le sue linee programmatiche». |
LA PROVINCIA E IL DIBATTITO TRA LE FORZE POLITICHE NEL FEBBRAIO 2004
GdB del 12 febbraio 2004 Sì della Giunta al documento presentato
dal presidente Cavalli: dovrà esaminare il progetto e valutare le criticità Sì della Provincia al progetto del nuovo stadio del Brescia calcio a Castenedolo.
Una delibera su questo argomento, presentata dal presidente Alberto Cavalli ai
colleghi che con lui reggono le sorti del Broletto, è stata approvata allunanimità
nella seduta della Giunta tenutasi lunedì. Il progetto (nella foto), redatto dagli
architetti bresciani Mario Abba, Giorgio Rovati, Massimo Marai, e definito in sede di
discussione in Giunta «Cittadella telematica», è mirato alla realizzazione del nuovo
impianto sportivo insieme ad attrezzature commerciali e per il terziario. «Ho ritenuto
opportuno esprimere tempestivamente gli orientamenti dellente Provincia - ha
spiegato ieri il presidente Cavalli in un comunicato stampa - a seguito della
preannunciata volontà della Regione di iniziare lesame del progetto e la
valutazione delle criticità». «Come espresso già dalle due mozioni approvate a marzo e
ottobre del 2000 dal Consiglio provinciale - ha continuato il presidente - si è ribadito
che lattuale collocazione dello stadio Rigamonti di Mompiano sia da considerare non
più funzionale perché interna a quartieri urbani abitati e per di più inadeguata allo
svolgimento della partite di campionato. È necessario pertanto costruire ex novo lo
stadio, secondo i più moderni criteri e in una situazione di massima raggiungibilità e
minimo disturbo per gli abitati». Cavalli punzecchia poi il Comune capoluogo. «La
delibera della Provincia - osserva - prende atto che il Comune di Brescia non è stato in
grado di risolvere lannoso problema nellambito del Piano regolatore generale
adottato di recente». Quello di Cavalli e della Giunta non è, naturalmente, un sì
incondizionato. «Per quanto riguarda la valutazione del progetto del Brescia Calcio -
aggiunge il presidente - occorre analizzare gli elementi di criticità quali il centro
commerciale, laeroporto civile e militare, il tracciato della ferrovia Alta
Capacità e la relativa stazione, la viabilità provinciale e sovraprovinciale, i
parcheggi e il Piano territoriale di coordinamento provinciale». «Lanalisi
affidata agli Assessorati di competenza, e cioè al Territorio, Lavori pubblici,
Trasporti, Sport, Ambiente e Attività produttive, coordinati come detta la delibera dal
segretario generale della Provincia - conclude Cavalli - dovrà in particolare affrontare
le criticità del rapporto tra linsediamento del nuovo stadio con le strutture
commerciali e terziarie previste, e il Piano territoriale provinciale, unitamente alla
programmazione in atto e alla normativa vigente». La questione dello stadio aveva
suscitato un vespaio di polemiche soprattutto la settimana scorsa, con la Lega Nord
(alleata di Cavalli in Broletto) ad opporsi alla soluzione di realizzare lo stadio nella
zona di Castenedolo. |
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Bresciaoggi del 12 febbraio 2004 Passa
il progetto-Castenedolo Il nuovo stadio del Brescia a
Castenedolo? Avanti con le valutazioni tecniche in rapporto alle altre infrastrutture
esistenti e previste nellarea. Nessun accenno invece alla posizione della Lega che
ha acceso il semaforo rosso al progetto. |
Bresciaoggi del 13 febbraio 2004 Il
centrosinistra replica allottimismo del presidente provinciale Il presidente della Provincia, Alberto Cavalli, laltro giorno aveva acceso il semaforo verde al progetto dello stadio a Castenedolo con una delibera che ieri è finita nel mirino dellopposizione di centrosinistra. LUlivo replica mettendo in chiaro che «la delibera numero 26 del 10 febbraio 2004, sbandierata dal presidente Cavalli, non è altro che una mera presa datto del verbale di un incontro tenutosi a Milano il 6 febbraio 2004, nel corso del quale lassessore Moneta ha detto testualmente "di non poter prevedere i tempi, ma comunque saranno lunghi", ripetendo che "servirà forse un anno solo per evadere tutte le criticità"». I nodi dellaeroporto e del futuro centro commerciale collegato allo stadio, con le rispettive opere viarie, sono le cosiddette «criticità» attorno alle quali ruota lannosa questione dello stadio di calcio. Un iter, quello che porterebbe al via dei lavori del nuovo stadio, che potrebbe durare ancora diversi mesi. «Quando ci sarà la condivisione di tutti i soggetti - ricordano gli esponenti del centrosinistra citando ancora lassessore Moneta -, allora e solo allora inizieremo come Regione liter dellaccordo». Continua quindi il braccio di ferro sullo snodo dellimpianto. Una contesa politica, nella quale nei giorni scorsi si era inserito il no secco della Lega nord, che pure fa parte della Giunta Cavalli. Ora il centrosinistra non usa mezzi termini, e parla esplicitamente di un «bluff». E sottolinea: «In sostanza la Regione ha detto a Cavalli, commissario da oltre due anni per il Piano darea di Montichiari, di svegliarsi e cominciare a fare qualcosa, aggiungendo che, visto linterlocutore, i tempi saranno lunghi». |
Ugo Gussalli Beretta, presidente
dellaeroporto di Montichiari, protesta per il mancato invito allincontro sullo
stadio «Vi siete dimenticati di noi» Ugo Gussalli Beretta, presidente dellaeroporto
Gabriele DAnnunzio di Montichiari sarrabbia e tira le orecchie
allassessorato regionale al Territorio della Regione Lombardia per non essere stato
invitato il 5 febbraio allincontro «per analizzare il progetto Cittadella
Telematica volto alla realizzazione dello stadio e del centro commerciale». Beretta
esprime il «rammarico di non essere stati invitati a questo primo incontro ufficiale che
ha visto la presenza, fra gli altri, di soggetti non titolati alla sottoscrizione
dellaccordo di programma». |
GdB del 15 febbraio 2004 Reazioni a catena dopo la costituzione
del tavolo istituzionale e la delibera della Provincia Roberto Bernardo Più che di stadio si dovrebbe parlare di arena, visto il clima da lotta senza esclusione di colpi (talvolta persino di tutti contro tutti) che si è creato negli ultimi tempi nellambiente politico in merito alla questione del nuovo impianto del Brescia a Castenedolo. In particolar modo, la riunione del 5 febbraio in Regione - in seguito alla quale è stato costituito un «tavolo istituzionale» per vagliare il progetto - e la successiva delibera sulla «cittadella telematica» approvata dalla Provincia il 10 febbraio hanno dato la stura a reazioni che hanno interessato quello che in altri tempi si sarebbe chiamato «lintero arco costituzionale». Da una parte cè la soddisfazione del Comune di Brescia, espressa dallassessore allo sport, Giorgio Lamberti, per «lallineamento della Provincia alle posizioni di chiarezza del Comune di Brescia, che da sempre sostiene la validità della soluzione Castenedolo». «Mi auguro - ha detto Lamberti - che questa delibera sia un atto politico forte, tale da far superare le polemiche per lavorare tutti insieme in vista del raggiungimento dellobiettivo». Di segno diametralmente opposto la posizione della Lega Nord, espressa dal segretario provinciale, Massimo Gelmini, dal consigliere regionale Giovan Maria Flocchini, dallassessore provinciale Roberto Faustinelli. «Lapprovazione della delibera da parte della Giunta - dicono i leghisti - non significa che la Provincia ha dato il via libera al progetto stadio, ma soltanto che il progetto verrà analizzato per verificarne criticità e compatibilità ambientali. Noi, pur riconoscendo limportanza di realizzare un nuovo stadio, rimaniamo contrari allipotesi Castenedolo, soprattutto per il centro commerciale da 120mila metri cubi che è parte integrante del progetto. Ricordiamo che la Provincia ha votato emendamenti contrari alla realizzazione di altri mega-centri: nel Bresciano ce ne sono già troppi». In materia di centri commerciali, però, ricorda Lamberti alla Lega Nord (come aveva fatto la settimana scorsa Giambattista Groli, sindaco di Castenedolo), è la Regione ad avere competenza. Lex primatista mondiale di nuoto rintuzza poi le punzecchiature di Cavalli che, nellillustrare la delibera provinciale, ha sottolineato che «il Comune di Brescia non è stato in grado di risolvere il problema». «Se nellarea urbana non è stata riscontrata una superficie adatta a ospitare lo stadio - ha dichiarato Lamberti - significa che non cera. Chi critica dovrebbe esprimere controproposte. LAmministrazione comunale cittadina si è tuttavia adoperata per trovare una soluzione alternativa: non ha avversato quella precedente di Montichiari e ha espresso pieno accordo per quella di Castenedolo, in unarea che, peraltro, dista poche centinaia di metri dalla precedente». E se Gelmini, Flocchini e Faustinelli si chiedono «cosa centri il Comune di Brescia nel tavolo istituzionale creato in Regione», Lamberti risponde che proprio la Loggia ha sbloccato la situazione, contribuendo a far vendere - nel gennaio 2003 - larea dellex Ipab Rossini alla società Opera «e reinvestendo nel sociale i proventi della cessione». In merito alle osservazioni di Groli, che accusava Gelmini dincoerenza per aver dapprima sponsorizzato il progetto monteclarense e poi bocciato quello castenedolese, il segretario provinciale leghista ha precisato che il progetto non si è arenato tanto per linchiesta giudiziaria, ma «perchè abbiamo avuto il coraggio di non assecondare queste operazioni: se le strutture collaterali sono necessarie alla realizzazione di un nuovo stadio, se ne devono studiare di meno ingombranti e meno nocive per limpatto ambientale». «Noi - gli ha fatto eco Flocchini - non siamo come i Ds che si dichiarano contrari ai centri commerciali e poi sponsorizzano quello di Castenedolo». Il Carroccio ribadisce dunque la contrarietà a «questo» stadio e pone alcune questioni che riguardano anche gli alleati della Casa delle libertà. Intanto chiede coerenza («scelga con chi stare») a Vigilio Bettinsoli (Forza Italia), contemporaneamente membro del consiglio di amministrazione dellaeroporto DAnnunzio e consulente del Brescia calcio. Da Cavalli i padani pretendono maggiore chiarezza («e non solo sulla questione dello stadio») per capire se potrà continuare lalleanza allinterno della Casa delle libertà. «Altrimenti - osservano - faremo le nostre valutazioni in vista delle prossime elezioni. Cè un primo turno, potrebbe essercene un secondo...». Che la coalizione di centro-destra abbia qualche problema di compattezza si capisce anche dalle parole che Gelmini riserva ad An, «che molte volte, sui temi importanti, in Provincia si trova contrapposta alla Lega e sembra quasi la voglia estromettere dallalleanza».
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Centro-sinistra: la delibera della Provincia? Il solito bluff «NESSUNA NOVITA: E SOLO LA PRESA DATTO DI UN DOCUMENTO DELLA REGIONE» «Lennesimo bluff di Cavalli». Non vanno per il sottile le minoranze del Broletto nellattaccare il presidente della Provincia. In un comunicato firmato da Carlo Fogliata e Mario Braga per i gruppi consiliari del centro-sinistra-Ulivo, si apprende dello «stupore per il via libera dato dalla Provincia alla realizzazione del nuovo stadio per il Brescia (notizia pubblicata il 12 febbraio ndr)». «Avendo appreso dai giornali la notizia della delibera, prima che dallalbo al quale avrebbe dovuto essere pubblicata - scrive il centrosinistra - abbiamo scoperto lennesimo bluff di Cavalli dopo la metropolitana provinciale, la nuova sede della Provincia e via elencando. Cosa è avvenuto? La delibera 26 del 10 febbraio sbandierata da Cavalli in via di pubblicazione non è che la presa datto del verbale di un incontro tenuto a Milano il 5 febbraio nel corso del quale lassessore regionale Moneta ha detto di non poter prevedere i tempi, "che saranno lunghi" e ha ripetuto che servirà forse un anno solo per evadere tutte le criticità. Quando ci sarà la condivisione di tutti i soggetti, ha ribadito Moneta, la Regione inizierà liter dellaccordo». Secondo il centrosinistra la Regione ha detto a Cavalli, «commissario da oltre due anni per il Piano darea di Montichiari, di cominciare a far qualcosa, aggiungendo che, visto linterlocutore, i tempi saranno lunghi. Il presidente, dopo la tirata dorecchie, con una delibera di "affidamento al segretario generale del ruolo di coordinatore", cioè lavandosi le mani del problema, millanta di aver trovato la soluzione per lo stadio, aggiungendo che invece il Comune di Brescia non ha risolto nulla». Fogliata e Braga accusano Cavalli di «meschinità e bugie», aggiungendo che «al di là di ogni considerazione, il centrosinistra-Ulivo in Broletto ritiene, anche su questo tema, di svolgere una funzione di corretta illustrazione degli atti, fermo restando che nel merito della questione, nel momento in cui venisse finalmente in discussione in sede istituzionale, non mancherà di illustrare le sue posizioni e una soluzione condivisa e utile per tutti». |
Bresciaoggi del 15 febbraio 2004 Si
accende nuovamente la polemica. Lassessore alla Sport: «È il Brescia che vuole un
nuovo impianto» Lamberti: «Alternative a Castenedolo? Le indichi il Broletto»
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Lega nord: «La nuova struttura
sportiva è utile Ma si faccia altrove» |
GdB del 15 febbraio 2004 - Posizione ASCOM
In relazione alla questione stadio, il presidente dellAssociazione commercianti provinciale Ferruccio Rossi Thielen osserva: «Siamo consapevoli dellurgente necessità di costruire, in unarea adeguata e decentrata, una moderna ed efficiente struttura sportiva, ma siamo convinti che le ipotesi progettuali ventilate debbano essere, almeno in parte, riconsiderate». «Ci riferiamo specificatamente - continua - alla balzana idea di annettere al nuovo stadio un centro commerciale. È paradossale immaginare la costruzione dellennesimo centro commerciale in una provincia che detiene il triste primato della maggiore densità commerciale in Italia e stupefacente sarebbe constatare il capovolgimento dindirizzo programmatorio di Regione e Provincia, che, salvo smentite, dovrebbe tendere a contenere ulteriori nuovi, grandi insediamenti commerciali. Sarebbe poi risibile il ragionamento dordine economico addotto a sostegno del progetto: infatti, se fosse accolta questa stravagante idea, potremmo assistere in futuro alla necessità di costruire ovunque centri commerciali per finanziare infrastrutture (strade, ospedali, scuole) di pubblica utilità». Anche sullarea prescelta lAssociazione commercianti esprime riserve, «constatando che essa è adiacente al perimetro dellaeroporto DAnnunzio, il cui sviluppo, così importante per il turismo, potrebbe essere mortificato». Nel ribadire la contrarietà dellAscom bresciana alla costruzione di un centro commerciale annesso al nuovo stadio, «qualunque sia la collocazione», Rossi Thielen rivolge un appello alle istituzioni «affinché ragionevolezza e buon senso prevalgano nellinteresse di tutti». |
L'INTERROGAZIONE DI CASELLA NEL C.C. DEL 25/02/2004 E LA RISPOSTA DEL SINDACO
Il sottoscritto Casella Giuseppe Consigliere Comunale a nome proprio e dei partiti di Forza Italia ed Alleanza Nazionale a norma dell'Art. 59 del Regolamento di Attuazione dello Statuto rivolge la seguente interpellanza al Sig. Sindaco Gianantonio Rosa.Sig. Sindaco, sono trascorsi circa quattro mesi da quando ella ha proposto e fatto approvare al consiglio comunale un ordine del giorno che di fatto poneva fine alla realizzazione del nuovo campo di calcio per la categoria C2, con il preciso impegno che si sarebbe fatto carico di consultare la federazione Gioco Calcio di Firenze per avere precise notizie circa le spese da sostenere per la esecuzione delle opere necessarie alla messa a norma del Campo di calcio Romeo Menti. Nel consiglio comunale del 22 dicembre 2003, per correttezza, lei stesso riferiva al consiglio che la Federazione aveva mandato l'architetto Vaccari il quale... " ha già effettuato il sopralluogo ed io penso nel giro di due, tre, cinque giorni, massimo, manderà per iscritto le ipotesi per gli eventuali interventi. Come arriva la documentazione penso che ci si possa lavorare e capire anche se quello che io avevo proposto è fuori luogo o meno." Fin qui le sue parole alle quali non sono seguiti fatti concreti. Per questo, tenuto conto del fatto, che in pari data il consiglio comunale, su nostra proposta, alla unanimità deliberava:
Il Sindaco ha risposto che la FIGC ha comunicato che nel breve gli interventi da fare sul "R.Menti" sono : la pavimentazione nel parcheggio interno sud, le tettoie davanti agli spogliatoi, la recinzione interna che isoli gli spogliatoi dai parcheggi, panchine regolamentari. Entro 2 anni : eliminare la provvisorietà degli spogliatoi in prefabbricato, estensione a 4000 posti per il pubblico, sala stampa e postazioni per i giornalisti, sala interviste. Il Sindaco ha detto che non è dell'opinione che tutte queste cose vengano fatte e pertanto ha convocato una riunione con rappresentanti di tutti i Gruppi per un confronto sul da farsi. Circa i nuovi campi d'allenamento il Sindaco ha detto che "Stiamo cercando di concretizzare!". |
DOPO LE ELEZIONI DI GIUGNO 2004
Bresciaoggi 23 luglio 2004 MONTICHIARI. Si spengono i riflettori sulle polemiche che accompagnarono lipotesi di un impianto Il declino del nuovo stadio "Il Menti è sufficiente", ma arriveranno due campi dallenamento Il nuovo stadio di calcio a Montichiari sembra non essere più oggetto
di discussioni, perchè non lo si farà. Lo è stato per tutta la campagna elettorale,
dove le liste di opposizione al sindaco Gianantonio Rosa, poi riconfermato, si sono
battute per spiegare ai cittadini che questa poteva essere una promessa non mantenuta da
parte dell'amministrazione leghista. La quale ha risposto subito, tramite l'assessore allo
sport Peppino Boifava, dandosi da fare attivamente per risolvere il problema degli
allenamenti dei giovani e trovando una soluzione con la realizzazione di due campi di
calcio sintetici adiacenti il Palageorge. Il tutto con l'aiuto finanziario del Gruppo
Systema, sponsor della squadra di calcio di C2 del Montichiari che da poche settimane è
presieduto da Maurizio Soloni, presidente anche della squadra di pallanuoto della Systema,
detentrice di uno scudetto e di due coppe europee. "Il nostro primo pensiero è ora
rivolto al settore giovanile - conferma il vicepresidente della squadra Leonardo Chiarini,
prendendo anche la parte di Soloni - il Romeo Menti per ora è a posto e con i due campi
di calcio nuovi possiamo proseguire con i nostri piani".
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GLI ARTICOLI DI OTTOBRE 2004
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L'articolo del 6 novembre apparso sul Giornale di Brescia
Stadio: la Giunta Provinciale "prende
atto" dellaccordo
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E POI SI DECIDE DI INTERVENIRE SUL VECCHIO STADIO "MENTI" PER L'A.C.MONTICHIARI
Nell'autunno del 2004 partono altri lavori di ristrutturazione del vecchio
stadio. La società A.C. Montichiari, dopo aver dimostrato grande scontentezza per
la conduzione della questione "nuovo stadio del Montichiari calcio", almeno sino
alle elezioni, dopo la riconferma di Rosa decide che è giusto intervenire sul vecchio
stadio. Non siamo in grado di fornire informazioni dettagliate sul progetto ma ci
pare di poter dire che è un peccato ristrutturare uno spazio verde per ritrovarsi poi con
un muro tipo carcere su viale Marconi. Peccato davvero! Laddove poteva essere
liberata un'area ludico sportiva aperta alle scuole e "libera" da muri oscuri ci
si ritrova con uno stadio comunque vecchio e centrale anzichè con un nuovo stadio nella
zona sportiva (Palageore - Ospedale) con area già di proprietà, vicino ai campi di
allenamento pagati da Systema, gruppo sponsor proprio del calcio. Quale
convenienza? Quanto è il saldo dell'operazione? Sarebbe interessante saperlo
!!!
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L'articolo del 13 novembre apparso su Bresciaoggi
Dopo il «sì» della Provincia e dei Comuni di
Castenedolo e di Brescia allaccordo di programma Stadio, palla alla Regione La delibera del Pirellone è attesa entro fine mese di Massimo Tedeschi Gli enti bresciani che dovevano pronunciarsi hanno detto sì. Il
Comune di Castenedolo ha raccolto lassenso di Provincia e Comune di Brescia e
allinizio della settimana li ha puntualmente «girati» allassessorato
regionale al Territorio e urbanistica, retto da Alessandro Moneta. |
PRESENTATO IL PROGETTO - 2 DICEMBRE 2004
Bresciaoggi del 2/12/04 La Regione aderisce allipotesi di accordo di programma per la
"Cittadella telematica e dello sport" a Castenedolo. Depositato il progetto LAlta velocità e la sua stazione divideranno stadio e maxi-centro commerciale di Massimo Tedeschi La Regione Lombardia dice sì allo stadio e al nuovo centro commerciale di Castenedolo, chiudendo definitivamente la partita con Montichiari. I proponenti (Opera srl e Brescia calcio) rompono gli indugi e presentano il progetto al Comune di Castenedolo, diventato "titolare" della partita. Nel volgere di pochi giorni liter che porta alla realizzazione del Rigamonti-bis a sud della Fascia doro ha subito unaccelerazione. E se anche la delibera regionale fissa come termine ultimo per laccordo di programma il 31 dicembre 2005, i proponenti sono convinti che i tempi saranno brevi e già in primavera il quadro sarà chiarito. LO SNODO VIARIO. Parlare di nuovo stadio risulta riduttivo per unoperazione denominata "Cittadella telematica per attività sportive, commerciali, culturali, tecnologiche" che investe unarea di 750mila metri quadrati (due volte e mezza il comparto Milano), prevede superfici commerciali per 75mila metri quadrati (il doppio delle "Rondinelle") e soprattutto prefigura uno snodo di infrastrutture pressochè unico nel Nord Italia. Nel raggio di un paio di chilometri, infatti, verrano a ritrovarsi: la stazione dellAlta velocità della Lombardia orientale per il "corridoio 5", laeroporto di Montichiari, il casello autostradale (già esistente), la nuova strada provinciale 19 (di cui è già stato approvato il progetto esecutivo, e che tempo due anni dovrebbe diventare realtà), la ferrovia locale per Brescia. Uno snodo ad elevato potenziale economico, che potrebbe convincere operatori commerciali, attività economiche e ipermercati già presenti nel Bresciano a trasferire le loro attività in questo quadrante. LOK REGIONALE. Le ultime cautele politiche (la resistenza della Lega era risaputa) sono cadute il 6 ottobre scorso quando, in una riunione a Milano fra lassessore regionale Alessandro Moneta, il presidente della Provincia Alberto Cavalli (con lassessore leghista Aristide Peli), lassessore comunale Valter Braghini e il sindaco di Castenedolo Giuliano Salomoni, è stato siglato laccordo che sancisce lintenzione di tutti di partecipare allAccordo di programma. Venerdì scorso è toccato alla giunta regionale dire sì alloperazione che subito dopo è entrata nel vivo. Laltro giorno, racchiuso in due faldoni blu, è stato depositato al Comune di Castenedolo il progetto per la cittadella: lo firmano gli architetti Mario Abba, Giorgio Rovati e Massimo Marai, ma anche gli spagnoli della Rtkl (specializzati nella progettazione di stazioni ferroviarie, con allattivo realizzazioni da Cleveland a Tokio, da Salamanca a Madrid). NUOVE DISPOSIZIONI. Rispetto al vecchio progetto è cambiata in maniera significativa la disposizione dei volumi previsti. Larea più a sud è lasciata libera come zona di rispetto aeroportuale. La linea Alta velocità divide nettamente il comparto in due aree: a sud lo stadio e i relativi parcheggi (5000 posti-auto a raso e 400 sotterranei per vip e società), a nord il centro commerciale (con 8000 posti-auto) e il centro direzionale con lalbergo (3000 posti-auto). Al centro, proprio dove oggi sorge la cascina Fenil nuovo che sarà abbattuta, sorgerà la stazione ferroviaria (cinquemila metri quadrati di superficie, 2000 posti-auto a disposizione). LE QUANTITÀ. Il comparto si estende per 737.276 metri quadrati. Oltre due terzi (586.776 metri) riguarderanno il centro polifunzionale. Le superfici lorde previste, a nord della ferrovia, ammontano a 187mila metri quadrati. Di questi 75.500 saranno a destinazione commerciale, 42.500 para-commerciale (banche, agenzie viaggi, ecc.), 22.000 ludico-ricreativa (multisala, pista di go-kart coperta, bowling, ecc.), 35.000 terziario-direzionale, 12.000 ricettiva (è previsto un albergo da 200 stanze). Quanto ai parcheggi, 206mila metri quadrati saranno a servizio del centro commerciale, 60mila alla stazione, 120mila (a raso) per lo stadio, 56mila per il centro direzionale e lalbergo. Tutto il comparto sarà ribassato di 5 metri rispetto al piano-campagna per attutire limpatto visivo. La linea ferroviaria qui viaggerà su piloni e la stazione sarà attestata a 9 metri sul piano-campagna. Ledificio (che sarà realizzato da Opera e farà corpo unico con il centro commerciale) si presenterà come unavveniristica cupola in vetro e acciaio. I disegni disponibili danno lidea di un serpentone adagiato nella campagna, che addenta i binari. STADIO DA UEFA. Il progetto dello stadio è quello ormai noto: 25mila posti a sedere disposti su due livelli, pubblico a ridosso del perimetro di gioco, palchi e salotti per i vip, dotazione tecnologica spinta. Potrebbe essere il primo stadio italiano omologato secondo i nuovi standard Uefa. Attorno grande spazio alle piante per ombreggiare i maxi parcheggi. PARTNER INTERNAZIONALI. Tutto il comparto, assicurano i proponenti, sarà cablato, sottoposto a telecontrollo. Si entrerà allo stadio con delle card, accessi e spostamenti saranno governati da chip. Il tutto sotto la regìa di una società al top mondiale del settore. Anche per la gestione del maxi-centro commerciale già si parla di un operatore straniero, mentre nellinvestimento multi-milionario ptorebbero entrare dei fondi stranieri. Previsto anche un collegamento diretto fra stazione ferroviaria e aeroporto: si ipotizza una monorotaia sotterranea. |
LA CONFESERCENTI IL 3 DICEMBRE 2004:
Bresciaoggi 3/12/04 Il presidente Piergiorgio Piccioli in campo contro la «Cittadella
dello sport e del commercio» a Castenedolo «Sì al nuovo stadio, no un centro che uccida gli esercizi al dettaglio» Sì al nuovo stadio del Brescia calcio. No alla «cittadella del
commercio» di Castenedolo che è «un mostro» e minaccia di uccidere «il commercio in
una vasta zona». Confesercenti: va bene il nuovo
stadio, ma non quel che lo attornia Rosario Rampulla «Brescia ha bisogno di uno stadio nuovo, questo nessuno lo mette in discussione, ma di certo non ha bisogno che limpianto sportivo venga circondato da una struttura commerciale abnorme e sostanzialment e dannosa per tutto il comparto». Dopo laccordo di programma con la regione per la realizzazione di una Cittadella dello sport e telematica nellarea di Castenedolo, la Confesercenti critica aspramente tutto il progetto. Osserva preliminarmente Pier Giorgio Piccioli, presidente dellassociazione: «Quando si è trattato di dare un parere sulla collocazione del nuovo stadio non siamo stati minimamente interpellati, nonostante il nostro coinvolgimento sia determinato dal fatto che tutto intorno si vuole sviluppare unarea di grandi insediamenti commerciali che avrà ripercussioni su tutto il settore». Il presidente di Confesercenti ha tenuto a precisare «che non vengono sollevate obiezioni sul fatto che si costruisca lo stadio a Castenedolo, dove anzi potrebbe fruire di una rete viaria ottimale in previsione dellAlta Velocità». Il punto dolente è semmai che «nonostante il Piano territoriale provinciale di coordinamento stabilisca che a Brescia non ci sono ulteriori spazi da destinare alla grande distribuzione ed in presenza di una delibera con cui il Consiglio provinciale ha approvato una moratoria sullapertura di nuovi esercizi di grande metratura, viene prospettato per Castenedolo un Centro commerciale spropositato, che finirebbe per uccidere i profitti della rete commerciale limitrofa». Per Piccioli non sembrano esserci dubbi: «Se vogliono rottamare il commercio lo dicano pure e Confesercenti si comporterà di conseguenza». Una situazione dunque molto fluida, in cui gli interessi in campo non sono da sottovalutare «visto che il valore dei terreni crescerà in maniera esponenziale». «Il nostro augurio - ha concluso Fabbio Baitelli - è che nel progetto lo stadio torni ad avere un ruolo centrale senza essere relegato, come accadrebbe ora, ad occupare solamente un quarto di tutta larea interessata». |
FELICE GARZETTI (MARGHERITA) IL 3 DICEMBRE 2004:
Nuovo stadio e centro commerciale a Castenedolo La scelta della Regione di far sorgere il nuovo stadio del Brescia Calcio con annesso centro commerciale nell'area di Castenedolo, a pochi metri dal confine di Montichiari, è una grave sconfitta per la nostra amministrazione comunale. Ora sorgerà un'immensa area sportivo commerciale nella zona della Fascia D'Oro, che porterà a Montichiari tutti gli inconvenienti e disagi che questa opera comporta (consumo di area verde, aumento del traffico, agguerrita concorrenza ai nostri commercianti, forse problemi con i tifosi,...), senza avere nessun vantaggio dall'operazione. Il Comune di Castenedolo infatti, avrà un'enorme introito finanziario dagli oneri di urbanizzazione e dall'afflusso costante di ICI per gli anni a venire, nonché si avvantaggerà di una considerevole ricaduta sullo sviluppo economico occupazionale del proprio comune. Inoltre questa operazione sancisce definitivamente una sconfitta politica della Lega. Lega che governa in Regione ed in Provincia e che, con questa operazione, da il via libera ad un gigantesco centro commerciale di 75.000 mq (il doppio delle Rondinelle) presso la Fascia DOro. Forse mi sfugge qualcosa, ma non è la stessa Lega che in campagna elettorale, ed ancora oggi, continua a predicare che non si costruiranno più nuovi centri commerciali in provincia di Brescia? Inoltre considero la vicenda una magra consolazione per il nostro sindaco, che afferma in Consiglio Comunale di essere contrario alla costruzione di nuovi centri commerciali a Montichiari e se ne vede costruire uno gigantesco sul confine con i voti favorevoli della Lega provinciale e regionale. Mi chiedo come verrà spiegato tutto ciò hai nostri commercianti, che certamente subiranno un duro colpo da questo nuovo stadio e maxi-centro commerciale. Felice Garzetti Consigliere Comunale della Margherita |
LA LEGA (FLOCCHINI - REGIONALE) IL 4 DICEMBRE 2004 PRECISA:
Bresciaoggi
4/12/04 Il consigliere regionale Flocchini
(Lega) Giovanmaria Flocchini, consigliere regionale della Lega ha approvato la presa di posizione di Piergiorgio Piccioli, presidente della Confesercenti sul tema della cittadella dello sport di Castenedolo: «Rilevo con soddisfazione il fatto che anche Confesercenti si sia espressa nei termini che la Lega Nord sostiene da molto tempo. Anche Piccioli - spiega Flocchini - si trova concorde sul fatto che la costruzione di un nuvo stadio non possa essere il pretesto per linsediamento di un mostro di cemento altamente lesivo della salvaguardia ambientale e contrario agli interessi del tessuto produttivo e commerciale locale. La realizzazione di un nuovo impianto sportivo per il Brescia calcio può anche trovarci daccordo, ma questo non deve avvenire a scapito degli equilibri ambientali e commerciali». «Sono stupito dellatteggiamento degli enti locali - prosegue Giovanmaria Flocchini - che si sono letteralmente inventati una serie di problematiche per avversare il piano cave, adducendo ingiustificate motivazioni, ma non hanno ritenuto opportuno spendere anche una sola parola per contrastare questo scempio edilizio, arrivando invece a sostenerne una presunta utilità per poter usufruire probabilmente degli eventuali oneri di urbanizzazione». «Fino ad ora non si è registrato nessun parere favorevole allinsediamento di Castenedolo da parte degli organismi preposti. La Regione ha svolto le funzioni a cui è chiamata - conclude Flocchini - con responsabilità istituzionale, nella fase relativa allaccordo di programma, con profonda sensibilità politica e civica nel momento in cui ha ribadito limpossibilità a concedere ulteriori spazi per altri insediamenti di grande distribuzione: quindi qualsiasi ipotesi legata al nuovo stadio dovrà necessariamente partire da questi presupposti, che per noi rappresentano unautentica e concreta conditio sine qua non». E ANCORA: Giornale di Brescia 4/12/04 A Castenedolo no
al «mostro» commerciale BRESCIA - «Un diniego ferreo verso il mostro commerciale di Castenedolo». La Lega Nord raccoglie senza indugi lammonimento del presidente di Confesercenti Pier Giorgio Piccioli e, a mezzo comunicato stampa, manifesta la propria avversione al progetto che vorrebbe a Castenedolo la realizzazione di unarea commerciale entro la quale troverebbe spazio un nuovo stadio per il Brescia Calcio. Secondo Giovanmaria Flocchini, consigliere regionale della Lega Nord «la costruzione del nuovo impianto sportivo non può essere la scusa per un progetto lesivo degli interessi del settore produttivo locale così come dellambiente circostante». Per la Lega è una questione di principio «che non trova per ora sostegno a livello di Enti locali». Flocchini lamenta «la latitanza delle Amministrazioni già dimentiche della fermezza con cui fino a pochi giorni fa si schieravano contro il piano cave. Invece di scendere in campo per contrastare quello che si annuncia come uno scempio edilizio si affrettano a giustificarne la presunta utilità, forse in cerca di un guadagno attraverso gli oneri di urbanizzazione». «Fino a ora - conclude Flocchini - nessuno degli organismi preposti si è espresso a favore dellinsediamento di Castenedolo. La Regione ha mantenuto un atteggiamento responsabile ribadendo limpossibilità di ulteriori spazi da adibire alla grande distribuzione». (r.r.) |
L'ECO DELLA BASSA IL 12 FEBBRAIO 2005:
La volpe e l’uva, ovvero il Sindaco Rosa e lo Stadio del Brescia La volpe, dopo aver inutilmente tentato con grandi salti di cogliere i grappoli appetitosi dell’uva matura che pendevano dall’alta pergola, mortificata, dovette a malincuore rinunciare. Per non dare a vedere il suo fallimento agli altri animali, esclamò ad alta voce: “Non è ancora matura, non voglio coglierla acerba”. Ci è venuta in mente questa famosa favola, leggendo i giorni scorsi le dichiarazioni del sindaco Rosa in merito allo Stadio del Brescia-Calcio che ora sembra sorgerà a Castenedolo (Il Gazzettino, 22 gennaio 2005). “Ritengo -dice Rosa- non sia opportuna la realizzazione di un grande impianto sportivo, comprensivo anche di un centro commerciale, sul nostro territorio: ciò determinerebbe la fine di molte piccole attività del settore. Su questo argomento mi ero già espresso più volte, ma, evidentemente, non sono stato sufficientemente chiaro”. Chiaro, chiarissimo, però, che Rosa mente clamorosamente e senza ritegno, perché è vero invece che lui e la sua Giunta lo Stadio lo volevano, lo volevano con piena convinzione e forte determinazione politica, come la volpe voleva l’uva. E lo volevano naturalmente sul territorio di Montichiari, a Fascia d’Oro. Ci furono strani balletti di aree in quella zona nell’estate del 2001, ma almeno sembravano finalmente chiuse le ambigue strategie della Giunta di Montichiari e sembrava finire l’evasività del sindaco ogni volta che era chiamato a dare risposte, anche in Consiglio comunale, sull’argomento spinoso del Centro commerciale. A smentire totalmente quello che Rosa dichiara oggi, parlano gli atti ufficiali di ieri. Nella Delibera della Giunta n° 221 del 15 ottobre 2001 e nei suoi allegati sottoscritti dal sindaco, si diede allora piena via libera al mega-centro polivalente di Fascia d’Oro. Infatti in quei documenti così si legge tra l’altro: “Questa amministrazione comunale ritiene opportuno [...] esprimere il proprio interesse e assenso preliminare all’intervento di cui trattasi, al fine di assicurare l’avvio della complessa operazione [...] In particolare, il Comune di Montichiari si impegna a perseguire tutti gli strumenti di semplificazione e di concertazione amministrativa vigenti, onde consentire la realizzazione del complesso polifunzionale. Inoltre [...] si impegna a verificare la possibilità di adottare politiche urbanistiche ed edilizie agevolatrici dell’intervento...”. Come si vede, la volontà politica dell’Amministrazione comunale di Montichiari di volere sul proprio territorio il grande complesso era chiarissima. Ma .....non basta: un mese prima, precisamente il 19 settembre 2001, era stato allo scopo sottoscritto e suggellato a Brescia il relativo accordo di intenti fra il sindaco Rosa, il presidente del Brescia-Calcio e il presidente della Provincia Cavalli per la costruzione del grande complesso polifunzionale a Montichiari; la notizia aveva avuto notevole risonanza sulla stampa bresciana e nazionale (vedi anche il servizio dell’Eco del 10 novembre 2001). Cosa è avvenuto dopo di allora? Perché di quell’accordo e di quella delibera non se ne è fatto più niente, mentre il progetto, quasi identico, è scivolato di poche centinaia di metri in territorio di Castenedolo? Per quanto ne sappiamo noi, avvennero almeno due fatti importanti, uno conseguente all’altro: primo, intervenne la Magistratura penale per pesanti ipotesi di reato sulla vicenda, come diede ampia notizia la stampa, anche nazionale, nelle ultime settimane del marzo 2002; secondo, gli operatori abbandonarono decisamente gli amministratori monteclarensi, non ritenendoli evidentemente affidabili, e preferirono, restando sempre nel zona di Fascia d’Oro, passare nel comune di Castenedolo. Se così avverrà, il danno di cui parla il sindaco per le piccole attività monteclarensi sarà ben maggiore, perché il Centro polivalente sarà comunque alle porte di Montichiari, ma i monteclarensi non avranno più alcuna voce in capitolo. Un rospo pesante per la Lega bresciana lo scacco subito a Montichiari, e si dice che essa abbia fatto di tutto per bloccare Castenedolo e tornare al progetto su Montichiari. Chissà: forse i giochi su questa grande operazione che muove molte decine di miliardi delle vecchie lire sono ancora aperti, e con questo non vogliamo metterci fra i sostenitori ad ogni costo di questo intervento. È certo, comunque, che sull’intera vicenda non si saprà mai niente di chiaro dal sindaco Rosa: egli giudica le nostre “polemiche e strumentalizzazioni politiche inutili, in cui comunque -dice- non sono mai entrato e mai entrerò”. Con buona pace dei monteclarensi, ai quali, del resto, pare non interessino più di tanto le questioni importanti del loro territorio. Red
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LETTERA DI ORIZIO (DS) DELL'APRILE 2005 Il nuovo stadio a Castenedolo... e dintorni La lettera del signor Gabriele Pellegrini di Barbariga, ospitata sul quotidiano da Lei diretto, ha - al di là dei contenuti e dei punti di vista - il merito di riproporre allattenzione dellopinione pubblica la vicenda dello stadio di Castenedolo. Prendo dunque le mosse dalle considerazioni del signor Pellegrini (al quale peraltro riconosco, conoscendo la sua collocazione ambientalista, una rigorosa coerenza) per rimarcare due semplici considerazioni. La prima. È evidente che Brescia - la sua provincia - debba dotarsi di una struttura innovativa, moderna e più funzionale alle esigenze di quanti seguono e praticano lo sport. È altrettanto evidente che in città la localizzazione di una tale struttura non possa trovare un adeguato spazio. In ragione dei costi, interamente a carico di operatori privati, è necessario che si realizzi accanto al progettato stadio nuovo una valorizzazione urbanistica della zona con la realizzazione di strutture che ne consentano un utilizzo superiore al calendario calcistico e poste al servizio di altri sport con parcheggi e shopping. È inoltre assodato che lo Stadio si faccia a Castenedolo, una volta verificati e superati gli aspetti di natura tecnica connessi ad altre opere (quali lalta velocità, lallungamento della pista, lo spostamento conseguente della Sp 23, la realizzazione della corda molle). Deduco questa mia valutazione anche dalla delibera della Giunta Regionale che in data 26 novembre 2004 ha dato la sua adesione al progetto di accordo di programma per la realizzazione della Cittadella Telematica per le attività sportive, commerciali e tecnologiche, in ragione della quale si è costituito il tavolo tecnico con la volontà di arrivare allaccordo di programma definitivo e con il riconoscimento al Sindaco di Castenedolo della funzione di coordinatore. La Regione ha una posizione chiara, espressa da Formigoni anche in sede di campagna elettorale. La Provincia invece, a mio modo di vedere, vive ancora in modo sofferto la decisione. È nota infatti la differenza di valutazioni tra lAssessore Sala, il consigliere Bettinzoli e le posizioni dellAssessore leghista Peli o del vicepresidente Gelmini il quale allindomani della riunione in Regione per listituzione del tavolo istituzionale sentiva la necessità di smarcare la Lega dalla delibera provinciale di adesione, affermando la contrarietà della Lega alla costruzione di uno stadio a Castenedolo. Una ambiguità che va sciolta dal presidente Cavalli. Una seconda considerazione viene spontanea analizzando latteggiamento ondivago della Lega, sin dalla nascita della vicenda stadi. Una vicenda ingarbugliata in quanto in una prima fase si parlava del sedime di Montichiari quale sede della realizzazione del nuovo stadio. Una storia che appare oggi dimenticata, ma la stampa a suo tempo aveva riportato la notizia di un coinvolgimento della Magistratura, di perquisizioni da parte della Guardia di Finanza in Municipio, di registrazioni telefoniche, di un possibile coinvolgimento del Sindaco Rosa e dellAssessore Gelmini. Lo stesso sindaco di Montichiari in un apposito Consiglio comunale, convocato su richiesta dellopposizione, il 15/04/2002, aveva ammesso le perquisizioni in Comune. Una storia giudiziaria che come un fiume carsico è riemersa di tanto in tanto, basta scorrere la stampa dove si dava notizia di iscrizione nel registro degli indagati nellambito di un procedimento dove si ipotizzava il reato di concussione e di abuso dufficio per atti legati alle vicende dello stadio di Montichiari. Una storia che vide rappresentanti istituzionali della Lega: Assessori provinciali, Parlamentari e Ministri precipitarsi a sostenere la tesi della persecuzione contro le persone coinvolte. Tutto ciò si è perso nelle nebbie. Come mai? Sinceramente sono convinto che le persone e gli esponenti istituzionali allora coinvolti, come del resto qualsiasi altro cittadino, abbiano il diritto di provare la loro estraneità ai fatti, come noi ci auguriamo. Ritengo però non sia accettabile che da allora (2001) ad oggi i cittadini non abbiano saputo più nulla su una vicenda giudiziaria che ha lasciato, e continua a lasciare a Montichiari e al livello provinciale, strascichi e sulla cui conclusione lopinione pubblica rimane alloscuro. LEONE ORIZIO - Segreteria provinciale Ds Brescia |
LETTERA DI BERTOLINI (DS) DEL MAGGIO 2005 Montichiari e le indagini Caro direttore, nei giorni scorsi, leggendo sul suo giornale la lettera di Leone Orizio (segreteria Ds) nella quale chiedeva, riferendosi alle indagini giudiziarie avviate nella primavera del 2002 nei confronti degli amministratori del comune di Montichiari e legate alla costruzione di due stadi di calcio (uno per il Brescia e laltro per la squadra locale), che una volta per tutte - si chiudesse la questione, mi è venuto spontaneo ripensare alle vicende direttamente vissute tre anni fa. A quel tempo ero consigliere comunale e come tale partecipai alla riunione del Consiglio del 18 aprile 2002 nella quale il sindaco, interpellato dalle opposizioni, pur ammettendo che in data 19 marzo la Guardia di finanza si era presentata in Comune per chiedere copia di tutti gli atti relativi ai due stadi di calcio, dichiarò di non avere ricevuto alcun avviso di garanzia. Concludendo il suo intervento, il primo cittadino si augurava che le indagini non si trascinassero allinfinito e magari riprese nelle vicinanze delle successive elezioni. Questo appuntamento è passato ormai da tempo, ma delle indagini non se nè più sentito parlare, né in un senso, né nellaltro. Avevo ed ho un diretto interesse a conoscere lesito finale di quella vicenda. Nellestate del 2002 presentai un ordine del giorno in cui chiedevo lumi sulla gara attraverso la quale i lavori per la costruzione dello stadio del Montichiari Calcio erano stati assegnati allassociazione temporanea di imprese (di cui faceva parte lA.C. Montichiari) dato che, a mio parere, vi erano state delle irregolarità; proponevo altresì che fosse stimato il valore della ghiaia scavata (dato che si prevedeva di collocare limpianto ben 7 metri sotto il piano campagna) per poi chiedere di accollare limporto individuato allassociazione che aveva vinto la gara, dato che il problema non era stato tenuto in considerazione. Il mio documento per ben 2 consigli non venne mai messo in discussione (la maggioranza leghista arrivò persino ad assentarsi dallaula per non affrontarlo) ed alla fine (dicembre) fu dichiarato inammissibile grazie al voto dei 12 componenti della Lega Nord. Da quel momento in me è rimasta forte - la curiosità di sapere se le mie deduzioni fossero campate in aria o avessero una loro consistenza. La risposta, mi dicevo, mi sarà data dal pronunciamento finale del giudice. Ecco perché, a mia volta, sollecito la ripresa delle indagini, proprio al fine di allontanare, eventualmente, qualsiasi dubbio, anche quelli che in me sono intervenuti nel momento in cui i nostri amministratori, alla fine del 2003, hanno deciso di abbandonare il progetto della costruzione del nuovo stadio in via Falcone, accorgendosi, dopo aver per più di due anni affermato il contrario, che lo stesso non era più necessario. Giulio Bertolini Montichiari |
DAL SITO DELLA LEGA DI MONTICHIARI MAGGIO 2005 Alcune riflessione sullo stadio del Brescia di Togni Marco Da qualche tempo parecchi politici e politicanti hanno ripreso il dibattito a distanza e tramite giornali sulla questione dello stadio del Brescia Calcio. In particolare in data 20 aprile 2005 il Giornale di Brescia ospitava una lettera del segretario provinciale dei DS Leone Orizio. Orizio da prima dice che Brescia, ovvero la sua provincia, debba dotarsi di una struttura innovativa per quanti seguono e praticano lo sport del calcio. Prosegue poi dicendo che in città questa struttura non trova spazio, e che la stessa in ragione dei costi di costruzione necessiti di una "valorizzazione urbanistica della zona con la realizzazione di strutture che ne consentano un utilizzo superiore al calendario calcistico e poste al servizio di altri sport con parcheggi e shopping". Da qui la prima domanda: perchè usare tutto questo giro di parole anziché dire semplicemente che abbisogna di un Mega Centro Commerciale avente superficie coperta di 120.000 mq ovvero 3-4 volte l'intera superficie del Centro Fiera? Ebbravo Orizo! Da buon politico ci gira intorno, non si spiega a dovere, imbroglia e confonde le idee di chi lo legge. Orizio passa poi a fare una seconda considerazione ovvero pone una verifica sul comportamento a suo giudizio ondivago della Lega. Ondivago? Perchè? Perchè poi non spiega il motivo per cui lo considera ondivago? Il segretario DS invece di spiegare perchè la Lega a suo giudizio abbia tenuto tale comportamento, passa a ricordare che la magistratura e la Guardia di Finanza nel 2001 hanno effettuato delle perquisizioni presso il municipio di Montichiari per verificare eventuali coinvolgimenti da parte del Sindaco e dell'Assessore Gelmini. In che cosa? Mai lo abbiamo saputo! Quali sono le eventuali accuse? Interessante in ultima la conclusione di Orizio dove sembra voler spronare la magistratura a continuare con la vicenda messa in piedi. A sto punto propongo alcune considerazioni e un breve riepilogo dei fatti: I punti di cui sopra sono solo una delle tante teorie (non verificate) che la gente di Montichiari sostiene. Dico che a mio giudizio è una delle più accreditate e tutto sommato diventa anche facile sostenerla. Vedremo se lo stadio del Brescia verrà costruito, vedremo dove, vedremo quando, vedremo come, vedremo se ci sarà un centro commerciale. Intanto noi della Lega manteniamo la nostra contrarietà ai centri commerciali, sia a livello comunale, sia a livello provinciale. Orizio intanto dovrebbe verificare dove la Lega ha mantenuto un comportamento ondivago oppure tacere! A lui la scelta. |